E’ bello guardare un gatto appollaiato su di una catasta di legna intento a guardare il mondo come se fosse tutto normale.
Gatto X, come milioni di gatti che senza patema si godono il mondo.
Cittadino X potrebbe andare bene anche per me, anche se io guardo il mondo vivere e spesso non lo comprendo.
Ho passato in rassegna il film della mia vita e ho avuto la sensazione che tutto quello che era accaduto era successo perché sentivo il dovere di farlo.
Ho continuato a vivere in una sorta di apnea e mi sono ficcato nel primo lavoro poco pagato che avesse avuto un senso con quello che avevo studiato.
Stavo affogando e non sapevo perché.
Allora ho pensato di morire.
“Cittadino X morto suicida come centinaia di altri cittadini X nel mondo”. Ho deciso che potevo aspettare, che se fossi morto per mano mia volevo sapere almeno il perché.
Mi sono chiesto quanto dovremmo aspettare ancora per poter alzarci nuovamente in volo cercando di dare risposte ai quesiti di sempre, di molti cittadini X come me che vorrebbero aggiungere qualcosa a quella strana lettera che ci contraddistingue. C’è qualcosa che manca nella nostre vite, c’è qualcosa che inseguiamo sempre e non riusciamo mai a raggiungere.
Ho pensato fosse il denaro.
Ho provato ad immaginare la ricchezza. E oltre la ricchezza più sfrenata non c’è un poi, come se provi ad immaginare l’infinito, l’infinito ti ci perdi dentro.
Però con la ricchezza ho acquisito potere.
Il Potere.
Che colore ha il potere?
Il potere non ha colore, il potere è solo quello che significa, disporre degli altri, delle cose, di tutto ciò che può essere governato a piacimento. Ma il potere per chi lo subisce è fonte di sofferenza.
Questa storia cominciava a non piacermi.
Ho fermato il corso dei miei pensieri e ho aggiunto il simbolo che poteva riscattare tutti noi cittadini X che stiamo nel mezzo, tra il cielo e la terra, tra il potere e l’inconsapevolezza, il simbolo dell’infinito che ci appartiene e nessuno ci può violare.
∞
Cittadino X∞ questo è il mio nome, figlio del tempo, legato al mio passato e proiettato nel futuro, consapevole che il velo costruito intorno al mondo dai potenti nella storia e forse anche da noi stessi, dalla nostra vigliaccheria nel delegare la nostra vita a qualcun altro, politico, avvocato o macellaio che sia, è solo un velo appunto, fragile, che può essere spazzato via dalla consapevolezza che l’infinito, verità assoluta, è sacro, come sacra è la vita e la libertà.
Prima non sapevo, ora so e nulla sarà come prima, ogni cittadino X∞ non è più solo, l’infinito lo proteggerà.