Come ottundere la coscienza delle persone

Enrico D'ErricoArticoli, Benessere e SaluteLascia un Commento

Le solanacee, queste sconosciute

Sconsigliare l’uso delle patate, dei peperoni, delle melanzane e dei pomodori in un paese come il nostro, dove questi alimenti sono ampiamente consumati, è stato un compito davvero impegnativo che ho comunque portato avanti durante i miei trent’anni di insegnamento in merito all’alimentazione naturale. Le solanacee prendono il nome da un alcaloide tossico, la solanina. Essa ha un enorme potere disgregante e ha la capacità quindi di sciogliere i minerali contenuti nel nostro organismo. È del tutto inutile assumere integratori alimentari se quotidianamente mangiamo solanacee. Inoltre la solanina ha potere allucinogeno, caratteristica che nessuno avverte perché l’alimentazione che seguono è caotica e sbilanciata. Una persona come me che da molti anni mangia in modo pulito e ordinato e che si focalizzata particolarmente sull’effetto dei cibi, non può non rendersi conto che la solanina porta squilibri mentali e diminuisce la capacità di concentrazione.

Alcuni anni fa, al ritorno da un viaggio in Inghilterra durato circa un mese, tornato a casa non avevo nulla da mangiare tranne alcune patate che già avevano sviluppato alcuni germogli. La fame era tanta e decisi comunque di cuocere e mangiare le patate. Il giorno dopo mi svegliai con una confusione mentale difficile da descrivere; alla sera avrei dovuto tenere una conferenza ma fui costretto a disdire l’impegno perché era impossibile concentrarmi mentalmente. Da allora mangio ortaggi che contengono solanina molto saltuariamente e in piccole quantità. Assumo invece abbondanti quantità di cereali in chicchi, verdure locali, frutta di stagione, legumi e proteine vegetali derivate, come il tempeh, il tofu e il seitan, tutti alimenti facilmente digeribili e privi dei grassi pesanti contenuti in carne, uova e formaggi.

Le droghe insospettabili

Ma restando agli alimenti che non favoriscono l’apertura della coscienza, ora vi parlerò di alcune “droghe” di uso comune e legale, come il caffè e lo zucchero. Le ho definite insospettabili perché ben poche persone annoverano questi due “innocenti alimenti” tra le droghe e, proprio per questa ragione, a mio avviso queste sono più insidiose e pericolose persino di hascisc, marijuana e cocaina.

Il caffè è un altro di quegli alimenti a cui l’italiano medio non rinuncia certo volentieri, non solo perché è buono ma soprattutto per l’effetto che provoca nell’organismo. Quando al mattino ci alziamo dal letto dopo aver trascorso la giornata precedente senza tener conto dei nostri reali bisogni, ma solo spinti dalla voracità e dall’ingordigia, ci sentiamo privi di energia e lucidità mentale, qualità indispensabili per poter essere efficienti automi al servizio della società. Ma dopo aver ingurgitato una deliziosa tazzina di caffè, nel giro di pochi minuti, come per miracolo, ecco tornare lucidità ed energia. Peccato però che questo effetto duri solo per un paio d’ore e che poi a metà mattina si sia costretti ad assumerne un’altra tazzina con la consueta bustina di zucchero, di cui parlerò fra breve. Questo effetto a sali-scendi, risulta particolarmente pericoloso durante i lunghi viaggi in automobile. Quando arriva stanchezza, si comincia a perdere lucidità e avvertiamo il bisogno di dormire, anziché schiacciare un pisolino abbiamo l’abitudine di fermarci in autogrill e bere un caffè. Dopo due orette il sonno arriva nuovamente e… altro caffè quindi. Insomma, il problema è che, ad un certo punto, il colpo di sonno ci coglierà all’improvviso proprio perché il caffè è in grado di inibire i centri nervosi per cui, ad un certo punto non ci rendiamo più conto di quel che ci sta accadendo e, semplicemente, ci addormentiamo.
Allo stesso modo il caffè riduce enormemente la capacità dell’organismo di percepire i sintomi, campanelli d’allarme così utili per poterci prendere cura di noi stessi. Se poi assumiamo anche farmaci chimici avvertiamo solo i sintomi più grossolani come i dolori più forti. Sono certo che molti fra voi non hanno mai pensato a questo effetto multiplo del caffè, che è quindi sia un antidolorifico che uno psico-farmaco.

Parlando dello zucchero bisogna dire innanzitutto che esso è contenuto non solo nei dolci e nelle bevande, ma anche in numerosi alimenti di uso comune come il pane e le conserve di verdura.

Vediamo quindi com’è prodotto e cosa succede quando lo mangiamo.
Lo zucchero bianco viene estratto dalla canna da zucchero e dalla barbabietola, ma durante il processo di lavorazione è privato della maggioranza delle sostanze di cui è composto. Il nostro sistema digerente è organizzato per lavorare su alimenti integrali, così come esistono in natura. Quando mangiamo zucchero, lo stomaco e l’intestino si trovano realmente in grave difficoltà nel riconoscere ed elaborare un alimento così fortemente raffinato. Ad esempio, la canna da zucchero contiene una buona percentuale di calcio che è totalmente scartato dalla raffinazione; ma per digerire quel calcio è necessario, e quindi esso è sottratto all’organismo. Prima viene recuperato da parti meno vitali, come i denti, ma poi, quando il consumo di zucchero è costante e ingente, il calcio è sottratto alle ossa. Questo spiega come mai la decalcificazione e l’osteoporosi siano problemi così diffusi in tante persone. Lo zucchero raffinato è certamente il peggior ladro di minerali, ma analoghe difficoltà s’incontrano quando consumiamo zucchero integrale, che spesso è quello bianco semplicemente ricolorato con la stessa melassa estratta durante il processo di lavorazione.

Parlando della dipendenza e dell’effetto che lo zucchero produce sulla mente, bisogna dire che solo chi non lo consuma da molto tempo può osservare su di sé le differenze rispetto a quando ne faceva uso. Una persona sana, appena si sveglia al mattino con la luce del sole, dovrebbe tirarsi su dal letto come un grillo, desiderosa di cominciare una nuova giornata di avventurosa attività. Chi consuma zucchero ha invece bisogno di molto tempo, forse un’ora o due, prima di sentirsi lucido, e ovviamente non può ottenere questo risultato senza la consueta tazza di caffè o tè dolcificata con zucchero. Provate a smettere di punto in bianco di assumerlo e poi vedrete come vi sentirete: vi assicuro che non penserete ad altro che a riprendere quella sostanza magica e dolce per tirarvi un po’ su.

Anche i latte e i latticini ci privano di elementi preziosi, ma di questo – perché voglio essere clemente – vi parlerò in un prossimo articolo!

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