Come esseri umani ci accaparriamo diritti e poteri che in realtà non abbiamo. Per esempio crediamo di avere il libero arbitrio, questo è un grande guaio perché ci impedisce di lavorare su noi stessi. Se intervisti cento persone e chiedi loro se posseggono il libero arbitrio la risposta sarà un sonoro <<Certo. Che domande fai>> e ti guarderanno con una espressione che si riserva solo a degli ebeti. Ritieniti fortunato se non ti prendono per pazzo.
Ma siamo davvero sicuri di possedere il libero arbitrio?
Davanti ad un esame, hai scelto tu di provare ansia o l’hai subita? Davanti ad una persona che ti piace hai scelto di provare desiderio sessuale o lo hai subito? Con il vicino di casa hai scelto volontariamente di arrabbiarti o hai subito il tutto meccanicamente?
A me sembra ridicolo che persone che non riescono a mantenere una dieta per più di una settimana, che non riescono a smettere di fumare o a creare qualsiasi tipo di cambiamento parlino di possedere Libertà e Volontà. Se nella tua vita c’è stato anche un solo caso in cui non sei stato realmente tu a scegliere come sentirti allora vuol dire che non possiedi il libero arbitrio. Ad esempio abbiamo un appuntamento con una persona che ci piace ma sopraggiunge l’ansia e ci fa comportare in modo ridicolo. L’appuntamento non va come avremmo voluto e così siamo costretti a frequentare un’altra persona. Eppure siamo liberi.
Abbiamo un abbozzo di Libertà che se coltivata diventa vero Libero Arbitrio ma attualmente l’umanità (anime bambine) non può esercitare questo potere. Nessuno lotta per qualcosa che crede di possedere, è questo l’inganno che crea la società, farci credere liberi quando invece siamo schiavi. La rabbia, l’odio, la gelosia e le altre emozioni negative le subiamo meccanicamente.
La disciplina è per l’immaginario collettivo qualcosa di forzato e noioso. In realtà solo la disciplina di sé stessi porta alla Libertà. Attualmente siamo solo liberi di manifestare all’esterno i desideri e i fastidi della macchina biologica che ci ospita, ma cosa succederebbe se iniziassimo a lavorare su noi stessi ogni singolo giorno? Se iniziassimo con costanza a fare degli sforzi per non essere più meccanici, come cambierebbe la nostra vita?
Il problema è che crediamo di essere stati noi a volerci arrabbiare, a sentirci apprezzati davanti ad un complimento, a scegliere quale prodotti comprare al supermercato (ignorando l’influenza delle pubblicità) e quindi rifiutiamo anche solo l’idea di iniziare un Lavoro su noi stessi. Eppure su questo Pianeta, l’unica cosa che ha senso fare è impegnarsi per diventare la miglior versione di se stessi possibile.
Ora se abbiamo realmente voluto e scelto noi di sentirci apprezzati davanti ad un complimento allora abbiamo anche il potere di scegliere di non sentirci apprezzati quando qualcuno ci elogia. Voglio dire che se siamo davvero noi ad avere il potere di scegliere come sentirci allora di conseguenza abbiamo anche il potere di controllare quelle sensazioni.
Quindi davanti ad un complimento puoi essere totalmente indifferente, ma sappiamo che non è così. Se qualcuno ti insulta tu meccanicamente ti senti mortificato, quindi il mondo esterno ti ha in pugno e puoi solo sperare di non incontrare nessuno che ti offenda.
Se lo hai scelto realmente tu di sentirti offeso allora puoi anche scegliere di non sentirti così e magari davanti ad un insulto puoi provare gioia invece non è così, perché non solo ti offendi ma è molto probabile che la persona che ti ha offeso oggi non è più’ tra i “vivi” perché hai voluto provare se il tuo famoso pugno destro è ancora forte come un tempo 🙂 .
“E’ un’illusione quella che i nostri movimenti siano volontari: in realtà essi sono automatici. I nostri pensieri e sentimenti sono ugualmente automatici.”
