Come far crescere i nostri figli forti, sani e felici

Daria BonaciniBenessere e Salute, Famiglia e RelazioniLascia un Commento

Un libro del 1971, un prestigioso professore di Anatomia e Antropologia, appassionato ricercatore scientifico di fama internazionale.

Sto parlando di Ashley Montagu, e del suo libro “Il linguaggio della pelle”.

Direte voi, ma è “datato”!! Come può essere attuale un libro scritto più di 40 anni fa? Obiezione comprensibile, ma in questo caso errata. E soprattutto, cosa c’entra la pelle con la crescita dei nostri figli? Cercherò qui di rispondere a queste domande.

Ci sono cose che non passano mai di moda (per fortuna). Ci sono aspetti fisiologici, principi chimico-fisici, attitudini comportamentali che sono tipici dell’uomo in quanto essere vivente, e che non scoloriscono con il tempo come un cartellone pubblicitario al sole.

Siamo fatti così e, nonostante il progresso e tutto ciò che questo ha comportato, nel bene e nel male, noi saremo sempre così. Con questo intendo dire che abbiamo bisogno di certe cose per far rimanere in salute il nostro corpo e per mantenere in equilibrio e in armonia la nostra anima.

Abbiamo bisogno di nutrimento, e non intendo solo cibo, ma anche tutto ciò che è nutrimento per la mente, per le emozioni, per lo spirito.

Ma cos’è che ci nutre quindi, al di là del buon cibo, che è il presupposto fondamentale? Ci nutre il calore del sole e la sua luce, un cielo azzurro in giorno d’estate, il sorriso di un bambino, una musica armoniosa, un pensiero d’amore, una parola di gratitudine, un aiuto inaspettato, un abbraccio o una carezza da una persona vicina…

Il piacere di un abbraccio o di una carezza, la sicurezza e il senso di benessere che nascono dal contatto fisico, sono sensazioni che tutti noi abbiamo provato nella nostra vita, a partire da quando eravamo nel ventre materno. Già, perché “Il nostro corpo è completamente ricoperto dalla pelle, il primo a formarsi e il più sensibile dei nostri organi, il nostro primo mezzo di comunicazione e anche il più efficiente dei nostri mezzi di protezione. Forse, insieme al cervello, la pelle è il più importante degli apparati. Il senso più strettamente associato con la pelle, il senso del tatto, il più importante dei sensi, è il primo a svilupparsi nell’embrione umano” dice Montagu in apertura del suo volume.

La pelle quindi è di fondamentale importanza all’interno di questo contesto di “nutrimento”, essendo da un lato l’organo più esteso del nostro corpo e dall’altro il primo a svilupparsi. E’ ciò che fin da subito ci permette di relazionarci con l’esterno, di trarne i primi stimoli e le prime impressioni.

Pensate che “quando l’embrione è lungo appena due centimetri e mezzo dalla testa al coccige, e ha un’età di nemmeno otto settimane, una leggera carezza sul labbro superiore o sulle ali del naso provoca l’inarcarsi del collo e del tronco per sfuggire alla fonte della stimolazione. A questo stadio di sviluppo l’embrione non ha né occhi né orecchi. Tuttavia la sua pelle è già molto sviluppata […]”. Questo è davvero incredibile! Riuscite ad immaginarvi una minuscola creatura di due centimetri e mezzo che reagisce ad una stimolazione tattile? Siamo esseri veramente incredibili e speciali!

Come mai la pelle è tra i primi apparati a formarsi? Qual è la sua funzione nel processo di crescita dell’essere umano? In che modo la pelle influenza lo sviluppo del bambino, non solo dal punto di vista fisico, ma soprattutto da quello comportamentale – emotivo? Da qui parte l’appassionata ricerca di Ashley Montagu, che in questo libro ci porta alla scoperta del meraviglioso mondo della pelle e del tatto.

Partendo da dati scientifici ed analizzando e comparando innumerevoli ricerche sull’argomento, Montagu arriva alla sorprendente conclusione che il bisogno di stimolazione tattile debba essere aggiunto all’elenco delle necessità fondamentali non solo di tutti gli esseri umani, ma anche di tutti gli essere vertebrati e invertebrati, e che “un’adeguata stimolazione tattile nell’infanzia e nell’adolescenza sia di importanza fondamentale per il sano sviluppo comportamentale dell’individuo.” E non solo: una stimolazione tattile insufficiente potrebbe anche essere la causa di malattie in età adulta. Montagu a questo proposito cita l’incredibile caso di una donna afflitta da problemi di asma e guarita attraverso diverse sedute di massaggio.

Quindi, i risultati di ricerche sperimentali e di altro tipo sugli animali e sull’uomo dimostrano che la deprivazione tattile nell’infanzia ha normalmente come conseguenza carenze comportamentali (e a volte disturbi fisici) nell’età adulta. Come fare allora per correre al riparo da questo pericolo? Come permettere ai nostri figli di sviluppare un’adeguata esperienza tattile che gli permetta di crescere forti, sani e sereni?

Beh, credo che molti di voi immaginino già le risposte a questi interrogativi.

“Sembra evidente che la stimolazione tattile dovrebbe cominciare con la nascita, mettendo il piccolo appena possibile nelle braccia della madre e lasciandolo al suo fianco per tutto il tempo che desidera. Il neonato dovrebbe essere allattato al seno materno quanto prima, e mai portato in una ‘nursery’ né messo in un lettino a sbarre. Bisognerebbe rimettere in uso la culla, il migliore aiuto e sostituto del cullamento in braccio alla madre. Difficilmente un bambino viene accarezzato troppo – è improbabile che un essere umano ragionevolmente sensibile stimoli troppo un bambino – per cui, se si deve in qualche modo sbagliare, meglio sbagliare accarezzando troppo piuttosto che troppo poco. Anziché in carrozzine, i bambini andrebbero trasportati sulla schiena della madre, o su quella del padre, nell’equivalente del madai cinese o della pelliccia eschimese”.

Non stiamo facendo discorsi new age, non stiamo parlando di teorie strampalate e un po’ naif che rifiutano a priori tutto ciò che è modernità o progresso.

Siamo parlando di teorie scientifiche, e, sì, stiamo parlando di ricerche di più di 40 anni fa. Ma tuttora attualissime.

La domanda è: ma allora perché non seguire ciò che ci dice il buonsenso e che è anche comprovato da ricerche scientifiche?

Culliamo i nostri bambini, vezzeggiamoli, accarezziamoli, abbracciamoli, tocchiamoli, massaggiamoli… Così avranno ottime basi per diventare uomini e donne forti, in salute e felici.

Per dare un’occhiata al libro clicca qui.

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