Apri la porta! La voce ti guarisce

Giulia EthelCrescita personale, Recensioni2 Commenti

La prima porta dell’Anima con il mondo fisico è la nostra Voce.

Poco tempo fa la vita mi ha regalato un’esperienza molto profonda, inaspettata, incredibile: ho assistito ad un parto in casa. E’ con estrema commozione che vi racconto una mia sensazione.

Quando vidi quel perfetto corpicino uscire dal mondo uterino per raggiungere il nuovo mondo, non ero ancora sicura che quella creatura fosse qui realmente. Fino a quando, il passaggio dell’aria, che per la prima volta entrava nei sui piccoli polmoni, risalendo su fino in laringe e uscendo dalla bocca, diede forma a quel vagito! Fu in quel momento che avvertii con forza trasformare la sua presenza in voce, per dire a tutti:- Io sono qui!

La laringe, l’organo che produce il nostro suono, è come uno sfintere che ci mette in comunicazione con il mondo.

Il fascino di uno strumento musicale è indiscusso, ma quando lo strumento in questione è la Voce, tutto si amplifica. La Voce porta con sé una ricchezza e un’impronta personale imprescindibile, dal valore unico, dal potere inestimabile: il fattore “umano” (emotivo, fisico e spirituale). La Voce è lo strumento più intimo e più vero che esista, è fatta di noi, essa appartiene in modo unico e irripetibile ad ognuno di noi stessi.

La Voce è fragile e complessa, è uno strumento fatto di carne e anima, nascosto, invisibile, con tasti da trovare e colori da scoprire. La scoperta della nostra Voce ci porta in viaggio dentro noi stessi.

La Voce non parla solo per noi, ma di noi. Ognuno ha una sua manifestazione vocale propria, il suo modo di ridere, piangere, urlare, raccontarsi al mondo, interiorizzarlo e portarlo fuori con i propri colori. E chi meglio della nostra Voce può scegliere le sfumature da dare alle vibrazioni di quel momento? Mai sbagliate, sempre vere, come ciò che vivi e che magari, neanche ti stai accorgendo consapevolmente di provare, ma che attraverso l’espressione del tuo viso, la postura del tuo corpo e il suono della tua Voce stai già raccontando in diretta.

Non vi è mai capitato che dopo un’emozione forte, la Voce non voglia proprio uscire, inaridendosi imprigionata nella gola? O che al contrario, dilaghi dirompente tanto da non saperla contenere? O che inaspettatamente si spezzi, proprio mentre parliamo di quella cosa che ancora, inconsciamente, ci ferisce?

Quando una persona canta bene, si è soliti dire che ha il dono della Voce, ma se leggendo questo libro scoprissi che il dono non è avere una bella voce, ma è proprio avere “una Voce”, la tua?

Healing Voice è un titolo di un libro, che già da solo mette in evidenza il dono che ogni singola Voce contiene, e non mi riferisco al potere che normalmente leggiamo in tutti i manuali di comunicazione, in termini di charme o efficacia, il poter di cui si parla in Healing Voice è “il potere guaritore della Voce”.

  • Come? Direte voi – La voce ci guarisce? – Ma di solito siamo noi a occuparci della voce e non viceversa!

In realtà, mi permetto di dire, che della nostra Voce generalmente ce ne occupiamo molto poco, la diamo spesso per scontata, accorgendoci di lei solamente quando sparisce o quando ci causa dei fastidi, ricorrendo quindi al medico, al logopedista, al foniatra, all’insegnante di canto, per migliorare il suono, la chiarezza, il volume, la portanza, l’estensione etc. Sicuramente che qualcuno adesso vi venga a dire che la Voce, in un certo senso, possa lei “prendersi cura di voi”, può “suonare” nuovo o comunque strano!

In realtà, l’espressione “canta che ti passa”, ormai nei libri di storia e nota ai più, potrebbe suggerirci qualcosa in merito…

Tutte le persone che hanno avuto la possibilità di avvicinarsi al canto, conoscono bene la sensazione fisica di benessere che si prova facendo vibrare le proprie corde vocali cantando. Quando le vibrazioni del proprio suono irradiano tutto il corpo, mettono a tacere la mente e sollevano lo spirito, il morale, l’umore.

