Sono un “giovane”, idealista e fulgido italiano.
E’ tempo di elezioni.
98 simboli presentati. E una marea infinita di pensieri, proposte, bugie anche.
Ho provato ad immaginare se fossi io il prescelto, la persona che dovrebbe governare, che potrebbe governare.
Ho immaginato il mio primo giorno.
E ho capito che non ce l’avrei potuta fare.
Ho pensato. Abbasso le tasse, iva al 10%!
Via le accise obsolete dal prezzo della benzina. Quelle sull’Abissinia, sul Belice, sul Vajont e l’alluvione di Firenze mi paiono un tantino fuori corso…
Elimino il canone rai! O la pubblicità dalla rai, o l’una o l’altra!
Alzo le pensioni minime a 1000€ come ha già proposto qualcuno.
Rendo trasparenti gli appalti, sia locali che nazionali.
I concorsi pubblici senza raccomandati!
Ristatalizzo l’Enel, l’acqua e tutte le grandi aziende italiane semi privatizzate o meno.
Divieto assoluto di produrre armi.
Legalizzo le droghe leggere sotto il controllo dello stato.
Abolisco le scommesse e i video poker.
Tolgo la tassa sul morto! Quella sulla memoria e mi voglio rovinare, anche quella sull’ombra e sulla raccolta dei funghi!!
Tolgo due reti al berlusca e riduco quelle nazionali a due reti soltanto, forse una, ma che faccia servizio pubblico sul serio, o sul faceto.
Tolgo i finanziamenti ai giornali e le nomine degli enti ancora statali per concorso e non decise dal governo.
Obbligo di rispettare la distanza di sicurezza in auto (che stress!) e divieto di parlare al telefono cellulare alla guida! Così come di buttare le cicche per terra! (Solo per queste tre basilari regole di rispetto e convivenza sarei esiliato!)
Faccio restituire i soldi rubati dalle banche a quei poveri cittadini che si sono lasciati convincere a guadagnare di più e hanno perso tutto.
Tolgo qualsiasi ticket ospedaliero e metto un tetto agli stipendi dei dirigenti. Abbasso le super pensioni.
Il mestiere di politico torna ad essere una missione e non un salotto dove gozzovigliare alle spalle degli altri.
Potrei continuare per ore.
Poi ho pensato che la notte stessa mi avrebbero ucciso.
E se non mi avessero ammazzato, avrebbero fatto in modo di screditarmi, distruggermi.
Però ho pensato che senza giornali e senza televisioni asservite non avrebbero potuto farlo.
Allora sì, non gli sarebbe restato che ammazzarmi.
Ho pensato, ma ne varrebbe la pena?
Quante persone in Italia vogliono veramente cambiare? Quante persone hanno voglia di mettere da parte i propri interessi per quelli collettivi senza bisogno di riesumare il comunismo, che qui al governo non c’è mai stato.
Ho smesso di fantasticare, ho pensato a quanto piccola è l’Italia nel mondo, geograficamente parlando, e come un paese così piccolo abbia prodotto organizzazioni come la Mafia, la ‘Ndrangheta, la Camorra e la Sacra Corona unita. Organizzazioni illegali temute e forzatamente rispettate sia qui da noi che in tutto il mondo.
Per non parlare delle altre centinaia di congreghe, congregazioni e circoli più o meno legittimi e legittimati ad avere voce in capitolo, siano essi laici o religiosi.
E gli acerrimi tifosi sportivi, di tutte le fazioni e le maglie? Come potrei accontentarli tutti?
Una grande tavola imbandita dove ognuno ha il suo piccolo grande pezzo da addentare, chi più chi meno.
Non mi candido, sempre per finta s’intende, non vedo cieli tersi all’orizzonte, non perché i politici siano una brutta razza, ma perché quei politici una volta erano giovani, idealisti e fulgidi italiani.