Volevo scrivere un articolo sulla primavera; una stagione a me cara per il suo significato di rinascita.
L’anno scorso, tra ricoveri, operazione, terapie di riabilitazione, l’ho trascorsa in casa o all’ospedale e perciò mi sono persa le sue magnificenze, i suoi profumi, i primi raggi caldi del sole.
Quest’anno volevo proprio godermela.
Nel mio cuore, all’improvviso è arrivato l’autunno e subito dopo l’inverno.
Dall’albero della mia anima si è staccata una foglia per me preziosa: l’anima di una delle mie migliori amiche. Come cantava Guccini i veri amici sono come i denti di certi vecchi: pochi ma buoni.
Luciana ed io ci siamo conosciute a due anni e mezzo all’asilo e non ci siamo mai più lasciate. E’ diventata da subito la mia terza sorella. Ne abbiamo combinate di tutti i colori sia da piccole che da adolescenti. Poi Lei era più matura di me ed avendo incontrato la sua anima gemella, si è sposata giovanissima ed ha avuto due splendidi figli. Diceva:”Io non sono ricca ma nel mio forziere ho tre magnifici gioielli!”.
La vita l’ha messa alla prova: aveva due genitori con problemi di alcool e poi ha avuto lei stessa dei problemi di salute. A 40 anni era in dialisi. Per il suo gruppo sanguigno raro (0-) non è stato possibile effettuare un trapianto e nessuno dei familiari o amici era compatibile con lei. Luciana si è dimostrata una vera guerriera, ha affrontato la situazione con coraggio e con un pizzico di ironia. Due cose che ho appreso e fatte mie. Tutte le sere si attaccava alla macchina per la dialisi, ogni cambiamento di stagione immancabilmente veniva ricoverata in ospedale per complicazioni. Nonostante tutto ciò è riuscita anche ad assistere, da sola perché figlia unica, i due anziani genitori. Ad agosto è mancato il padre e a settembre una clinica specializzata per l’alzheimer ha accolto la madre.
Il suo sogno era di trascorrere gli anni della vecchiaia in una baita di montagna con suo marito. Un sogno semplice, semplice come era Lei. Un sogno non realizzabile per i suoi problemi di salute. Il figlio, però, lo ha realizzato in quanto si è trasferito lui con la sua compagna. La figlia è diventata direttrice in un albergo di Londra e convive anche lei.
Luciana era felice ma purtroppo la dialisi consuma. Era arrivata a pesare 33 kg, il cuore ha ceduto e dopo un giorno in reparto rianimazione, è volata in cielo. Il marito mi ha chiamato ma ormai Lei era incosciente.
Le ho preso la mano e le ho dato un bacio sulla guancia. Le ho detto che sicuramente le nostre Anime, in un’altra vita o in un’altra dimensione, si rincontreranno e si riconosceranno.
Mi piace ricordarci bambine, distese su un prato ad osservare le forme delle nuvole, con quello speciale sorriso che solo i bambini hanno, con quegli occhi pieni di sogni… e mentre ho quell’immagine in mente, nel mio cuore è scesa la neve e con lei sono arrivati il silenzio e la pace…
CIAO LUCIANA…