L’effetto quantico dell’energia delle parole

Giorgio BoccaccioBenessere e Salute, Crescita personaleLascia un Commento

Come quello che ci diciamo può cambiare completamente la nostra vita!

“Vox est spiritus fluens et aereis ictu sensibilis auditu”

(la voce è un soffio fluente e in conseguenza del movimento dell’aria percettibile all’udito).

Vitruvio

Vorrei iniziare questo mio nuovo articolo con un esperimento.

Fate una prova! Dite a voce alta: “Io sono brutto”. Rimanete in silenzio per un po’ e noterete che la vostra energia si abbassa e il vostro umore si spegne. Provate adesso a dirvi: “Io sono bello”. Immediatamente l’energia si alza e inspiegabilmente cominciate a sorridere. Provate ancora: “Io sono bellissimo! Io sono sublime!” State ridendo? State bene? Sì!

Perché questo è possibile? Perché ogni cosa che noi ci diciamo viene registrata nella nostra mente con una valenza positiva o negativa determinando i nostri pensieri, i nostri stati d’animo, le nostre emozioni, i nostri comportamenti e di conseguenza le nostre azioni. È ovvio che a questo punto molti di voi si staranno dicendo: “Non posso andare in giro a dirmi che io sono bello e capace: me lo devono dire gli altri!”

E invece non è vero: la persona più autorevole e in grado di dirmi quanto valgo, sono io. Se il dirmi quindi la mattina “Io sono bello, anzi bellissimo, anzi sublime”, mi alza l’energia e mi permette di parlare con la gente in maniera soddisfacente, facendomi trascorrere una giornata straordinaria, perché non lo devo fare? Io credo che la cosa fondamentale oggi sia di badare meno a ciò che gli altri pensano e dicono e fare maggiore attenzione al tipo di parole che emettiamo.

Allora, se io continuo a dirmi tutti i giorni: “Io sto bene”, mi verrà naturale dopo qualche settimana dirmi e dire agli altri: “Io sto bene”, ma soprattutto mi sentirò meglio.

Quale è il significato energetico di ciò che avete appena letto? Semplicemente trovare attraverso il significato delle parole una nuova energia basata sulle vibrazioni che modificano il campo quantico intorno a noi e quindi il nostro modo di vedere e percepire le cose.

Parole e suoni: un approccio orientale

Alzare la frequenza vibratoria attraverso la ripetizione di suoni, o parole particolari, è una pratica molto antica. La filosofia indiana, ad esempio, definisce questa pratica spirituale con il nome di mantra yoga e, pensate un po’, il significato di mantra è: “liberazione della mente”.

Il mantra per eccellenza è nella tradizione indiana il verbo OM, il capostipite di tutte le vibrazioni sonore che tutti noi conosciamo e da cui, come spiega Yogananda, deriva l’infinita potenzialità del suono. Qualsiasi parola pronunciata con chiara consapevolezza e profonda concentrazione ha valore materializzante.

Secondo l’antica scienza yoga, la mente ha tre funzioni principali: pensare-volere-sentire. I pensieri rappresentano il lato maschile, le emozioni il lato femminile, l’azione è la manifestazione concreta dell’equilibrio tra le due parti. Negli ultimi decenni, anche la medicina occidentale ha scoperto che il cervello non è una unità, ma è diviso in due emisferi separati con funzioni diverse che non è sempre facile armonizzare. L’emisfero sinistro, maschile, freddo, è quello logico, che presiede al linguaggio e fa i conti. È la sede dei pensieri e, come abbiamo visto nel capitolo sulla paura, corrisponde a grandi linee alla parte conscia. L’emisfero destro, femminile, caldo, simbolico, artistico, non legato al tempo e alla logica, corrisponde all’inconscio poiché è la sede delle emozioni.

Se i pensieri e le emozioni sono ben allineati sullo stesso obiettivo, e la persona riesce anche a sentire quello che sta facendo, allora si dice che ha fede e ci crede. Le parole che pronunciamo possono svolgere quindi un ruolo fondamentale per armonizzare i due emisferi. Ad esempio, la frase “Io voglio” stimolerà il lato maschile, ma è solo con l’integrazione di “Io merito” (femminilità) che potrà avvenire l’azione.

