Come le parole che ci diciamo possono modificare i nostri stati d’animo
E’ da tanti anni che porto avanti la mia ricerca sui suoni e sull’energia delle parole che diciamo e di come queste possono modificarci la vita. E oggi, nell’era della comunicazione questo argomento diventa di primaria importanza. Le parole , le parole… già, proprio le parole che possono farci volare oppure farci cadere.
La parola è un mezzo con cui tutti manifestano un’idea, un progetto, un’emozione. L’energia della parola positiva ha il potere di creare un pensiero positivo e quindi un’azione positiva. Pronunciare parole positive, ci serve per aumentare l’energia dentro e fuori di voi e ad avere sempre relazioni soddisfacenti. I pensieri poi e le emozioni ripetute creano quelle che vengono chiamate abitudini, col tempo creano il carattere e, di conseguenza, il nostro comportamento. Ripetizioni di parole fatte ad alta voce, o in silenzio, sono risultate efficaci anche in psicoterapia.
Notate ad esempio la potenza energetica delle seguenti frasi che vi chiedo di leggere a voce alta:
IO SONO, IO MERITO, IO VIVO, IO HO IL CORAGGIO DI AMARE, IO HO IL CORAGGIO DI CONOSCERE ME STESSO E GLI ALTRI, IO VOGLIO, IO HO FIDUCIA IN ME STESSO, IO SCELGO DI STARE BENE,
IO STO BENE, IO SCELGO DI ESSERE FELICE, IO SONO IN BUONA SALUTE, IO SONO FELICE
IO AMO LA VITA, IO MI AMO, IO AMO GLI ALTRI, IO MI LASCIO AMARE IN OGNI TEMPO, LUOGO E CIRCOSTANZA, IO ESISTO, IN OGNI TEMPO, LUOGO E CIRCOSTANZA IO SONO, IO ESISTEVO, IO ESISTO, IO ESISTERÒ, OGGI È UNA MERAVIGLIOSA GIORNATA DELL’ETERNITÀ
IO VOGLIO CHE LE PERSONE INTORNO A ME SIANO FELICI
Ora voglio darvi l’elenco – che potrete arricchire voi stessi – di quelle che secondo me sono le parole dal grande potere vibrazionale benefico:
SVEGLIO, BENE, SCATTANTE, SERENO, SU DI GIRI, FORTISSIMO, PIÙ CHE ECCELLENTE, DINAMITE, INCREDIBILE, SUPER FORTUNATO, FAVOLOSO, ATTRAENTE, FIDUCIOSO, CONTENTO, BUONO, GRANDE, FELICE, INTENSO, RAPIDO, ECCITATO, STARE BENE, CURIOSO, ENERGICO, FELICE, FELICE, Ed ancora: SCATTANTE, VELOCE COME UN RAZZO, APPASSIONATO, TERRIFICANTE, VIVACE, FORTISSIMO, ESULTANTE, ACUTO COME UN LASER, AL SETTIMO CIELO, RICOLMO, SERENO, SUPERCARICATO, MAGICO, DA SBALLO, ESULTANTE. INTERESSATO, AMATO, PIACERE, MOTIVATO, CARINO, BENE, PACIFICO, FORTE, SVELTO, SICURO, GUSTOSO, STRAORDINARIO, ESSERE IDOLATRATO, PERFETTO, DIVINO, SAZIO, CARICATO, CONTENTO, MITICO, INTREPIDO, FANTASTICO.
Osserviamo che frasi come: “Io sto bene, io sono felice, io mi piaccio” agiscono in modo benefico perché non contengono una negazione e procedono per immagini positive che evocano una situazione di benessere totale. Dire: “Io non sto male” non avrebbe la stessa potenza benefica, perché il subconscio registra queste parole con l’energia negativa di una doppia negazione, al di là del significato logico-razionale positivo. Infatti, per poter capire che quella frase significa “sto bene” è necessario che subentri la mente con un’operazione suppletiva (riconoscere che due negazioni equivalgono ad un’affermazione) che non ha però l’energia per arrivare al subconscio.
Riassumendo: per potenziare l’energia la frase deve essere affermativa, in tempo presente, immediatamente chiara e incisiva.