Esiste una tradizione del canto in tutte le culture del mondo, che è memoria di un’esperienza, di una saggezza popolare.

“…Gli uomini del Tempo Antico percorsero tutto il mondo cantando, cantarono i fiumi e le catene di montagne, le saline e le dune di sabbia. Andarono a caccia, mangiarono, fecero l’amore, danzarono, uccisero: in ogni parte delle loro piste lasciarono una scia di musica. Avvolsero il mondo intero in una rete di canto…”. Così racconta Bruce Chatwin ne “ Le vie dei canti”, quando descrive che per il popolo Aborigeno solo ciò che veniva cantato esisteva, il canto è una manifestazione di ciò che esiste e si conosce.

Anche per il bimbo nel grembo materno, la conoscenza inizia attraverso la Voce. La Voce della mamma è la prima cosa che il feto sente esistere, è ciò che lo collega col mondo là fuori e sarà proprio quella stessa Voce, anche una volta nato, a tenerlo in contatto emotivo con la madre, tranquillizzandolo. E così, sono sempre i canti ad essere usati per infondere il coraggio prima di un combattimento, per chiamare le piogge, per sopportare la fatica, per pregare, per ringraziare, per accompagnare le nascite e le dipartite dell’anima. Il canto è una manifestazione dei moti dell’animo umano da sempre, a tutte le latitudini, per tutti i colori della pelle, in tutte le storie, dove le emozioni sono riconosciute come appartenenti ad un’unica razza, quella umana.

A questo proposito, voglio condividere con voi l’esperienza di un laboratorio sull’insegnamento della lingua italiana per donne immigrate, in cui usai il canto come viaggio emotivo per avvicinare, scambiare e creare appartenenza. Erano circa una ventina, tutte donne, provenienti dai paesi più disparati: Bangladesh, Ghana, Afghanistan, Corea, Cile, Perù, Cambogia … Chiesi ad ogni donna di cantare una canzone nella loro lingua madre, immaginando il brano come un dono prezioso per tutte le donne del gruppo. Erano sedute in cerchio e quando sentivano che era giunto il loro momento, ognuna di loro, a turno, si alzava in piedi e raggiungendo il centro del cerchio iniziava a cantare e poi si dirigeva, sempre cantando, verso una donna prescelta del gruppo cui dedicare la loro canzone. La magia di quel cerchio, in quel momento di ascolto profondo è indimenticabile, e rivelò il potere che una voce ha di toccare l’animo umano e di portarci in contatto profondo con noi stessi, con la nostra identità, risuonando contemporaneamente in tutte le altre donne in ascolto, che riuscivano a decifrare empaticamente, non solo le emozioni espresse, vibrando all’unisono, ma anche, pur non parlando la stessa lingua, a decodificare precisamente il contenuto, il significato e perfino le immagini descritte nei testi dei brani, riconoscendole come quasi a far parte di un loro vissuto.

Come è possibile? Vi rispondo con le parole di Nikola Tesla, il vero inventore della Radio:

Se vuoi capire i segreti dell’Universo, pensa in termini di energia, frequenza e vibrazione”.

Healing Voice si muove in quest’onda e si fa portavoce proprio di quest’assunto: “ Tutto è vibrazione”.

Il suono in quanto tale è una vibrazione per eccellenza, molto potente, “portatrice di amore o di distruzione”.

Questo libro ci racconta e ci introduce al potere di guarigione del suono e della Voce in particolare e lo fa attraverso il percorso di vita e scoperta di un’artista, Krisztina Nemeth, (l’autrice del libro) che da cantante lirica affermata, impegnata in una carriera in cui la Voce già rivestiva un ruolo centrale nella sua vita, nel corso della sua esistenza personale, scopre nella sua Voce un “potere nuovo”.

Trovo questo testo semplice, diretto e vero, come di qualcuno che ha il piacere di mettersi a nudo, a servizio, proprio di chi vuole regalare la propria esperienza affinché ci si riconosca, affinché chiunque possa scoprire il proprio dono, come a risvegliare la propria anima.

Probabilmente essendo anch’io cantante, o donna in ricerca, o semplicemente per il fatto che sono inciampata sulla mia vita e proprio mentre cercavo di rialzarmi, così, come nella testimonianza di Krisztina in Healing Voice, qualcosa mi ha portato in una direzione nuova, evolutiva, di scoperta.

