Un giorno. Un giorno non lontano il tuo cervello vivo, pensante, sarà inserito in un corpo da cyborg, con microchip sotto pelle e un corpo immortale. Sembra un film con Shwarzenegger, ma nella realtà c’è chi lavora notte e giorno per questo.
Avete mai sentito parlare degli Anunnaki? Bè, in questo libro non si parla proprio di loro.
Ma le manipolazioni genetico-mentali di cui parla questo libro ricordano molto le operazioni descritte su molti libri pseudo esoterici che quel popolo, avo di quello sumero-babilonese, effettuavano già millenni orsono.
Che cos’è poi che ci ossessiona da sempre, da quando l’uomo è nato? La spasmodica e a volte grottesca partita con la morte: l’idea di non invecchiare più, l’idea di poter vivere per sempre. Che fascino! Che follia. Forse questa visione appartiene a noi occidentali che non crediamo nella reincarnazione. Pare così meschino nascere e poi morire in attesa di un giudizio che però in ogni caso lascerà il tempo che trova.
E’ anche abbastanza ovvio voler vivere per sempre se si è stati fortunati a nascere in un corpo sano, esteticamente piacevole e magari anche in una famiglia sfacciatamente ricca!
Ditelo agli altri, non so quanto sarebbero disposti a vivere per sempre.
Pare una visione di pochi, per pochi. Che poi è la storia del mondo. Pochi che vogliono comandare e decidono per i molti altri.
L’autrice scomoda perfino il leggendario condottiero Gilgamesh. “Una storia che induce a riflettere. La storia del segreto più grande, quello dell’immortalità”.
Il libro ci racconta la Storia dal punto di vista del Potere che tende a massimizzare la propria perpetua esistenza nei secoli. Raccontandoci passi della Bibbia, eventi più o meno noti della nostra storia, fino a scomodare JFK e l’allegra compagnia dei ricconi del pianeta, i Rockfeller, i Rotschild e via dicendo.
Fino ad arrivare a ciò di cui parlavamo all’inizio. Il Transumanesimo, il chiodo fisso di chi vorrebbe campare per sempre, con un cervello fino dentro ad un corpo da supereroe. Non vi ricorda qualcosa?
Qual è la visione del futuro che ci viene propinata come un mantra da quella macchina propagandistica che è Hollywoodland? Tragedie globali che ridurranno la popolazione, la tecnotronica che prevarrà sui sentimenti e sul vivere secondo natura. Ogm e microchip. Transumani che salvano il mondo.
La globalizzazione come terza guerra mondiale.
Un libro rilassante, non c’è che dire!
Ma anche istruttivo, conoscere per far sì che tutto questo non avvenga può essere utile.
Io l’ho letto, si legge in due giorni.
Poi il tempo per riflettere resta, fino al giorno in cui…
bip.
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3 Commenti su “Globalizzazione. La terza guerra – recensione di Stelio Zaganelli”
Vivere per sempre? Noooooo, vi prego! E perderci la possibilità di visitare altri mondi incorporei e raggiungere nuovi livelli di conoscenza? Che la manipolazione del corpo sia una realtà, che sia inseguita ed agognata da tempi lontani non ci sono dubbi, non ci rendiamo conto che la nostra “finitezza” è un grandissimo vantaggio.
Grazie
Laura
Come non essere d’accordo.
Come dicevo quando siamo felici e sani nel corpo e nello spirito forse un pensiero può venire dentro, quello di perpetuare all’infinito uno stato di grazia.
Poi l’impermanenza del tutto ci riporta alla realtà, mutevole, varia, diversa , Maestra.
Grazie a te,
Stelio
Anche se appare all’individuale coscienza dei più, come poco appagante il dover vivere nell’attuale “questo mondo” e, di conseguenza, in un corpo dal metabolismo genetico che nei secoli s’è inNatural_mente adeguato ai condizionamenti dello “stesso” e dell’èlite (I ed E) sionista che ne tiene cinicamente le redini, lasciatemi dire per diretta esperienza, che è solo la mancanza di Naturale Coraggio, che porta i più ad accettare “come realtà”, la manipolazione mentale del loro metabolismo basale corporeo, da parte di antiche egregore messo in atto attraverso il loro individuale sistema endocrino.
Ed il Naturale Coraggio lo si trova nell’avere Fede/Fiducia della Vita: Interiore/PVI e Cosmica/PVU!
Coelivio.