Il potere benefico del suono.
C’è un altro motivo fondamentale per cui dire no è controproducente e dire sì è benefico. Le due parole hanno sonorità diverse e, proprio come le note musicali, i suoni suscitano vibrazioni diverse a seconda della loro qualità sonora. Così è evidente che il suono [T] contenuto nella parole brutto ha un effetto sonoro di durezza, mentre il suono [L] di bello è morbido e rotondo. Queste diverse sonorità si ripercuotono diversamente sul nostro corpo, influenzando i nostri pensieri, lo stato d’animo ed il nostro comportamento, modificando notevolmente le nostre relazioni con le persone. È vero, quindi, che ogni parola ha come contenuto il significato che l’uomo le ha attribuito, ma la stessa parola contiene anche un’energia che le viene dal significante, cioè dalla qualità dei suoni che la compongono, una qualità specifica che dipende dalla natura stessa di quei suoni. Gli studiosi di fonetica hanno cercato di verificare se esiste un rapporto costante tra la qualità dei suoni delle parole e l’effetto melodico che essi suscitano.
Proprio per la loro caratteristica fisica alcuni suoni sono duri, come, ad esempio, tutti quelli che si ottengono attraverso un’esplosione di aria: P, B, T, D, K, G, altri sono più morbidi come L ed R, per non parlare delle vocali per pronunciare le quali c’è un’emissione continua di aria senza ostacoli. Proprio perché sfruttano al massimo questa potenzialità del suono esistono parole che chiamiamo onomatopeiche, ad esempio: sussurro, sibilo, ronzio, mormorio, ninna nanna, miagolio, in cui i suoni che le costituiscono evocano già da soli il significato. Questa caratteristica della parola è alla base della poesia che è tale proprio perché costruisce il discorso non tanto sul significato concettuale logico, bensì sulla rete sonora ottenuta sfruttando tutte le potenzialità del significante: le ripetizioni di suoni, il ritmo diverso dato dalla successione di parole formate da più o meno sillabe, le pause degli a capo e soprattutto la scelta di una parola piuttosto di un’altra di significato analogo, in base ai suoni che la costituiscono, cioè a seconda dell’effetto emozionale che il poeta vuole evocare attraverso quei suoni. Il poeta può ottenere una musicalità aspra o morbida, suscitare una vibrazione di dolcezza o di durezza, far vibrare di gioia o di tristezza, di malinconico abbandono o di fiera azione.
Ad esempio nelle poesie, si nota il fatto che prima e più del significato, risuonano dentro di noi le vibrazioni sonore dei versi e sono proprio queste vibrazioni che ci predispongono ad accogliere diversamente il significato stesso.
A me interessa qui sottolineare che quando pronunciamo delle parole, compiamo innanzitutto un atto fisico: emettiamo suoni che fanno vibrare prima il nostro corpo poi quello dei nostri interlocutori secondo determinate frequenze che sono legate all’aspetto emozionale, a-logico, non razionale. Di questo aspetto è importante rendersi conto, perché questo aspetto è fondamentale per ottenere una buona comunicazione. Ho sviluppato, da qualche tempo, le mie ricerche sui suoni attraverso lo studio dell’ortofonoepia ed ho verificato l’effetto che ha sul nostro corpo il pronunciare una determinata sequenza di suoni, o una parola, ad un certo volume.
Così, una frase come: “Io sono bello”, del nostro esperimento iniziale, dal punto di vista fonetico funziona, non ha troncature, musicalmente parlando è molto orecchiabile. “Io sono brutto”, viceversa, ha un andamento fonetico più ritmico, spezzato, non in armonia. “Oggi è una meravigliosa giornata dell’eternità” è una frase musicale ed armoniosa. “Oggi è una giornata che fa schifo”, viceversa, ha un inizio musicale ed un finale sgradevole e rotto. Lo stesso discorso può valere per le altre parole, o frasi energetiche. L’effetto musicale armonioso, però, non è dato solo dalla qualità dei suoni che si succedono; si ottiene piuttosto quando l’emissione di voce fa vibrare il diaframma con conseguente espansione delle vibrazioni a tutto il corpo.
