Appena sopra la resa del Sole

Camilla ViscusiArticoli, Energia maschile e femminile, Riflessioni, SpiritualitàLascia un Commento

*Shhh .. fa’ silenzio* – dice la Luna
* Per un po’ non fidarti di nessuno, nemmeno di me.
Quando arriva il Vuoto, Egli arriva solo per te. Tutto il Creato vi lascia da soli, nessuno interviene, non è concesso.
E non esiste fiore che non rispetti questo Comandamento.
Tacciono le voci pure degli uccelli, non vi è consiglio, non vi è incoraggiamento.
Ciò che resta è il Compito. È il Silenzio.
E l’Occhio di un antico Giuramento che ti guarda dentro.
Ora puoi solo farti vedere, dalle stelle e dalle loro false gemelle, puoi solo dire Amore o dire Paura e fare il Silenzio nel mentre la tua memoria affiora. Chi sarai – chi avrai scelto di essere – quando questo accadrà, solo il Vuoto lo sa. Mani aperte l’avranno, mani chiuse la perderanno.
Soffiano tanti venti e tu arrenditi!
E guarda le Nuvole ridipingere il Cielo.*

C’è tutto un Vuoto che sta passando attraverso la Luna per molti legata solo alla donna eppure, uomini, non c’è da accomodarsi ma da stare svegli la notte, sì, proprio voi poiché la Luna non è luce solo di donne ma sapeste quanto amore ella riserva all’uomo. Canta indisturbata poiché fuori dal sospetto. Nessuno la nota, nessuno ci fa caso eppure nel suo canto d’argento scorre e si posa sul petto del suo amato come la rugiada sulle foglie – acqua che appare – senza bisogno che piova. E Lei adesso, vi chiama per nome. Lei adesso, vi vuole.

Placida e bellissima sposa così potente da sollevare il mare, innalzare il sangue al vertice del cielo e fare eretta la virtù dello sposo.
Dove si incontrano l’uomo e la luna lo sa la roccia delle montagne, abisso e cima di baci a spirale di conchiglia e di rosa. Indomabile la montagna, primo orecchio del cielo. Su di lei piovono i segreti che stanno nelle nuvole, nei raggi del sole e in quelli delle stelle. La prima confidente della Luna, e forse per secoli non rivela niente ma se poi muta il vento – e lei sente – come un fiume lascia che a valle scenda un segreto. Che se poi resta nell’erba e nelle radici degli alberi viaggia al centro e ai margini di tutta quanta la terra e un cuore che lo raccoglie mai più sarà lo stesso.

Dice la Montagna che l’Uomo della Luna ha la pelle ruvida di verità, solcata dalle sabbie del tempo e dalle direzioni dei venti, non cerca riparo ma anzi sa farsi avanti quando è giunto il momento di mietere il suo nome tra i grani dei campi. Torneranno Uomini così poiché già sono qui, il Cervo ha cominciato a scendere il Bosco, qualcosa di antico si muove – che ancora non si sente – ma i corpi delle donne tremano di notte. Sentono la discesa, sentono il richiamo e il terrore salvifico che precede l’Incontro. Tutto è finito.

Chi ha raccolto il segreto ha le mani sporche di invisibile e non può più tornare indietro, la fine di tutte le cose lo riguarda troppo da vicino. I luoghi sono pronti, s’attende il tempo, apparecchiato, per vestire la data dell’avvenimento. Quel che sulla terra è un mistero, è un accordo preso nel cielo.

E’ la Luna che canta e la Memoria affiora per entrambi i poli. Così le donne si guardino il Grembo ma gli uomini non si sentano esonerati dal guardarsi il Petto se l’eco della Reminiscenza si tinge di nero e d’argento.

Cadrete in pezzi ma in cambio saprete della Rugiada.

Il Cielo è riunito in Consiglio, presiedono le Nuvole che tracciano nuove terre appena sopra la resa del Sole.

Le mani che di invisibile si son sporcate si congiungeranno e fra le corna di un cervo dorato risplenderà la luna. Così come già è cominciato.

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