Lo sapevate che per un certo periodo di tempo, tutti i neonati appena partoriti venivano sottoposti a delle prove? Era una pratica priva di fondamenta e inutile anche solo da descrivere, che ad ogni modo, se superata, si concludeva con il sommo giudizio di una commissione che valutando le forme, la bellezza, il colore degli occhi e chissà cos’altro, era in grado di stabilire se le qualità del neonato lo avrebbero fatto crescere forte e in buona salute. In caso contrario, anche quando si fossero passate le prime prove fisiche, i bambini che non superavano il giudizio finale venivano eliminati.
Non ho aggiunto altri particolari, ma immagino che molti abbiano intuito a quale periodo si riferisca questa storia, tuttavia, senza le connotazioni specifiche non sarebbe assurdo ricondurre questo aneddoto ad una delle tante storie contemporanee, ad esempio sugli esperimenti avvenuti nei campi nazisti. Invece quella descritta era una pratica usata, legittimata e regolamentata dalla società dell’antica Sparta, al fine di selezionare quei neonati che un giorno sarebbero divenuti forti guerrieri a protezione dell’impero.
Sembra un racconto lontano dalla nostra realtà, però sapete come si dice: aver ucciso Hitler non significa che sia stato eliminato il nazismo. Ad ogni modo si tratta di un altro punto del racconto, che in realtà permane come unico filo conduttore nella storia, che si lega al titolo di questo articolo, e che preferisco sviluppare attraverso una visione più attuale.
Parlo di una questione sottile ma evidente, da intuire profondamente nel suo significato, e perché venga colta è necessario porsi una domanda. Secondo voi, che si trattasse di Sparta o del Medio Evo, oppure del periodo nazista, quando il giudizio poteva fare la differenza tra la vita e la morte di un neonato, se questo era il figlio di un uomo potente o di un poveraccio, avrebbe fatto differenza nella scelta dei giudici? Capite a cosa mi riferisco!
Nell’antica Sparta la pratica si era diffusa nel contesto di un particolare periodo storico, che in un qualche modo ci consente di giustificarne l’usanza, diremmo visti i tempi, ma questi tempi ci permettono d’inquadrare una pratica così brutale solo in relazione ad un dato contesto, che in realtà, riusciamo a concepire basandoci su esperienze molto più attuali e che appartengono anche al nostro mondo.
Tanto allora come oggi, ciò che non è mai cambiato e che ha attraversato indenne tutte le nostre ere, è stata la distinzione delle classi sociali.
La discriminazione tra il più forte ed il più debole, in tutta la storia, ha sempre riguardato solo una parte dell’umanità, ed è sempre avvenuta a favore dell’altra parte, coloro i quali avevano come unico interesse quello di proteggere il proprio potere attraverso il dominio dei territori, delle ricchezze, delle religioni e della conoscenza. Ciò si è diffuso in principio attraverso le linee di sangue, alcune delle quali tutt’ora ed ancora presenti sul pianeta, mescolando le classi sociali com’era inevitabile attraverso la collusione e la corruzione, trasformando la legge del più forte nella legge della convenienza. (mi rendo conto sia difficile, prego il lettore di prestare attenzione e di rileggere le ultime righe prima di proseguire)
Sembrano tempi lontani quelli dell’antica Sparta, noi ora abbiamo un quadro completo della storia e possiamo ricollegare tutti gli eventi, giustificando certe pratiche in base all’ingenuità di quel periodo, come se chi avesse vissuto in quelle società non fosse stato in grado di comprenderne la ferocia e la brutalità. Fino a che punto però? Come possiamo pensare che non avrebbe fatto nessuna differenza, per una madre, vedersi togliere il figlio appena partorito e gettato da un dirupo?Sotto quale forma di pressione mentale poteva vivere una donna incinta? Quale genitore non avrebbe fatto di tutto, come accettare regole, tasse, ideologie, pur di non scontrarsi con chi poteva avere una qualche forma di potere sulla sua vita? Ad esempio come accettare di andare in battaglia a mani nude (avete un’idea dei massacri medioevali) per conquistarsi un posto in paradiso; una delle fake news più incredibili della storia moderna.
Ma esisteva ovviamente una corruzione gerarchica anche in quel caso, attraverso cui veniva dispensato il paradiso solo ad una parte dei popoli, mentre all’altra parte, purché ciò avvenisse, oltre al paradiso venivano elargite ricchezze, proprietà e maggior potere. È risaputo che in proporzione al ruolo i guerrieri venivano ricompensati anche con terreni e privilegi al loro ritorno, per cui andare in battaglia avrebbe certamente potuto migliorare la vita in tutti i sensi. Ed era così che veniva percepito, erano le persone stesse a farsi volontarie, a fare domanda di lavoro diremmo oggi. Solo una minima parte era costretta, in parte obbligata perché non esistevano alternative, ma non penso che le persone in quel periodo non vedessero l’ora di massacrarsi a mani nude praticamente, a colpi di morsi, a trasformarsi in macellai a cielo aperto o a subirne le conseguenze.