Ritengo che in molti passaggi del libro è facile rivedersi e “risuonare”, per riconoscere che la vita è fatta di incontri, scontri, cambi e scambi. Il libro è lo scambio di un’esperienza, di un dono, è condivisione di un percorso di conoscenza e comprensione del potere di guarigione del suono ed in particolare del canto medianico di Krisztina, che attraverso argomentazioni, sperimentazioni scientifiche e testimonianze dirette, introducono il lettore alla comprensione del potere curativo del suono e della Voce nello specifico.

La lettura del testo offre inoltre l’opportunità di scoprire qualcosa di inedito sulla nostra Voce, sul piano vocale, umano, spirituale e medianico. Esercizi pratici permettono facilmente di sperimentare un nuovo accesso a noi stessi e alle forze universali. Questo libro è arrivato nelle mie mani o alla mia Voce proprio quando avevo sete di certe frequenze, proprio quando qualcosa da dentro mi chiedeva di uscire in modo nuovo. Mi sono avvicinata a questo libro perché da sempre uso la Voce come “ cartina di tornasole” della mia vita, in tutti i sensi, sia per vedere come sto (perché lei, la Voce, me lo dice, ho imparato ad ascoltarla), sia perché quando la uso, esprimendo le mie emozioni più forti attraverso di lei, con il canto, la lettura ad alta voce o recitando, il Sole torna!

Chiedo sempre ai miei allievi, alla loro prima lezione, perché vogliono cantare e il 98% di loro mi risponde così:- Perché cantare mi fa stare bene! Perché quando canto sono felice!

Come si fa a non mettersi a disposizione della felicità?

La sensazione che mi muove questo libro è quella di continuare a cercare dentro di me il significato di una delle domande che troverete nel testo e che già da tempo si era manifestata nella mia vita:- “Perché sono su questa Terra?”

Non è una curiosità, è un motore che spinge a voler portare a galla tutti i talenti di cui dispongo e trovarne anche altri, è il desiderio di voler conoscere e portare in fondo una missione, il voler sentire pienamente la tua pianta dare i suoi frutti, è essere felice e grata per questo, come un anello inserito nel tutto, che dà il suo giusto contributo, giusto perché completo. Ecco io prima di conoscere Healing Voice ero già da tempo in moto per rispondere a questa domanda e la lettura del libro è stata per me una conferma di essere sulla strada di un’evoluzione personale, stimolandomi ancora di più, fornendomi nuove risposte e provocando nuove domande…

Dopo la lettura di questo libro non sono più quella di prima, tuttavia, mai lo siamo, dopo una vera esperienza.

Poi ovviamente Krisztina l’ho anche conosciuta personalmente e credo proprio che la rivedrò ancora, ma questo non è più Healing voice, ma diventa my voice ed è un’altra storia, forse un altro libro….

E tu che domande ti stai facendo?

 

 

