Un altro ciclo di due lune arriva a destinazione, ed un altro post trova il suo spazio nella rete. Che poi, di per sé, cosa significa un ciclo di due lune? Ci pensate mai alla rotazione continua del nostro pianeta e la rotazione della Luna attorno ad esso? Non è facile percepire il significato così intrinsecamente incredibile di quanto quotidianamente viviamo, proprio mentre siamo immersi nella quotidianità delle cose da fare.
In questi giorni guardavo il cielo. Una notte particolare, un meraviglioso spicchio di Luna accompagnava il luminosissimo Giove. E mentre guardavo in alto, cercavo di uscire dalla visione a mo’ di cartolina dei due. Cercavo di percepire la loro tridimensionalità. Comprendere la Luna in quanto sfera. Il suo movimento attorno a noi. La mia posizione fisica nel pianeta terra, rispettivamente nel suo punto più alto. Ognuno di noi ha sempre tutta la sfera terrestre sotto i propri piedi. Incredibile vero? E da lì, dal mio punto speciale di vista, quello di tutti noi, ho cercato di percepire in profondità cosa significa ruotare attorno al centro del nostro pianeta. Il ruotare della nostra Luna. Il nostro ruotare insieme attorno al Sole. Il moto di Giove. Le rispettive posizioni nello spazio. Sfere in equilibrio, bilanciate e tenute sospese dalla forza di gravitazione.
Ho cercato di sentire, capire, vivere la nostra realtà per quello che veramente è. Non possiamo dare per scontato tutto questo anche se è quello che facciamo per la maggior parte del tempo. Dare per scontato miracoli di per sé quasi totalmente inspiegabili. La cosa ancora più curiosa è che stando a quanto la scienza ci dice, per quanto incredibilmente magico e misterioso, quanto ho descritto rappresenta solo il 5% di ciò che possiamo percepire della realtà. Il restante 95% è formato di energia oscura e in piccolissima parte di materia oscura. Il che rende ancora più convincente il fatto che per quanto a volte crediamo di vivere nel momento di assoluto maggior avanzamento tecnologico e scientifico, non sappiamo praticamente nulla della vita, del suo significato, del significato della realtà, dell’universo e delle leggi che lo governano. Forse, e ripeto forse, è la prima volta che ci possiamo connettere quasi istantaneamente con una persona che vive dall’altra parte del pianeta. Ma per quanto riguarda il livello della nostra conoscenza, dire che sappiamo poco più di un bel niente è forse ancora alquanto ottimista.
Facciamoci una risata.
In fondo sapere di non conoscere praticamente nulla potrebbe essere la condizione utile per cominciare a scoprire un nuovo paradigma. Anche perché, quello attuale, sembra essersi dimenticato di aver tagliato fuori a priori aspetti come la coscienza, la vita oltre la vita, le sincronicità, o una lettura storica del passato più armonica, realistica, non solamente quella considerata secondo gli strumenti del nostro tempo.
Noioso, non credete?
Io comunque resto ottimista: c’é così tanto da fare. Soprattutto se, come sembra, anche gli esperti non é che ci abbiano capito molto. Anzi.
Quindi ragazzi, ragazze, armatevi di voglia di fare perché di spazio ce n’é un infinità, così come la necessità di nuove cose da dire e nuove idee.
E chissà che questo non sia davvero un buon motivo per fare del nuovo anno, un meraviglioso 2017, ricco di un reale più vivido, più vero.
Io desidero contribuire alla costruzione del ponte che collega il presente con un mondo nuovo. Un mondo inclusivo. Un luogo dove ognuno di noi ha lo spazio per aggiungere la sua tessera di puzzle, unica ed insostituibile.
Ci vediamo lungo la via, io proseguo, ma nel frattempo mi stiracchio anche un po’.
Ed eccomi di nuovo pronto, tra una combinazione di tasti, dita, linguaggio, idee, improvvisazione, metodo e molto altro. Pronto a scrivere. Eppure, nonostante il tentativo, un po’ per caso e un po’ per una serie di eventi particolari, questa volta non sono riuscito a concludere nessun testo. Citerò comunque ben tre libri. Uno dal titolo: “Dov’è il Sole di notte?”, testo che mi sono ritrovato a correggere in qualità di esperto del campo, prima della sua pubblicazione. Se avrete l’occasione di leggerlo, capirete perché ho cominciato questo post parlando della nostra posizione, e delle rotazioni dei pianeti. Di più non vi dico. Roberto Casati ha fatto davvero un bel lavoro, scopritelo da voi.
