La sposa reclama il suo sposo

Camilla ViscusiArticoli, Sacro femmininoLascia un Commento

Donne, cominciate dal Fuoco.

Che la Sua voce ardente vi racconti del vostro Sposo. Nell’intimità di una notte scura e sincera, accendete la fiamma di una candela, lasciate che il silenzio piano, accorci le distanze tra un battito e l’altro. Siate disposte a credere di poterLo ascoltare, espandete il vostro cuore… che si faccia un unico calore.

Entrate in una dimensione d’amore, permettetevi l’interazione, il gioco e la magia, permettetevi l’incontro con l’invisibile, giocate seriamente, come giocano i bambini. Lasciatevi guidare dalla vostra saggezza femminile. E con dolcezza, come se le parole fossero le note di un canto, chiedete al fuoco di parlarvi dell’uomo, dell’energia mascolina, del sacro maschile.

Donategli la vostra attenzione, la vostra osservazione, e allora le sue vibrazioni diverranno suono, visione, carezza, così come l’onda se osservata, diventa particella. Sia il vostro sguardo la vostra offerta così che si manifesti la saggezza.

Il selvaggio maschile è sconosciuto alle donne come agli uomini, il selvaggio maschile ha bisogno di essere ricordato, il selvaggio maschile non è un principe azzurro ma un cavaliere d’argento e dorato, il selvaggio maschile non è un rude e violento soldato ma un audace e libero guerriero, il selvaggio maschile non si veste delle idee sicure e confortevoli che mode, società e famiglia ripetono per inerzia e sterilità di generazione in generazione, il selvaggio maschile è nudo nella carne e nello spirito affinché nella sua pelle vibri la terra e nel suo respiro, il sole, risplenda.

Il suo non è un amore romantico, patetico, sentimentale ma un amore selvatico, candido, naturale. Lasciate che sia la fiamma di una candela a parlarvene, ovunque siate, poiché lì, arde lo stesso Dio che arde nel Fuoco, non una parte, ma l’intero, dinnanzi alla pira nella notte in cerchio in mezzo al bosco, come dinnanzi alla cera, nella notte fra le mura della vostra casa, non c’è differenza.

Ascoltate il Fuoco: roteate la spirale nel centro del cuore, roteate la spirale nel centro del ventre, roteate la spirale nel centro della mente. Comunicate. Destate il vostro Dio interiore così che possa essere istruito dal Fuoco, così che possa conoscerlo e attraverso di Esso ricordare se stesso, purificarsi da tutte le malattie e le bugie. Sentite che il femminile, la Dea dentro di voi, lo avvolge e accompagna al cospetto di un nuovo e mistico specchio. Infiammate il vostro spirito. Liberate la vostra anima. Che risorga dalla ceneri il vostro sposo interiore!

Una Donna che ha compreso il sacro maschile dentro di sé saprà scuoterlo e incantarlo nell’uomo che ancora non sa, ma che lo va cercando. La Donna il cui sguardo si è riempito delle fiamme del mascolino, saprà vedere la linea rossa e accesa che ancora attraversa la cenere dell’uomo convinto di non avere più vita e coraggio. La sola presenza della Donna che ha in sé accolto e integrato il Dio attraverso il Fuoco, come il vento che soffia dalle labbra della montagna, soffierà sulle ceneri dell’uomo che ha dimenticato la sua unione con il divino, nutrirà il rosso di un codice antico mai esaurito e desterà in lui la fiamma del sacro mascolino.

Donne, nessun uomo o donna, o maestro/a, libro che sia potranno oggi, mostrarvi il Dio dentro l’uomo, deve ricordarlo la vostra anima, deve cantarlo il vostro cuore, deve generarlo il vostro ventre, deve chiamarlo la vostra visione. Non lo sapete nemmeno voi, perciò, arrendetevi al vostro mistero interiore, apritevi al grande silenzio e rivolgetevi alla sapienza degli elementi, abbiate pazienza, non fatevi scoraggiare dalla violenza.

Abbiate fede, amatevi, onoratevi e fate l’amore con il Fuoco, che diverrà canale attraverso il quale incontrare la visione di cui il femminile è madre, in quella visione si mostrerà il maschile chiamato a rinascere e il Fuoco ne sarà impregnato. Non cercate parole poi per diffondere o imporre ciò che avrete visto, sentito, poiché non è spiegabile, piuttosto ringraziate e affidatevi all’invisibile: viaggerà di fiamma in fiamma, dentro di voi e fuori di voi e feconderà gli uomini i cui cuori saranno disposti ad essere penetrati.

Nella fiamma di un accendino, nelle linee rosse di una sigaretta, nei fuochi delle cucine, nelle luci delle candele, nei falò e nei bracieri, il fuoco diffonderà la visione, il fuoco porterà il vostro occhio nel suo sguardo (e voi il suo sguardo nel vostro occhio) e si manifesterà all’uomo, mostrandogli i bagliori della sua umana divinità, come una scossa, un palpito di abisso, come l’aria che manca, sarà l’invito, che lo metterà di fronte ad un bivio.

La scelta spetterà ad ogni uomo come spetta e spetterà ad ogni donna. Poiché, sempre, si comincia da dentro e ognuno per se stesso. Forgiate il vostro maschile nel fuoco, sarà il lampo che arriva prima del tuono. La Sposa reclama il suo Sposo.

Dalla fessura oscura dell’universo è giunto il tempo che l’occhio della donna, incontri lo sguardo del Fuoco, che si infiammi la visione, risuoni l’amore, prenda forma e consistenza e torni puro, nella sua essenza, il suo sposo interiore.

Lascia un commento