2 Commenti su “Apri la porta! La voce ti guarisce”

  1. piercarlo

    Bellissimo articolo, cara Giulia. Davvero. Credo che tutto ció che hai scritto a recensione di questo fantastico libro possa voler significare tante di quelle cose che ci vorrebbe una vita per esprimerle tutte a parole. Ed è proprio questo la voce: la voce è vita. Zig ziglar dice: “non smetti di cantare perche ti ammali o perche invecchi, invecchi o ti ammali perche smetti di cantare”. Ed il suo “cantare” non è un cantare su un palco o davanti a migliaia di persone. Anche il semplice cantare sotto la doccia, quel suono che magari non lo si riconosce come perfetto ma solo come “nostro”, che ci a stare bene. Ognuno di noi è interessato a se stesso, dai, ammettiamolo. Ma quando capiamo che un dialogo, una comunicazione, una persona, un suono possono portarci giovamento, ecco che la nostra umiltà e la nostra predisposizione all’altro da noi scaturisce in tutta la sua maestosità. Sono certo che viviamo un momento di cambiamento mondiale, che non vuol dire essere qualcosa di positivo o negativo ma semplicemente un cambiamento, come per qualcuno puo essere cambiare colore dei capelli, cambiare casa… Questo cambiamento è fatto, come tutti i cambiamebti lo sono, di sofferenze, momenti di euforia, dolori e crisi. E in ogni momento, per qualsiasi cosa, noi parliamo con le persone, parliamo con noi stessi. Credo ci siano 2 tipologie di voce, quella esteriore e quella interiore. Entrambe vanno curate, capite, accresciute, condivise. Si, perchè è proprio verso la condivisione che secondo me sta andando questo cambiamento. Condivisione di quello che fai, condivisione di quello che pensi, condivisione di quello che dici, condivisione di quello che sei. Ed ecco qui un punto importante che hai espresso molto bene: perchè sono su questa Terra? Beh, questo è un viaggio veramente entusiasmante che ognuno di noi dovrebbe cominciare ad intraprendere oggi stesso: se non sai perchè sei su questa terra, perchè ci stai allora? E la ricerca si questo perchè, per mia eslerienza, è cominciata qualche hanno fa e viene sempre messa in discussione la risposta. Perchè? Perchè dobbiamo sempre essere aperti alla ricerca, alla riflessione, dobbiamo sempre cercare quell’equilibrio di vibrazioni (fisiche) che ci portano a stare bene. E come in tutti i viaggi, non puoi sperare di sapere dove devi andare se non sai da dove parti. Quindi personalmente, la domanda che continuo a rivolgermi è: chi sono? E a dare questa risposta tutti i suoni che sento mi aiutano, ogni suono mi porta a capire chi sono nel qui ed ora, e di conseguenza chi saró nel futuro. Ma chi sono è tutta l’esperienza del passato, da quel primo insignificante vagito che ha dato il primo segno di mia presenza sulla terra. La voce è presenza, presenza da dentro a fuori di te, verso il mondo, presenza dal mondo a dentro di te. E di consguenza la voce sicuramente guarisce, come ammala, accarezza, come schiaffeggia. La cosa bella è che possiamo averne il controllo. Immaginate che bello poter dire: “mmmh non mi sento tanto bene, canto questo brano” e il dolore svanisce. Parlo sia di quello fisico che di quello psichico, che ad oggi sono in strettissima correlazione. La voce, che con la sua duplice azione crea sfucettarure e reazioni talmente personali da rendere personale qualsiasi suoni, stridìo, rumore che dalla voce stessa viene prodotto. Magari questo commento vi sembrerà un po romanzato, ma ogni cosa, ogni persona, ogni animale, oggi mi fa sentire il suono che dice: “stiamo cambiando. Dobbiamo sapere chi siamo prima di saper dove vogliamo andare”. E in questo la voce è un ottimo strumento di ricerca. Dobbiamo aumentare la nostra consapevolezza e il nostro ascolto su cosa diciamo, cantiamo e come, in che modo, ogni giorno. Perchè ogni giorno ci troveremo a dare il buongiorno a qualcuno, ogni giorno un motivetto ascoltato verrà replicato dalla nostra voce. E qualcuno ascolterà questa replica o quel buongiorno che a quella stessa persona potrá dare una sensazione positiva o negativa, regalargli un sorriso o un pianto, una buona giornata o una buona azione. Attendendo risposte, auguro a questo libro e a Giulia Ethel tante bellossime cose, le piu vere per loro e lascio in sospeso questa domanda in modo che ognuno/a possa rivolgerla a se stesso/a e possa provare a darsi una risposta iniziando cosi una bella ricerca anche vocale: chi sono?

    Buona ricerca.

  2. Giulia Ethel

    Grazie Piercarlo! Grazie della preziosa “Condivisione”!!! Con le tue parole hai sicuramente aggiunto nuovi elementi per farci considerare la nostra Voce una grande compagna di percorso. Grazie per aver messo l’attenzione sulla responsabilità che abbiamo tutti nel utilizzare, scegliere un suono, una parola, un’intonazione, una canzone o un altra. L’importanza di per voler portare un messaggio consapevole, credo sia questa la direzione in cui stiamo cambiando, e trovo che sia un bel risveglio!
    Grazie anche per averci reso partecipi delle tue vibranti domande come: – Chi sono?
    Spesso il vero viaggio inizia proprio per voler rispondere a questo …
    Auguro anche a te una buona ricerca e di esprimere tutto il meglio per essere ciò che sei!

Lascia un commento