Il secondo è un libro che sono riuscito a perdere in aereo a Francoforte, dopo averlo acquistato in Inghilterra. Un libro americano intitolato: “Biocentrism”. Bello. Se solo fossi riuscito a finirlo prima di perderlo. Ad ogni modo un biologo importante di nome Robert Lanza, professore legato alla università di Harvard, cerca di mostrare come l’universo sia perfettamente tessuto attorno alla vita e alla coscienza, mettendo entrambe al posto d’onore nella realtà. Non il suo contrario, come generalmente affermato, dove la vita è un accadimento del tutto casuale e la coscienza una sorta di effetto collaterale risultante dal susseguirsi dei processi biologici interni. Sfortunatamente, se così si può dire, dimenticandolo nel aereo, non sono riuscito ad addentrarmi nella sua seconda metà, ma devo ammettere che è davvero un libro interessante. Esperimento della doppia fenditura a parte, trito e ritrito, per quanto riguarda il mondo della fisica quantistica, la visione che l’autore prospetta ha profondamente senso. Un po’ come quando, dopo aver completato un cerchio di esperienze, il cerchio si gira e mostra l’altra faccia della medaglia, e le stesse esperienze vissute assumono finalmente un significato pieno, armonico, alla luce del nuovo punto di vista raggiunto.
Sì, mi sa proprio che lo ricomprerò. Ammetto di essere curioso. Come andrà a finire?
E poi il terzo ed ultimo libro della collezione Verdechiaro: “Illuminazione cristallina”. Ottimo testo sulle proprietà dei cristalli e la loro funzione curativa. Scritto dalla stessa autrice di una delle trilogie sui cristalli più venduta, ed altrettanto criticata, al mondo: Katrina Raphaell. Qualsiasi sia il suo punto di vista, ed i suoi errori, l’autrice ha il merito di aver diffuso in tutto il mondo occidentale una nuova consapevolezza attorno alle proprietà dei cristalli. Ma anche per questo testo, per il sottoscritto, il tempo non era maturo. Il volumetto è molto pratico. Racconta di come l’autrice sia venuta a contatto, dopo circa dieci anni, con del materiale nuovo attraverso una canalizzazione. Parla di un paio di chakra in più rispetto ai soliti sette, disposti fuori dal nostro corpo fisico. Spiega come posizionare e utilizzare determinate combinazioni di pietre durante delle meditazioni precise per attivare questi chakra superiori. E sapete che c´è, personalmente volevo comprare tutte le pietre che l’autrice suggerisce nel suo testo e sperimentare su di me e la mia compagna gli effetti delle meditazioni. Ma anche in questo caso, sebbene molti dei cristalli non siano per nulla costosi, e facilmente reperibili nel vostro negozio di cristalli di fiducia, non ci sono riuscito. Avrò comunque modo di ritornarci sopra. Ritrovare e riprendere questi libri.
Sì, sento davvero che va bene così. Questo periodo è stato sufficientemente intenso, in ogni caso. Interiormente parlando, ma anche esteriormente ho visto accadere tantissimi cambiamenti. Alcuni più facili da abbracciare, altri davvero duri e complessi. Non solo in me, ma anche intorno a me. Tutti insieme, amici, conoscenti, colleghi, tutti nello stesso periodo. Particolarmente intesa soprattutto l’ultima fase del 2016. Forse si tratta nuovamente dei pianeti e dei loro ciclici moti, chissà. Forse è una sincronicità collettiva, o forse una semplice coincidenza.
OA: Benvenuto
A: Dove sono?
OA: Io chiederei piuttosto quando?
A: Quando, non capisco.
OA: Vedi, prima che tu apparissi nulla esisteva.
A: Davvero, non capisco cosa vuoi dire.
OA: Ti sto semplicemente dicendo che tu sei il Creatore.
A: Il creatore? E di cosa poi?
