Svegliamoci, una volta per tutte, liberiamo la nostra mente e il nostro cuore dalla false convinzioni, dalle paure inutili, camminiamo leggeri. Vale la pena di mettersi in cammino con uno zaino di cento chili sulle spalle? Quanta strada pensiamo di poter percorrere così carichi? Apriamo lo zaino e cominciamo a scegliere quello che davvero ci serve per il nostro viaggio, scopriremo ben presto che novantanove chili sono costituiti da roba inutile, una zavorra che ci schiaccia verso il terreno e ci impedisce di camminare leggeri.
Francesco Giacovazzo ha scoperto questa semplice verità da tempo e nel suo libro “I quattro stadi del risveglio” ce lo dimostra ampiamente ma, allo stesso tempo, ci offre dei modi semplici di liberarci della nostra zavorra tenendo sempre presente che il cammino di ognuno di noi è diverso da quello di tutti gli altri.
L’obiettivo finale però è lo stesso per tutti: l’Illuminazione.
Accidenti, piuttosto impegnativo direi.
Ho apprezzato molto, a questo proposito, l’elenco dei privilegi che si ottengono dal raggiungimento delle stessa, ma anche l’effetto di sovraccarico cerebrale che si può manifestare con disturbi anche sul piano fisico.
Ma se l’Illuminazione ci sembra un traguardo difficile da raggiungere ci vogliamo almeno sforzare di vivere più consapevolmente?
Se la risposta è positiva dovremmo innanzitutto capire da quale punto del cammino stiamo partendo e Giacovazzo ci indica quattro stadi.
Siamo forse nello stadio di “Vittima”? Nel senso che siamo come foglie al vento sbatacchiate da tutti i lati e impegnate a lamentarsi ogni volta che incontrano un ostacolo? Comodo dare la colpa di tutto quello che ci accade agli altri o alla sfortuna, alle circostanze sfavorevoli. Ma se imparassimo innanzitutto a smettere di lamentarci cosa accadrebbe? Probabilmente avremmo molto più tempo per noi stessi e diventare il “Guerriero”, l’essere umano che si assume “la responsabilità della propria esistenza”, “il capitano della propria anima”.
Allora saremo pronti per il prossimo stadio, quello del “Mago” che con una espressione bellissima viene definito “colui che ha la consapevolezza di avere tra le mani un telecomando e… può sintetizzarsi sul suo programma preferito”. Il Mago è colui che sa di non essere dentro il mondo ma che il mondo stesso lo abita come ci spiega Francesco Giacovazzo e se poi abbiamo abbastanza vita e siamo abbastanza aperti, pazienti, tolleranti e consapevoli diventeremo anche il “Saggio”, l’essere umano che ha fatto il salto quantico e pur non facendo nulla cambia il mondo.
L’Autore attinge a piene mani al pensiero di altri Risvegliati e Consapevoli per cui questo libro potrebbe anche diventare il primo gradino di una lunga scala sulla quale trovare, ad ogni livello, i testi che ci indicano la via.
Meditando su questi quattro stadi e seguendo le indicazioni semplici ma scrupolose di Giacovazzo ci mettiamo in cammino per raggiungere il nostro personale risveglio.
Lascio al Lettore il piacere di leggere il libro e la decisione di compiere il percorso.
Laura Naselli
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