Arcano VI. Gli Amanti

Antonella MessinaArticoli, TarocchiLascia un Commento

Questo Arcano compie il tema del Papa: nella consapevolezza di una possibile connessione tra cielo e terra, possiamo affrontare l’oceano del desiderio. In questa carta, l’umano si ritrova tra dubbi, perplessità, tentennamenti così tanto umani da emanare una commovente e fragile sacralità.

Con gli amanti emerge l’umanità complessa, vulnerabile perché libera di essere. Poiché si hanno già i fondamenti dati dai primi cinque arcani, nella carta degli Amanti l’essere umano inizierà ad interagire con la realtà e potere da essa apprendere. Come potrà l’essere umano operare in terra e scegliere la via che lo porta alla propria completezza?

Il giovane uomo, conteso tra due esseri umani forse un uomo ed una donna, forse due vie, forse due scelte, forse due modi di essere, frequenta i meandri dell’io.

Un dio, forse Cupido, ha ricordato all’essere umano la possibilità di innamorarsi.

Il tema di questa carta è proprio il desiderare, il riconoscere cosa ci attrae a sé irrimediabilmente.

ll giovane sembrerebbe non saper scegliere, posto davanti ad un bivio: possiamo immaginarlo mentre si domanda quale delle due vie percorrere. Ma noi siamo fuori dalla carta e possiamo intravedere che il giovane ha a che fare con una scelta indotta dalle condizioni esterne, ovvero con una fallace ed apparente libertà di scelta. Perchè dover scegliere solo tra due possibilità? Possiamo davvero pensare di scegliere quando ci vengono poste dall’esterno due vie? Egli ha davanti a sé due opzioni, ovvero viene indotto a guardare il fuori da sé piuttosto che a dire cosa desidera.

Il desiderio, protagonista silente dell’Arcano, insorge e si muove da dentro verso fuori, perciò quando l’uomo ha da scegliere guardando solo fuori, ha difficoltà poiché non ha consultato il proprio desiderio. Il desiderio esce dalle necessità precostituite del “o questo o quello”, del “nè questo nè quello”. Il desiderio racconta ciò che desidera, lo afferma, lo brama, lo ricerca.

Questa carta fa appello a tutti quei momenti in cui ci è stato inesorabilmente, impietosamente chiaro ciò che assolutamente desideravamo. Riporta alla memoria quell’istante di chiarezza e di lucida sacralità che emerge quando l’essere umano ascolta profondamente e sinceramente se stesso. L’Arcano, misteriosamente, ci fa bramare quel momento in cui ogni cosa è chiara e il rapporto con l’oggetto desiderato è meravigliosamente autentico ed esclusivo. Quando il giovane avrà superato il conflitto che lo lacera e l’inganno che deriva dall’avere una libertà di scegliere tra ciò che ha desiderato, potrà risolvere lo stato di ambivalenza che tanto lo dilania. In questo Arcano, detto degli amanti, il giovane inizia il lungo cammino per rintracciare e riconoscere il proprio desiderio, per connettere questo desiderio al mondo esterno ricordandoci che è proprio il piacere del desiderio a renderci esseri relazionali, sociali, capaci di innamorarci di ciò che è fuori di noi. Fatto ciò il giovane sarà pronto a vedere le cose da un altro punto di vista e ad uscire dal fossato dell’indecisione tramite il Carro, Arcano sette.

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