OA: Se ti dicessi che tutto quello che hai vissuto è solamente il frutto dell’interazione dei tuoi neuro-trasmettitori, dei tuoi neuro-ricettori e della loro infiammazione simultanea in aree diverse del cervello, e che senza tali reazioni il mondo attorno a te non sarebbe percepibile da te stesso? Insomma, senza il suo creatore, tu, l’universo non esisterebbe.
A: Ma non è possibile. La realtà esteriore esisteva prima della mia presenza e così sarà dopo la mia presenza. Io tocco le cose. Le cose attorno a me esistono nonostante la mia presenza. Io vedo le altre persone. Loro esistono indipendentemente da me. Io non sono il creatore di un bel niente.
OA: Davvero credi che le cose stiano così? Credi che un albero che cade nella foresta produca qualche tipo di suono se tu non sei lì presente? Cos’è in fondo un suono senza un organo in grado di recepirlo ed un cervello di interpretarlo? Ti sei mai chiesto se tu vivi nello stesso universo di un animale che ha una percezione uditiva più ampia?
A: Piano, stai dicendo che senza di me l’universo intero non esisterebbe?
OA: Dico semplicemente quello che è. La tua presenza determina esattamente tutto ciò che c’è attorno a te. Il resto non ha assolutamente alcun senso per te, e senza di te. Comprendi l’importanza della tua realtà? Comprendi che oltre ad essa nulla esiste?
A: Calma, stai riducendo tutto a me stesso. Ma le cose che sono lì fuori esistono a prescindere da me.
OA: Se proprio vogliamo essere onesti, fino in fondo, tu non puoi percepire nulla che non sia comprensibile e processabile dai tuoi sensi, dai tuoi organi e dal tuo cervello. Il che significa che tu generi totalmente la realtà esteriore. Un te stesso differente percepirebbe un’altra realtà. Capisci? Benvenuto quindi, Creatore. Anzi, bentornato a casa.
A: Non ho parole. Non avevo mai guardato alle cose da questo punto di vista.
OA: Lo avevi già fatto. O meglio, la Coscienza, che non si identifica in alcun essere singolo, ma che li comprende tutti, era già arrivata a questo tipo di conoscenza. Molte sono le filosofie storiche e le civiltà che hanno sviluppato questa Realizzazione. Pensa al popolo Egizio del tempo delle piramidi. Coloro che si facevano chiamare i Figli del Sole, “Sa Ra”. Così distanti, e non solo nel tempo, ma anche nel modo di percepire e descrivere tutta la loro realtà esteriore. Eppure al giorno d’oggi quando leggiamo i loro testi continuiamo a volerli interpretare come se il loro mondo e il nostro fossero esattamente gli stessi.
A: Mi stai dicendo che non è la prima volta che la specie umana realizza di essere il cuore della Coscienza stessa?
OA: La specie umana non è il cuore. Sicuramente ne è un aspetto importante, ma non l’unico. E sì, ti dico che non è la prima volta che l’essere umano comprende di avere un ruolo importante nella realtà. Non la prima volta che le percezioni sono rovesciate verso l’interno, verso l’Atto Creativo.
A: Aspetta, non capisco.
OA: Torna a leggere le mitologie antiche. Ritorna a vedere la letteratura delle popolazioni oramai estinte. Ti accorgerai di come sia chiaro un senso più profondo, più alto. E non era di certo l’ego delle persone a predominare, ma piuttosto la coscienza di essere dei Creatori. Pensa alla figura del Demiurgo, o ai miti dell’uovo cosmico. La nascita di Ra, l’auto-generato.
A: Quante parole complicate. Sento che non stiamo più comunicando.
OA: Hai ragione. In fondo l’apice è già stato raggiunto. A noi sta solamente ritrovarlo e rielaborarlo per quello che il nostro tempo ci permette e ci chiede di fare.
Torna ad essere il Creatore che sei sempre stato.
Non ti è chiesto nulla di più.
La Coscienza continuerà a sperimentare e a riflettere Se stessa, come ha sempre fatto.
Cerca di ricordare. So che lo sai.
Veniamo tutti da lì, dove torneremo.
Suona la sveglia. Apro gli occhi. Un altro meraviglioso giorno di vita.