Inizieremo un percorso di conoscenza per esplorare i ventidue Arcani Maggiori dei tarocchi marsigliesi. Per comprendere il filo conduttore che muove le ventidue Carte terremo presente che queste altro non sono che ventidue manifestazioni (modi di essere, stati emotivi) incarnate da una divinità che discende in terra per conoscere l’essere umano indossandone le emozioni. Ogni due settimane presenteremo un Arcano esplorandone le caratteristiche principali. L’idea di magia che scorre lungo queste presentazioni propone una connessione tra mente e corpo, tra sentire e pensare sino ad intravedere, abitando il presente, le tracce del futuro (M.L. Von Franz).
Il Bagatto
Un giovane mago con in testa un cappello a forma di infinito tiene in mano una bacchetta magica. Sul tavolo strumenti da falegname, strumenti da mago, forse da prestigiatore.
Il tavolo è posto davanti al giovane all’altezza del bacino: i nostri occhi osservano un giovane che può costruire, può guardare il tavolo, può guardare gli strumenti, può sognare, può guardare avanti ma non può ancora camminare in avanti.
Questo Arcano ci riporta alla condizione emotiva del nostro sognare, del nostro fantasticare, del nostro progettare. E’ una condizione in cui siamo ancora fermi e tutto è possibile ma non è ancora realtà.
Questa carta è detta la carta della potenza, dell’istante in cui tutto è ancora possibile ma non è ancora.
In questa lama la potenza è protagonista, essa può diventare atto e può rimanere potenza. Parliamo di una densità dell’essere che potrebbe rimanere libera dalla necessità dell’essere reale.
La carta 1 è detta anche la carta del demiurgo, del Creatore, dell’assoluto, del mago pregno della propria potenza, di un essere divino che conosce la condizione del divino e generosamente anela alla condizione dell’umano.
In nome della generosità il divino si farà carne e sperimenterà le 21 condizioni dell’essere umano, ovvero i 21 Arcani maggiori. Essi sono manifestazioni terrene e generose del divino incarnato in 21 differenti stati emotivi.
Solo una condizione il Dio non conosce: quella umana. Dunque egli nel farsi umano, completa la propria divinità. Il dio compie così un salto nel vuoto necessario a completare se stesso.
Egli diventerà quanto di più sacro in terra: la papessa, arcano successivo, ovvero la Natura.
6 Commenti su “Incontrare gli Arcani dei tarocchi. Lama 1 – Il Bagatto”
Grazie Antonella, aspetto la seconda mutazione.
Caro Franco, grazie. Sarà una Papessa….
Bellissimo!!
Grazie Antonella
Ciao Francesco, grazie. Gli Arcani raccontano un viaggio a chi viaggia…
Bella questa rubrica…grazie!!!
Buongiorno Laura, lieta del suo commento. Non esiti a porre domande o questioni.