La successione dei suoni emessi agisce sul sistema endocrino, in particolare l’ipofisi, che distribuisce segnali a tutte le ghiandole del corpo: i segnali sono positivi perché arrivano direttamente dal diaframma che, non essendo in tensione (come ad esempio può avvenire durante uno stato di paura), produce un suono armonico per il corpo, con un’energia capace di sciogliere l’emozione. La frequenza più giusta per dire le parole è, dunque, quella che dobbiamo sentire al livello della cassa toracica e non al livello della gola, o della testa. Ogni parola va pronunciata lentamente facendo una pausa. La pausa è fondamentale per dare il tempo alla nostra parte emozionale di sciogliersi.
Pronunciare parole di significato positivo, con prevalenza di sonorità rotonde e morbide e con un corretto utilizzo del diaframma, ha un effetto positivo prima di tutto su noi stessi, perché ci fa vibrare ad una frequenza più in armonia con l’essere umano; e poi sugli altri che con noi vengono in contatto e ci ascoltano. Le belle parole, quindi, così come i colori, costituiscono un utile strumento per innalzare la nostra energia vitale e quella dei nostri interlocutori. A questo punto, è chiaro perché devo dire queste parole, poiché non è sufficiente che io le pensi: per portare l’energia positiva dentro di noi e nelle cose che facciamo non è sufficiente il pensiero, ci vuole un azione, un’azione con il corpo. La parola è l’azione fisica che ci permette di fare contatto tra ciò che pensiamo e ciò che facciamo.
Pronunciando le parole a voce alta ne rafforziamo l’effetto, perché avvolgiamo il nostro corpo nelle vibrazioni dei suoni che le compongono e, più alziamo il volume della voce, più l’effetto è potente, perché si genera dentro di noi una vibrazione più alta. La maggior parte delle persone non è abituata a parlare in positivo e ad un volume alto. Sono tutti propensi a parlare sottovoce “per non disturbare”…
Esperienza 1999
Alcuni anni fa, durante uno dei miei corsi sull’arte oratoria, ho avuto come allieva una persona straordinaria, che aveva vissuto in una famiglia dove tutti parlavano a bassa voce, credendo, in questo modo, di essere chic ed in sintonia con l’élite sociale cui sentivano di appartenere. Abbiamo fatto un grande lavoro sull’innalzamento del volume ogni volta che parlava e proseguendo poi a casa gli esercizi, la sua vita nel corso dei mesi successivi si è trasformata notevolmente, e dopo un po’ è riuscita a trovare il lavoro che aveva sempre desiderato.
L’effetto boomerang
Le parole che ci diciamo influenzano il nostro umore, la nostra visione della vita, proprio per quell’energia che contengono, e, contemporaneamente, condizionano e si riflettono sul mondo esterno. Non possiamo permetterci di utilizzarle con leggerezza, è molto più conveniente usarle al nostro servizio, per il nostro benessere, per amarci di più e per i nostri obiettivi. La gastrite o l’ulcera, il mal di testa, i sensi di colpa, la paura, che provoca chiusura del diaframma e conseguente blocco emozionale, le crisi di panico, la respirazione faticosa, il terrore, il rossore, e via dicendo, sono solo alcune conseguenze delle emozioni negative generate su di noi dalle parole che ci diciamo. Ecco alcuni esempi.
Per aumentare l’immagine dell’io dirò: “Io sono efficace”.Viceversa, dicendo: “Io sono inefficace”, avrò sempre una scarsa opinione di me. Per avere fiducia in me stesso dirò: “Io ce la faccio”. Se continuerò a dire “Io non ce la faccio”, gli altri saranno sempre più importanti di me. Per farmi coraggio dirò “Io sono capace”.Viceversa sarò sempre indeciso e pauroso se mi dirò: “Io non sono capace”. Per gestire la paura non dovrò mai dire: “Io ho paura”, oppure usare verbi al condizionale o al futuro, come ad esempio mi piacerebbe, sarebbe, lo farò. Così, ogni volta che, durante un’esposizione pubblica, o davanti ad un interlocutore, iniziate una frase con: “Mi piace-rebbe…”, in realtà state dicendo: “Ho paura” e trasmettete energeticamente indecisione e paura al vostro interlocutore.
