Pensieri sulla meditazione

Emanuela ArmandoArticoli, MeditazioneLascia un Commento

Sono una appassionata di benessere fisico e mentale, amo studiare qualsiasi sfaccettatura di questa materia e tra tutte ho un forte legame con la meditazione.
Sapendo che da anni la pratico, molti mi chiedono cos’è la meditazione? Specie dopo aver visto in qualche film o serie tv di successo il protagonista che, con la meditazione, mantiene la calma.
A cosa serve?
Rispondere a queste domande è semplice se vogliamo una risposta “da manuale”.
La meditazione è una tecnica di rilassamento di corpo e mente che permette più facilmente di conseguire – attraverso la pratica – effetti benefici di varia natura come una certa rilassatezza, self control, concentrazione ecc. è uno stato di quiete e pace che si raggiunge quando la mente si rilassa rimanendo vigile.

Ma se lo chiedete a me, come è già successo, meditare diventa uno stile di vita, un dono che mi faccio, in cui quotidianamente ritaglio uno spazio per riposare e restare con me stessa.
Meditare è quel momento del tutto mio, del tutto personale, di cui io sono la regina e durante il quale mi nutro di amore e attenzioni profonde, creando una pace personale che mi appaga totalmente.
A volte meditare è ricevere risposte importanti a problemi insignificanti, sconfiggere dubbi e risolvere questioni.
A volte è viaggiare, quasi come sorvolare il mondo, una partenza che permette di vederlo dall’alto, da una prospettiva del tutto nuova, una angolazione sicura dal giudizio e lontana da indignazione, critica o condiscendenza.
Ha un significato diverso per ogni individuo che intraprende questo percorso ed al contempo riecheggia dell’unico suono dell’unità.
Miliardi di occhi si chiudono per meditare in miliardi di modi e dare ad ognuno di questi modi un significato profondo per la cura del proprio Io.

Meditare in realtà non è una tecnica che può sottostare a delle regole fisse, si possono seguire esercizi, mantenere una posizione corretta, respirare nel modo giusto, ma la meditazione non è solo questo.
Si può meditare in mille modi diversi.
Un giorno un maestro mi disse che si può meditare in mezzo alla folla senza chiudere gli occhi, senza sedersi o fermarsi, ma continuando a camminare tra la gente, il chiasso, il caos, i clacson delle macchine.
Si può meditare ovunque e facendo qualsiasi cosa: ad un concerto rock, durante il lavoro o in un pomeriggio di svago.
“Come potrei meditare così?” Gli chiesi.
Perchè la meditazione fa parte del nostro essere, si può meditare semplicemente canticchiando una canzone o sorridendo ai passanti.
Lo scopo, in fondo, è la propria pace interiore mantenendosi vigili, non è necessario stare seduti, ma mantenere la propria mente in pace ma salda, restare nel qui e ora in noi stessi e nel nostro bene.
Quando si medita la mente è sgombra da ogni pensiero superfluo ed al contempo è attiva e capace di fare qualsiasi cosa ci sia da fare in quel momento, che sia un lavoro o un hobby.
Inizialmente non capivo queste parole.
Ho iniziato a meditare ormai quasi vent’anni fa e, fino a quel momento, ho sempre praticato la meditazione seduta da sola o con altre persone, con o senza musica, con gli occhi chiusi, in una stanza, in un prato o in qualunque luogo mi richiamasse la voglia di meditazione.
Ho sempre meditato in modo “canonico” e non ho mai pensato che ogni gesto e ogni momento potesse creare uno stato di meditazione.
Per cui “cos’è la meditazione?” è uno stato della mente nella quale questa si trova calma e rilassata, silenziosa ma vigile: dunque la mente si riposa.

Ho iniziato a meditare da adolescente. In quel periodo mi sentivo davvero irrequieta e molto ansiosa così trovai in biblioteca un libro sulla meditazione e provai a praticarla.
La meditazione in occidente non andava ancora di moda per cui non c’erano molte letture, soprattutto nella biblioteca della mia città, oggi invece si trova di tutto e di più.
Quando iniziai l’università frequentai un centro buddista in cui si praticava la meditazione legata al Budda della Medicina. Il centro era interessante, c’erano dei monaci buddisti che vivevano nella struttura e praticavano le loro tecniche, ma di per se non era legato alla religione, era frequentato da persone che volevano una strada alternativa per prendersi cura di loro stesse.
A questo proposito, ci tengo a precisare che la meditazione non è legata ad alcun tipo di religione. Non è necessario seguire una religione o una filosofia orientale per meditare, chiunque può farlo a prescindere dal proprio credo.
Questa esperienza mi fece capire che il mio modo di meditare non era molto corretto, anche se, in fin dei conti, era il mio modo di meditare, però la mente non rimaneva sgombra, non sempre, iniziava a vagare e mischiava pensieri di ogni tipo prima di stabilizzarsi in una situazione rilassata.
A volte chi mi guidava nella meditazione cercava di distrarmi dalla meditazione con dei rumori improvvisi e io, che forse ero ancora indisciplinata, ci cascavo spesso.
Da qui le mie esperienze con la meditazione sono state tante, tutte a loro modo interessanti.
Ho praticato meditazioni guidate, che non sono delle vere e proprie meditazioni ma più degli esercizi di concentrazione che ci permettono di rilassarci spostando l’attenzione dai nostri pensieri caotici a qualcos’altro.
Ho praticato meditazioni per “guarire noi stessi”, trascendentali e oniriche. Ogni tipo di meditazione è sicuramente un’esperienza unica e anche divertente, il più delle volte, a volte ci si sfoga in un pianto, altre volte arrivano delle risposte.
Insomma tutto questo però non è esattamente meditare.
L’incontro con quel famoso maestro e le sue parole sulla meditazione mi avevano inizialmente confusa.
Quando ho capito cosa intendeva, dopo la mia ricerca personale tra tutte queste tipologie di meditazioni, ne ho finalmente capito l’essenza.

A cosa serve meditare?
Serve a mantenere uno stato di pace che ci permette di eliminare lo stress negativo ed inutile dalle nostre vite. Questo è sicuramente un motivo importante che da solo fa migliorare di molto la qualità delle nostre vite.
Di conseguenza stabilizza l’umore, evitando picchi di tristezza o continui sbalzi, che possono alterare il nostro stato fino a fare insorgere depressioni e ansie.
In generale ci si sente bene!
Si può raggiungere uno stato di benessere mentale, e in parte anche fisico, anche solo per il fatto che ci si sente più positivi e propositivi.
Come già accennato aiuta a concentrarsi più facilmente e, di conseguenza, a focalizzarsi sulle soluzioni piuttosto che sui problemi.

Per chi vuole meditare per svariati motivi, ma cerca delle scuse per non farlo (il più classico è vorrei meditare ma non riesco …), posso solo dire che si può meditare in qualsiasi luogo.
Certo all’inizio conviene seguire un metodo diciamo “tradizionale” in modo da comprendere quando si arriva allo stato meditativo vero, durante cui la mente si riposa. Inoltre non bisogna aspettarsi nulla, né di arrivare alla propria pace interiore dopo dieci minuti, né a uno qualsiasi dei benefici sopra descritti.
Si deve semplicemente provare.
Una volta capito come raggiungere il nostro personale riposo non esistono più scuse del tipo “vorrei meditare ma non ho tempo” perchè quello stato di pace è possibile raggiungerlo ovunque e, con la pratica costante, anche in tempi relativamente brevi.
Insomma, perché non provare invece di chiedersi cos’è la meditazione?

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