La mia pelle è fatta di terra, soffice come sabbia,
Umida come il fango, ruvida come la pietra, liscia come l’argilla.
I miei capelli sono i fili dell’erba, le foglie degli alberi, i fiori della foresta.
Le mie ossa sono le radici degli arbusti sottili e possenti.
Il mio respiro si apre nel vento, ed è ossigeno per il cielo e per la caverna
Allo stesso modo, nello stesso tempo.
Il mio sangue è l’acqua che scorre sovrana
Al di sopra e al di sotto libera e sacra
Ed è lava di ventre e di vulcano.
Il mio seno è la montagna emersa dal cuore del mare.
Io, sono il pianeta Madre.
Placenta viva di Libertà.
Privilegio che atterrisce e che spaventa.
Figlio mio, figlia mia, creature del mio grembo e del bacio dell’universo,
Devoti, agonizzanti, adulti, lattanti,
Pacifici, agguerriti, amanti e disprezzanti l’Amore mio e quello di Dio,
Sappiate che nessun punto di questo lago troverà mai la stessa pace.
Antica e inequivocabile è la Legge che ho sposato ove il male più insidioso
Non è diverso dal bene più sommo.
In me, tutte le strade sono aperte, tutte le realtà sono concesse.
Questa è la Legge a cui io sola, potevo rispondere.
Qui, la mente parla e il corpo, pesa.
Qui, l’anima ama e il cuore è leggero.
In me il figlio Loda il Padre e benedice la Madre.
In me, il figlio, bestemmia il Padre e maledice la Madre.
Nella Libertà più Alta e Assoluta.
Per l’Eterno mio Atto d’Amore
Tessuto nello sguardo e nella preghiera del nostro Signore.
Ugualmente, in queste mie carni, mani assassine fanno esplodere bombe
Come mani innocenti sotterrano semi.
E ancora scorre il sangue
Del corpo e della memoria di chi, Qui,
Camminò la Misericordia e la Gloria.
Ma in Loro, il Sentiero che esiste è così, Protetto e Beato.
Eppure, perché commemorare gli atti più vili
Atroci e codardi, perché seguire e rinnovare quell’onda di dolore
Perché offrirle quel silenzio stretto, esteriore?
Perché l’occhio non si arrende invece
Al fiore che sboccia, alla luna che cresce, al Cristo che risorge?
Che è lì dentro che si apre il Mistero, e nasce il canto di Dio.
Il Padre Nostro piove la Sua Luce su di me
È giunto il tempo
Si apre, per Me, un nuovo Cerchio
E un altro Cerchio si chiude,
Siamo io e te, Figlio/a mio/a
Adesso basta.
La Natura non è impazzita
Ci si è solo allontanati troppo dalla Via.
Guardami negli occhi
Guardati nel cuore
Che cosa vedi?
Dove vuoi stare?
Senti bene.
Come la Legge chiede
Diverrò REALTA’
Della – tua – sola – verità – .
Un Commento su ““IO SONO IL PIANETA MADRE””
Hai ragione la Natura non è impazzita
siamo noi come schegge sperdute che pensano di costruirsi una realtà senza comprendere che TUTTE le realtà sono già contemplate nella perfezione dell’Universo
a volte mi chiedo cosa stiamo consegnando ai nostri figli?
grazie Camilla