Ma, allora, se la soluzione al conflitto emozionale è data da una parola che ci diciamo, come facciamo a trovare la nostra frequenza personale e la nostra nota, quella che fa vibrare armoniosamente il nostro corpo? La nostra nota è quella che ci fa vibrare il diaframma, per il resto è questione di abitudine. È sufficiente abituarsi a prestare attenzione alla qualità delle vibrazioni dei suoni che pronunciamo. Per riassumere: nella parola si manifesta l’individuo nella sua totalità, corpo, mente, spirito; attraverso le vibrazioni allineate del pensiero, del suono e dell’intenzione si crea l’energia positiva che rende potenti le nostre parole.

Le parole giuste possono equalizzare le onde celebrali

E’ stato dimostrato che le onde celebrali possono essere modificate da suoni autogenerati, come i suoni delle parole che pronunciamo. Il normale stato di consapevolezza è formato da onde che si chiamano beta, che vibrano tra i 14 e 20 Herz. Le onde Beta vengono prodotte quando ad esempio proviamo forti emozioni negative oppure quando ci concentriamo. Lo stato di calma è caratterizzato dalle onde Alfa che si attestano tra gli 8 e i 13 Herz. Mentre i periodo di massima creatività, meditazione e sonno sono caratterizzati invece dalle onde Thetae sono sull’ordine da 4 a 8 Herz. Il sonno profondo e la perdita di coscienza producono onde delta da 0,5 a 3 Herz. Più lente sono le onde celebrali più ci sentiamo soddisfatti e rilassati.

La comunicazione personale come del resto il nostro respiro, è in sostanza una emissione di suoni (parole) e di frequenze simili alla musica. La velocità di esposizione attraverso il linguaggio verbale può spostare la consapevolezza da Beta ad Alfa migliorando notevolmente la nostra condizione psicofisica.

Come del resto ascoltare musica a casa o in ufficio può aiutare a creare un equilibrio dinamico tra l’emisfero centrale sinistro e quello sinistro intuitivo, attraverso la produzione di un linguaggio appropriato e quindi con l’utilizzo delle parole giuste, ovvero dei suoni armonici e con la frequenza appropriata noi possiamo migliorare notevolmente il nostro benessere e aumentare la nostra capacità di essere in armonia.

Se si è in uno stato emotivamente confusionale usare le parole giuste vi può portare ad aiutarvi a stabilizzare la vostra consapevolezza e ad aumentare la vostra capacità di organizzazione mentale. Frasi come “Io sto bene” dovranno essere integrate con “Io merito di stare bene”.

Le parole hanno una funzione magica (Pavel Florenskij)

La parola abbiamo visto che ha un significato, un significante e strati di semema. Il senso della parola viene definito attraverso il suo semema e nel tipo di formazione del semema va appunto cercata la risposta alla funzione magica della parola. La parola possiede degli involucri da cui le sue armature concentriche nascono (grazie a specifici atti creativi) e ciascuno trova pienezza in una crescita spirituale che talvolta dura per millenni.

Ogni strato di semema va considerato il deposito del processo spirituale sulla parola come un precipitato dello spirito. Tra gli strati del semema si trovano depositate riserve inesauribili di energia, flussi di energia di enormi labbra. La parola è ENERGIA.

Nella parola io creo la volontà di indirizzarla nella direzione da me desiderata, non con la forza ma con l’energia. Con la parola da me pronunciata si mette in moto la mia verità e se detta ad un uomo o ad un altro essere dotato di ragione allora questa parola produce una pressione che obbliga a sperimentare, a vivere gli strati del semema.

L’essenza dell’effetto nasce dal fatto che i depositi del semema non si sedimentano nella parola ma in un certo ordine logico. La parola è un condensatore di volontà, un condensatore dell’intera vita dell’anima. E come dice Vitruvio “Vox est spiritus fluens et aereis ictu sensibilis auditu” – la voce è un soffio fluente e in conseguenza del movimento dell’aria percettibile all’udito.

Le parole bruciano e ustionano perché non si sono potute pronunciare quando era il momento di farlo. La parola è pertanto la massima manifestazione dell’atto vitale di ogni persona, la sintesi di tutte le sue azioni e reazioni, la scarica del livello di vita interiore che si è accumulata. L’effetto che è divenuto manifesto. Il vero significato della parola lo si ha pronunciandola. La parola è un coagulo strutturato e addensato, che è durevole e conserva la sua individualità per secoli.

Quindi…attenzione a cosa dite!

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