L’arte di ascoltare

Fabrizia ScorzoniArticoli, Riflessioni2 Commenti

Sembra facile ascoltare. Non bisogna fare niente. È qualcun altro che fa la fatica di dire qualcosa, noi dobbiamo solo stare zitti e lasciarlo parlare.

Ma mentre l’altro parla la nostra mente si distrae e ci fa lo scherzo di pensare a qualcosa di diverso: a quello che abbiamo fatto stamattina, a quello che dobbiamo fare oggi o domani, o anche solo a quello che dovremo rispondere quando avremo finito di ascoltare. E intanto perdiamo la concentrazione su quello che la persona ci sta dicendo.

Ascoltare non è facile come si può credere. Non tutti sono capaci di farlo.

Spesso crediamo di ascoltare ma non facciamo veramente attenzione a quello che ci viene detto. A volte perché abbiamo fretta, non abbiamo tempo da perdere, e ascoltare richiede tempo e pazienza. A volte perché non ci interessa quello che l’altro ci sta dicendo, non ci riguarda e se non ci riguarda direttamente perché dovrebbe interessarci? e invece l’interesse e la curiosità di sapere sono fondamentali nell’ascolto. A volte perché crediamo già di sapere dove l’altro vuole arrivare e traiamo delle conclusioni affrettate, senza lasciarlo dire, senza lasciarlo spiegare, e ascoltare invece vuol dire ascoltare fino in fondo senza preconcetti.

Se ascoltare è difficile, capire lo è ancora di più. Perché quello che ci viene spontaneo è giudicare gli altri in base a come siamo noi stessi. Così se noi siamo portati a falsare un po’ la verità pensiamo che l’altro ci stia raccontando qualche fandonia, se siamo persone sincere tendiamo a credere a tutto quello che ci viene detto senza troppi dubbi. Se siamo persone arroganti o permalose crediamo che l’altro nasconda nel suo discorso qualche rimprovero rivolto a noi, se siamo persone semplici e dirette al contrario possiamo non cogliere qualcosa che l’altro ci sta dicendo in modo velato. Per capire dobbiamo riuscire a metterci nei panni dell’altro, smettere di essere noi stessi per un momento e considerare il carattere, la situazione, le emozioni dell’altro.

Se vogliamo dare un consiglio spesso purtroppo tendiamo a semplificare. Chissà perché è sempre più facile dare un consiglio agli altri che trovare una soluzione per noi stessi quando abbiamo un problema analogo. Sembra sempre che a casa degli altri sia tutto più facile, i problemi non siano così pesanti, le soluzioni siano semplici. Se proprio dobbiamo dare un consiglio valutiamo attentamente, senza banalizzare, e curiamo che non sia inutile e scontato. E comunque spesso un consiglio nemmeno ci è stato richiesto, chi ci parla non vuole consigli facili o commenti banali, a volte vuole soltanto essere ascoltato, vuole la nostra attenzione, il nostro sforzo di capire, basterebbe questo perché si sentisse compreso.

E ascoltare può essere ancora più complicato, perché non basta stare zitti e lasciare parlare l’altro. Perché anche parlare è difficile e chi ascolta dovrebbe aiutare chi sta facendo questa fatica. Ascoltare allora vuol dire anche chiedere, fare domande difficili, scomode, ma a volte necessarie.

Abituiamoci a pensare che chi parla ci sta sempre facendo un regalo. Se ci racconta qualcosa di sé, se si lascia conoscere, vuol dire che ci considera degni delle sue confidenze, che si fida di noi, e non dobbiamo tradire questa fiducia. E dobbiamo farlo prima di tutto concedendo il nostro tempo e la nostra attenzione, la nostra comprensione e la nostra tolleranza, considerando importante quello che sentiamo e chi lo sta dicendo.

Ma questo è solo il primo passo, perché se ascoltare è importantissimo anche quello che facciamo dopo lo è altrettanto. Evitiamo le ipocrisie. Potremmo non avere niente di utile da dire, ma quello che rispondiamo diciamolo con sincerità. Se non siamo d’accordo spieghiamo che cosa non ci convince e perché, magari sul momento potrà non piacere, ma se anche l’altro è capace di ascoltare poi capirà che è il nostro modo di essergli vicino, di non lasciarlo solo.

Ascoltiamo senza deridere, denigrare, rinfacciare, nemmeno a distanza di tempo.

E in ogni caso non dimentichiamoci, se ci è stato detto qualcosa di riservato non andiamo a raccontarlo in giro, anche se ci farebbe sentire importanti mostrare di conoscere i segreti degli altri.

Ascoltare dunque non è facile. Non crediamo di esserne capaci per il solo fatto di avere l’udito.
L’empatia è una dote molto utile, ma ascoltare è anche un’arte che si può imparare. Ci vuole tempo, impegno e dedizione, ma si può imparare ad ascoltare davvero.

2 Commenti su “L’arte di ascoltare”

  1. Romina Tamerici

    “Ascoltiamo senza deridere, denigrare, rinfacciare, nemmeno a distanza di tempo.”
    Quanto sarebbe migliore il mondo se la gente facesse davvero questo!

    Comunque, sì, ascoltare è un’arte difficile. E, se devo dire la verità, anche “sfibrante”. Quando sei brava ad ascoltare, tutti ti riversano addosso ogni cosa… è il bello e il brutto dell’empatia!

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