Anche in questo caso, fate un esperimento.
Provate a ripetere ad alta voce le frasi seguenti e sentirete crescere sul vostro corpo e dentro di voi una sorta di inquietudine e fastidio.
NON VORREI CHE…, COME VORREI FARLO…, NON DOVREI…, NON HO AVUTO IL TEMPO…, PENSO… FORSE…, MI PARE…, È COME…, NON SONO CAPACE, È IMPOSSIBILE, FA SPAVENTO, È INCREDIBILE, NON È MALE, NON È BRUTTO
Nell’elenco che segue ci sono parole e frasi che io ho cancellato dal mio vocabolario parecchi anni fa. Provate a farlo anche voi.
IO STO MALE, NON MI FIDO, NON CI RIESCO, SONO SFORTUNATO, SONO BRUTTO, IO SONO FATTO COSÌ, SONO TROPPO VECCHIO, NON SONO ABBASTANZA BRAVO, NON SERVE A NIENTE, NON CI CREDO, DOVREI CAMBIARE CARATTERE, MA NON CI RIESCO, NON SONO COSE CHE SI FANNO, È INUTILE, È CONTRO LA MIA EDUCAZIONE, È COLPA TUA, NON SONO ALL’ALTEZZA, TU MI OFFENDI, NESSUNO MI AMA, NON POSSO VIVERE SENZA DI LUI/LEI, NON HO TEMPO, È SEMPRE COLPA MIA, NON MI PERMETTONO DI FARE COME VOGLIO, SONO TROPPO GIOVANE
Ricapitolando: le parole hanno un significato, ma soprattutto hanno un’energia. Bene, se è quindi l’energia che ci arriva prima di tutto, il mio consiglio come prima cosa è di usare sempre parole affermative e positive. Il segreto risiede nell’elevazione del ritmo vibratorio della mente come abbiamo visto. Le parole che ci diciamo, quindi, influenzano il nostro umore e quello degli altri. È indispensabile saperle usare per il ben-essere nostro e di chi ci circonda.
Nel prossimo articolo vi spiegherò come l’effetto quantico dell’energia delle parole e quello che diciamo puo’ cambiare completamente la nostra vita!
Vuoi saperne di più? Ascolta l’intervista a Giorgio Boccaccio!
3 Commenti su “Usa le parole giuste”
Articolo veramente interessante! Bisognerebbe insegnare già ai bambini che il linguaggio è energia e che, come tale, andrebbe usato con “consapevolezza” in modo da non ledere se stessi e gli altri. Sarebbe cosi bello usare il “verbo” per creare armonia e non per distruggerla! Comunque è già un grande passo avanti che questi argomenti vengano trattati. Comlimenti all’autore e a Verdechiaro.
Carissima Flavia,
è da più di trent’anni che insegno alle persone che le parole non hanno solo un significato ma hanno un’energia, un’energia talmente importante che può modificare la tua vita. Tengo corsi sulla potenza energetica dei suoni, e l’argomento di cui tu parli mi rende contento perché quello che tu dici rispecchia esattamente il lavoro che c’è da fare. Si parla sempre di cambiamento, di consapevolezza, ma io che da anni lavoro per le scuole, con gli insegnanti e i ragazzi e mi rendo conto che c’è ancora tanto lavoro da fare perché nessuno si ascolta più. Oggi nell’era del cambiamento, credo che certi argomenti debbano essere insegnati, ma quando guardo la televisione o leggo i giornali, vedo uno specchio di realta’ che è molto lontano dal benessere e dallo stare bene. Ciao Giorgio.
Hai ragione! Purtroppo la realtà attuale è ancora abbastanza “squallida” ma è anche vero che in questo secolo tante sono state le scoperte effettuate in vari ambiti: fisica quantistica, medicina alternativa, energetica ed altri. E solo ora tutto ciò viene a contatto, tramite pubblicazioni mirate, con tutti coloro che vogliono capire. I più forse sono ancora “addormentati” ma è leggendo articoli come il tuo che si daranno una svegliata!! Buon lavoro!!