“Follia è fare sempre la stessa cosa e aspettarsi risultati diversi” (A.Einstein)
C’è una formuletta magica, che ho sottolineato in questo libro:
Volere + Sapere = Potere.
Il regalo più bello che si possa fare a se stessi è la consapevolezza che se si comprende ciò che si desidera, si possono ottenere obiettivi, e risultati eccezionali nella propria vita.
Tutto incomincia quando si “decide”, è un potere enorme, essere liberi di fare delle scelte tra più opzioni, essere curiosi di sperimentare, di imparare, di affrontare il nuovo, con timore, certo, ma ricordandosi che le cose difficili lo sono soltanto all’inizio, perché con la pratica tutto diventa facile. Illuminante, no!?
Con questa premessa meravigliosa, mi sono addentrata nelle pagine di questo testo e lo suggerisco, soprattutto in questo periodo, di rientro dalle vacanze, quando tutto ricomincia e il ritorno alle abitudini, può essere frustrante, se non è quello che si desidera.
Il primo step da superare è comunicare in maniera efficace, in primis con se stessi “ciò che veramente è all’interno, traspare all’esterno. Per questo il saggio deve rendere sinceri i suoi pensieri” (Confucio). Un buon dialogo interno, è fatto di pensieri e più questi sono positivi, più ne genereranno altri con la stessa carica e attireranno situazioni e persone favorevoli. “La felicità non dipende da chi sei o da cosa hai: dipende solamente da cosa pensi” (Carnegie).
E come faccio ad alimentare pensieri positivi?
Fiducia.
“Mai nulla di grande è stato realizzato se non da chi ha osato credere che dentro di sé ci fosse qualcosa di molto più grande delle circostanze”, così parlava all’inizio del 900 uno dei più celebri pubblicitari americani Bruce Barton. Ogni volta, mi sorprendo a rileggere questa citazione, soprattutto nei momenti più difficili, colpisce, emoziona ed è profondamente autentica. Tutto arriva, per permetterci di evolvere.
Consapevolezza.
“Ciò in cui credi è ciò che ottieni”, prestare la massima attenzione a ciò che si pensa, perché ha un potere incredibile di modellare il proprio futuro.
Nel libro, ci sono degli interessanti esercizi da fare, le domande sono dirette, semplici: Cosa voglio ottenere? Di quali risorse emotive ho bisogno per raggiungerlo? Come mi comporterei se possedessi già quelle risorse? E come mi sentirei se avessi già raggiunto il mio obiettivo? Il “come se” è utile, perché immaginando e provando emozioni nel pensare a qualcosa che desideriamo ci permette una connessione con le nostre emozioni, che sono le antenne più vere per sentire se siamo sulla strada giusta. Mi diverte fare esperimenti e immaginare “come se” per qualsiasi aspetto della mia vita personale e professionale. Le emozioni ci guidano, ci fanno vibrare, sentire e soprattutto realizzare ciò che desideriamo.
Dove decidiamo di guardare, quello a cui diamo più importanza spostano il nostro focus mentale, distogliamo la nostra attenzione dal segno “meno” e concentriamoci solo sul segno “più”.
“La felicità viene dal desiderare ciò che hai già.” (Dalai Lama)
Abituarsi ad esprimere almeno tre ringraziamenti al giorno, per ciò che si possiede, per ciò che si è fatto, per ciò che si è, è un ottimo esercizio per abituarsi all’abbondanza. E allora se si sposta il focus su ciò che si ha, ci si abitua ad osservare gli eventi anche quelli negativi in maniera diversa; come suggerisce l’autore il passaggio da “che sfiga!” a “qual è il lato positivo di questo evento?”, modifica e cambia l’atteggiamento verso la vita. Da passivo e vittimistico ad attivo e costruttivo.
Ho provato a fare un elenco di tutto ciò che di “negativo” era accaduto nella mia vita e il risultato è che imparo ogni giorno a rileggere eventi, situazioni, persone, non più come intoppi ma come opportunità.
“Le avversità? Sono arrivato ad amarle, perché spronano a fare miracoli” (Nietzsche)
Ogni pagina di questo libro, ogni citazione, ogni esempio, sono tasselli alla presa di consapevolezza che noi e soltanto noi possiamo decidere di fare della nostra vita un capolavoro. Mi piace la critica che muove alla scusa che continuiamo a ripeterci “sono fatto così, ormai è tardi per cambiare”. No! La verità è che è molto più comodo, per non mettersi mai in gioco, additando la colpa al temperamento, al carattere, alle abitudini, alla famiglia, agli altri, senza avere mai il coraggio di ascoltarsi e assumersi le proprie responsabilità e assecondare il cambiamento che è inevitabile, fisiologico, sano.
Esiste un unico tempo in cui ciò si può manifestare: il presente, il “qui e ora”. Rimanere concentrati, assaporando ogni istante del presente; invece siamo molto più spesso ancorati ad un passato, dove rancori, ripensamenti, lavorano incessantemente, e a un futuro che immaginiamo foriero di ansie e preoccupazioni. E’ solo nel presente che maturiamo un approccio nuovo nei confronti del passato e del futuro.
“Vivi nel presente e apprezza ogni singolo minuto della tua esistenza. Vivi il futuro in termini di programmazione e il passato in termini di insegnamento”
Rimanendo centrati nel tempo che si vive, l’ansia, le preoccupazioni, le situazioni peggiori, assumono un nuovo significato e siamo in grado di gestirle con maggiore consapevolezza e fiducia nelle nostre risorse. L’ultima parte mi ha entusiasmato, nel concreto, nel pratico, esamina tutte quelle parole che siamo abituati a utilizzare, ma che sono un freno alla realizzazione di noi stessi. Ci ho riflettuto, parecchio, quando ci esprimiamo, avverbi, congiunzioni, aggettivi, tempi verbali hanno un grande peso e significato; se dentro di noi i concetti sono chiari, diverrà molto più semplice comunicare agli altri.
“Aggiustate un po’ il vostro discorso, se non volete guastare le vostre fortune” (Shakespeare)
E soprattutto non smettiamo mai di porci le domande, perché aiutano più delle risposte.
“Stringi un patto con te stesso: amati, osa, sii ambizioso, sfidati, superati. Fai della tua vita la più bella opera d’arte al mondo” (P.Fossati)
Voglio vedere la scheda del libro.