G.I. Gurdjieff
Quindi cosa fare per smettere di essere meccanici?
Bisogna non identificarsi più con la nostra macchina biologica (pensieri, emozioni, movimenti) .Tu non sei i tuoi pensieri, sei molto di più. Tu non sei le tue emozioni, sei molto di più. E’ inutile che io te lo dica a parole, lo devi sperimentare. Per farlo devi imparare ad essere Presente. Essere in uno stato di Presenza significa che tutta la nostra attenzione è rivolta sia verso noi stessi che a ciò che stiamo facendo. La mente umana è continuamente proiettata ai pensieri sul passato o sul futuro ma mai si concentra su ciò che accade nel momento presente. La mente non è mai nel presente ma il corpo sì. Quindi se ti focalizzi su ciò che sta facendo il tuo corpo automaticamente ti ancori nel momento presente.
Come sono collegati i discorsi di prima sulla Libertà con quello della Presenza?
Quando sei presente a te stesso, non puoi essere meccanico. L’osservazione influenza ciò che stai osservando. Più ti sforzi nel vivere il Presente, il famoso qui ed ora, e più inizi a identificarti con l’osservatore – o il Testimone, come viene chiamato in Alchimia – e non più con il tuo apparato psicofisico. Puoi osservare un’auto e dirmi di che colore è solo se ne sei separato. Puoi sentire di non essere i tuoi pensieri solo se ne sei separato.
Tutta l’umanità è assolutamente convinta di essere i propri pensieri. E’ come se si è identificati con il rumore dei propri reni, solo che invece dei reni è il rumore del cervello. Molto limitante. Si è totalmente identificati con la propria macchina biologica che per sua natura ha come unico obiettivo quello di sopravvivere il più a lungo possibile. La gelosia, l’invidia, la paura, l’odio e le altre emozioni negative non ci appartengono, sono della macchina di cui siamo ospiti. L’apparato psicofisico deve sopravvivere e quindi deve valutare tutti i possibili pericoli, ecco che allora nasce la paura di cambiare o la paura del giudizio altrui. In realtà tutte le paure nascono da una paura più profonda: la paura di morire. La macchina biologica ha una fottuta paura di morire e quindi ti tiene in trappola con le sue menzogne. La mente è esperta di seduzione, ti ha sedotto con le sue bugie. Eppure nella storia esistono o sono esistite persone che hanno soggiogato la mente alla loro Volontà: Gesù, Buddha, Osho, Giordano Bruno, Cagliostro e tanti altri noti e meno noti. Questo vuol dire che anche noi allora possiamo fare lo stesso con impegno e fede.
Come Iniziare?
Si comincia con degli esercizi semplici, e ci si sforza di ricordarsi di sé ogni volta che si svolge una determinata azione. Per esempio, per una settimana ogni volta che attraversi una porta ripeti “sono presente”. Nella settimana successiva ogni volta che ti vesti o ti spogli ti focalizzi su quello che stai facendo. All’inizio è utile ripetersi: “mi sto infilando i pantaloni e sono presente, sto indossando la maglia e sono nel qui ed ora ecc..” poi con la pratica la Presenza diventa uno stato e non hai più bisogno di ripetertelo mentalmente.
Ognuno di noi deve impegnarsi per non essere soltanto un burattino nelle mani della società ma deve aspirare ad essere realmente Libero. La strada è fatta di sforzi quotidiani. Ci vuole la disciplina di un monaco-guerriero o di una persona che consacra la sua vita ad un ideale più grande di lui. Bisogna impegnarsi in quest’Opera come se ne dipendesse la propria vita e quella dell’intera umanità. Sembra una grande responsabilità ma in fondo cosa ha da perdere uno zombi che ha appena iniziato una rivolta?
Un Commento su ““Si scrive schiavitù ma si legge libertà””
Ricordo una piccola storia sulla libertà ,al mercato degli schiavi ce n’è uno che urla:” qui c’è uno schiavo libero qualcuno vuole uno schiavo?”
La vera libertà è dentro.