Tu non vuoi piangere. Tu vuoi scuoterti.
Tu non vuoi rannicchiarti in un angolo nell’elemosina di un abbraccio, tu vuoi metterti in piedi e sentirti più alta e massiccia che mai, aprire le braccia spalancare le mani fino a sentire la pelle dei palmi tirare, spingere in avanti il petto e sporgere il cuore al limite dell’epidermide e sbatterlo in faccia alla tempesta.
Aggressiva, disposta, aperta!
La tempesta è un fiore che il giorno in cui, a sorpresa, ti aveva detto sarebbe sbocciato in tutta la sua bellezza, si è invece fatto trovare morto e tu ci sei rimasta male, la tempesta è l’imprevisto che ti sottrae il cavallo su cui eri in sella e ti fa ricominciare da capo, la tempesta è non veder realizzato niente se non le tue paure più grandi. E tu che fai, ti rannicchi e piangi? Piuttosto urla e mostrami le fauci.
Tu non vuoi piangere, tu vuoi urlare il tuo diritto alla libertà. Il mondo chiede la tua voce e non la chiede stando in silenzio, attento a non far rumore così che possa sentirti farfugliare sottovoce, lui sarà frastuono e tempesta e putiferio e boato e caos da far male per quanto assordante… così che tu non abbia scelta: la tua voce deve essere più forte.
La tempesta arriverà, per molti è già arrivata e se mi è permesso di portare un consiglio è perché i tempi che corrono sono tempi importanti; la terra proietterà la sua ombra su di me e ci sarà anche la tua, conoscerò i tuoi demoni, il mio specchio darà loro un riflesso e anche tu conoscerai i tuoi, li vedrai.
Sarà il caos, le emozioni erutteranno dalle superfici come vapori incandescenti e sarò io, la Luna, a vegliare su tutto questo. Così ascoltami e quando sarà il momento ricorda: non è la tempesta il tuo bersaglio! Non perdere frecce inutilmente, non scagliarti contro il fiore che è morto, non puoi farci nulla, sta pronta piuttosto a cogliere la forza che in risposta a questo evento vuole chiuderti e buttarti in un angolo impaurita, piccola e arrabbiata. Perché sarà questo il bersaglio. La tempesta si vede, questa “forza” di cui ti parlo, no. È invisibile ma reale. Hai la tua occasione per vederla, generare un fuoco mai acceso prima e infuocare la tua freccia. Il bersaglio non è affrontare la tempesta, aspettare che passi, attraversarla o lasciarsi attraversare, no, questa volta il vero bersaglio è aprire le braccia! Mari e fiumi e venti mettono a disposizione le loro correnti, appoggiati a loro, lasciati spingere da questo soffio lascia che ti accada l’impossibile. Vengono fuori i “demoni” della terra, dell’umanità, dei tuoi figli, fratelli, amanti, madri, padri, sorelle… ma non sarà questa la verità, sarà solo un riflesso, ognuno compirà le proprie scelte ed edificherà se stesso, farà male ma tu resta in piedi e apriti.
È necessario crescere, ed essere Grandi.