Se ci rifacciamo alle parole di Stefan Zweig, scrittore, poeta e drammaturgo, pacifista e umanista del XX secolo: “Tutta una generazione deve sempre la propria libertà esteriore alla libertà interiore di un uomo singolo: ogni nuova scienza ha inizio sempre con un primo scienziato che ha reso cosciente a tutti gli altri un dato problema”; ecco che queste si adattano bene all’opera innovatrice di Sigmund Freud e certamente anche esse possono essere riferite ad antiche pratiche quali lo Yoga, come mezzo per arrivare alla migliore igiene fisica, psichica e spirituale, anche nel sistema nevrotico e patologico dei giorni nostri.
Un tempo lo Yoga veniva considerato una disciplina segreta, misteriosa, esoterica anche se la leggenda vuole che lo Yoga fosse stato insegnato da Shiva alla sua sposa e che la sua diffusione nel mondo fosse imputata ad un pesce tramutato in uomo.
In ogni caso la pratica yogica è stata fatta risalire a circa 6.000 anni fa.
Analizzando già l’etimologia della parola “Yoga”, si può trovare il primo anello di congiunzione con la psicoterapia, infatti lo Yoga è inteso come l’atto di unire, attaccare, il cui significato può essere riferito al controllo del corpo, della mente e dei sensi, che appunto hanno necessità di essere regolati attraverso la pratica dello Yoga.
Un’altra importante interpretazione la ritroviamo nel celebre poema mistico del II sec. a.C. la “Bhagavad-Gita”, dove lo Yoga è definito “una connessione, associazione, unione dello spirito individuale con quello universale”.
Vi sono diverse forme di Yoga: l’Hatha-Yoga che è la ginnastica dell’armonia psico-fisica, della salute e della longevità; il Karma-Yoga che è quello del lavoro e della retta azione; il Raja-Yoga che è quello mentale, reale, classico; il Bhakti-Yoga che è quello dell’amore cosmico; l’Jnana-Yoga e Vedanta che è loYoga della filosofia, del ragionamento e del razionalismo.
Il fine ultimo di tutte queste branche di yoga è quello di armonizzare e di unire in maniera armonica tutti i poli psico-fisici dell’essere umano per mantenere la salute e l’efficienza ma soprattutto per la propria auto-realizzazione sul piano spirituale e quindi dell’Anima.
Proprio questo porta a dedurre che la psicoterapia può essere nata come un’evoluzione dello Yoga anche perché ambedue le pratiche portano a risultati comuni.
Le antiche scritture indiane hanno sempre raccomandato di intraprendere lo studio dello Yoga sotto la guida di un Maestro capace e sicuro, perché il sentiero di questa disciplina è sottile come “filo di un rasoio”; anche la psicoterapia è per l’appunto il rapporto tra lo psicoterapeuta (maestro) ed il paziente.
Lo Yoga può essere praticato in gruppo come anche la psicoterapia con diverse tecniche affinate sempre più fino ai giorni nostri.
Lo Yoga è uno strumento per raggiungere la felicità e la pace interiore attraverso la pratica meditativa ed allo stesso modo la psicoterapia educa il paziente a conoscersi e migliorarsi analizzando il proprio inconscio, aiutandolo a meditare e a trovare la pace interiore anche se talvolta per mezzo dell’inserimento nella propria realtà esteriore dalla quale era stato separato momentaneamente per qualche strana causa che lo aveva alienato il più delle volte dall’intimismo della vita spirituale.
Nello yoga gli strumenti che portano al conseguimento della pace interiore sono più mistici che scientifici, in quanto non si può confutare un fondamento di scientificità ad una pratica che seimila anni fa tendeva a procurare all’uomo il miglioramento fisico e morale, utilizzando le posizioni preferite da alternarsi durante la concentrazione, la respirazione lenta e profonda, le posizioni capovolte, il rilassamento, il distacco dal mondo, il silenzio, la solitudine, la fissità oculare, la ripetizione di formule verbali o mentali o di versi sublimi, l’uso di luci tenui, l’ascolto di musiche orientali o sacre.
Colui che sperimenta la pratica Yoga e lo faccia in maniera costante diventa sempre più consapevole assumendo un perfetto controllo del proprio pensiero, sviluppa potere intellettuale, forza di volontà, senso di organizzazione, possibilità di aumentare le proprie capacità produttive.
Attraverso la meditazione si acquisisce l’indipendenza emotiva necessaria a ragionare meglio, ci si libera dalle preoccupazioni e si conferisce allo spirito intuizione, discriminazione, tranquillità, pace e silenzio interiore e forza d’animo.
Nello stesso tempo si raggiunge un equilibrio che si adatta molto bene al sistema nervoso dell’essere umano, si migliora la salute fisica, l’istinto sessuale diventa moderato ancorché sensibile alle sollecitazioni più vere e genuine.
Qui torna più adatto il paragone con la pratica che Sigmund Freud portò al livello di scienza universalmente conosciuta, la psicanalisi o psicoterapia.
Freud propose esempi, simboli, parole convenzionali, sganciandole dalla comune semantica per indicare come la polarizzazione dell’affettività infantile verso i genitori e quella dell’adulto verso la partner avessero bisogno della sperimentazione psicologica praticata con un determinato rituale, che faccia in modo che l’individuo, traendo vantaggio dalla meditazione e dalla analisi dell’inconscio, possa liberarsi dall’angoscia che sta alla base delle psicopatie nevrotiche.
Quindi sia lo Yoga che la psicoterapia hanno fatto un gran favore all’umanità, sbloccando inammissibili tabù ed aprendo un dialogo esterno che ha permesso all’uomo di conoscere se stesso e di correggersi e perfezionarsi.
Queste pratiche ancora oggi non hanno valorizzato gli istinti ma li hanno solo restituiti al loro ruolo di funzione umana.
Le cronache d’attualità, il cinema e la letteratura moderna ci descrivono un mondo che sembra travolto dalle passioni ed irretito alla cieca obbedienza al dogma della libertà erotica e della violenza.
Il mondo stesso sembra distrarsi dalle angosce esistenziali che comprendono anche l’alienazione e l’incomunicabilità che minacciano il rapporto interpersonale con una sterile esaltazione della violenza e della sessualità.
Per quanto riguarda la mia personale esperienza devo fare una doverosa premessa, cioè che sono un educatore che ha sicuramente una mappa mentale (utilizzo questo termine acquisito nello studio della Programmazione Neuro Linguistica per rendere meglio l’idea) completamente diversa dal resto della gente comune, e che sottolineo senza discriminazione alcuna; ho praticato lo Yoga inizialmente da solo con un manuale dettagliato e scritto da un Maestro illuminato, e con la costanza nelle pratiche e negli esercizi giornalieri ma anche nell’alimentazione e nella cura del corpo, da non sottovalutare, sono riuscito ad avere degli ottimi risultati.
Non ho abbandonato la pratica perché non funzionava ma piuttosto per motivi organizzativi strettamente personali quindi la consiglierei a chiunque volesse iniziare un percorso di consapevolezza e pace interiore.
Ho praticato anche in gruppo e devo ammettere che le energie e soprattutto la concentrazione del Prana (energia vitale) era molto diversa e credo che un buon Maestro in questo caso possa fare la differenza.
Ho avuto modo di essere in analisi con una psicoterapeuta di scuola junghiana, quindi non usava solamente le pratiche di stampo psicanalitico di Freud, per motivi lavorativi facendo appunto parte di un equipe di lavoro socio-educativo, ed a questo livello mi è servita molto per rimanere sereno e indipendente emotivamente, pur lavorando con utenti con molteplici criticità.
Anche a livello personale ho avuto modo di utilizzare la psicanalisi per capire meglio il mio inconscio e come dico semplicemente io prendere le mie misure per vivere in pace con me stesso.
In conclusione, cerchiamo di aiutarci con i mezzi che ci offre sia l’era moderna che quella più antica, che ci servono a liberarci dalle droghe che ci stordiscono e che recano un attimo di gioia da rimorsi e pentimenti, e che ci richiedono poi dosi sempre maggiori per perseguire una felicità effimera.
Basta semplicemente risvegliare in noi stessi, con le pratiche che più ci sono congeniali, l’Anima che ci fa evolvere; così possiamo liberarci dai difetti della psiche che sono i semi della lussuria, della violenza e dell’ansia ed angoscia esistenziale che nascono dalla paura che ci rende questa vita terrena piena di sofferenze e di insicurezza anche per l’immortalità dello spirito.
Buona Luce