Per cui torno a chiedermi: davvero quelle persone non erano in grado di rendersi conto di ciò che avveniva, senza poterlo osservare da lontano come possiamo fare noi? Era davvero così impossibile capire che credere nel sistema, in realtà, non fosse altro che un modo per ingrandire gli interessi di pochi individui? Evidentemente ogni persona credeva o sperava di ritagliare per sé un posto migliore, ecco l’errore, giustificando le sue azioni in base a quell’unica ambizione di elevare la propria condizione materiale.
Ancora oggi, affinché ciò possa avvenire è necessario ad una certa parte di persone esercitare una forte influenza sugli altri, secondo quella legge di convenienza che possiamo riscontrare ormai alla radice di ogni relazione. Anche in questo caso per capirlo serve osservare le cose da lontano, ma non è impossibile per ognuno di noi fare un digressione sulla storia, cogliendo un filo conduttore aristocratico evolutosi a partire dai tiranni conquistatori, passando per gli imperi e le monarchie, altrimenti definiti oggi giorno poteri sovra-nazionali.
Nel XXI secolo non si selezionano più i figli alla nascita, e siamo più persone da divano che da battaglia a mani nude, ma non per questo possiamo pensare di essere meno condizionati di un tempo. Infatti, lo stile di vita che stiamo condividendo, e che a ragion veduta riguarda solo una parte della popolazione mondiale, si è evoluto “spontaneamente” dal dopoguerra. Prima di noi nessuno passava ore sul divano, per quanto possa sembrarci confortevole, e non è difficile capire che oggi questa abitudine non viene più nemmeno messa in discussione, esattamente come una volta. Sembra che non ci sia un nesso con la storia, forse però se teniamo presente i diversi contesti nelle società, non possiamo escludere che allo stesso modo accettiamo passivamente come le madri di Sparta ciò che ci viene imposto.
Vi sembra impossibile? Allora si consideri che in quell’epoca a Sparta la selezione razziale era la normalità, e non veniva affatto percepita nel modo brutale in cui la intendiamo noi. Per la stragrande maggioranza di quelle persone la vita di un neonato non valeva niente, al punto, come dicevo, che venivano buttati dal monte Taigeto come immondizia.
Ci sono persone oggi che definirebbero brutale il nostro stile di vita. Sono i progressisti (non politici), che hanno lottato per far comprendere il significato della vita. Dobbiamo ricordarci che se la storia è cambiata, questo è avvenuto solo grazie alla presa di coscienza di quelle persone che hanno messo l’Essere umano al centro di tutto rifiutandosi di assecondare il pensiero aristocratico.
Per loro, per i governanti, se a questo punto della storia ci trovassimo ancora nel Medio Evo sarebbe uguale, se non addirittura meglio, tuttavia la globalizzazione attraverso la quale si sono accresciuti negli ultimi secoli (vedi l’impero britannico), a questo punto gioca molto anche a loro sfavore. Infatti, nonostante ci fosse una netta distinzione fra le classi sociali, quando gli interessi del potere si sono mescolati per convenienza, hanno coinvolto così tante nuove persone da rendere la loro influenza trasversale e non più diretta come nel passato. Oggi il potere è nelle mani di troppe persone ed è difficile mascherare le inevitabili lotte interne, quando i confini non sono più così ben definiti. Ma a cosa importa, fin tanto che siamo disposti a lasciarci abbindolare e farci corrompere dai loro giochetti.
Da noi può dipendere molto più di quanto pensiamo perché, come un tempo, le città non venivano conquistate dai potenti, ma da quelli di noi che accettavano di sporcarsi le mani direttamente o indirettamente. Se il lupo perde il pelo ma non il vizio, perché oggi dovrebbe essere diverso? Oggi si sta cercando di accentrare nuovamente il potere, utilizzando strategie moderne per mandarci in battaglia. Tra queste, la più importante è quella di riuscire ad acquisire con il minimo sforzo il più efficace controllo sulla popolazione, utilizzando non più i beni di consumo, ma direttamente le masse come veicolo attraverso cui far transitare le ricchezze.
É così evidente, ci avete mai pensato? Ogni forma di ricchezza sul pianeta passa attraverso di noi. Le multinazionali non guadagnerebbero nulla se si vendessero tra di loro le cose come il petrolio o la plastica, per cui se una di loro vuole arricchirsi o sottrarre potere alle altre, non deve far altro che “reclutare” una platea mondiale disposta ad acquistare i suoi prodotti per vincere la battaglia. In questo momento la cosa non poteva essere più evidente; proprio mentre il gioco sta cambiando. É infatti molto complicato e soprattutto non senza conseguenze, riuscire ancora dopo un secolo di speculazioni, a spostare ingenti capitali attraverso la sola finanza. Serve un nuovo terreno di gioco su cui possano riprendere tutte le operazioni, ma affinché questo avvenga, serve comunque la nostra partecipazione in quanto veicoli per gli interessi aristocratici, e ci sono chiari segnali che il terreno questa volta sia il piano della sanità.
Farsi una guerra non conviene più a nessuno, tanto meno se tutti usassero le armi nucleari. Fin tanto che erano frecce o spade! Con la finanza ci hanno prima ingannato per mettere in circolo un’economia insostenibile, poi spremuti fino a lasciare milioni di persone sul lastrico. Questo però è un Risiko pericoloso anche per loro, perchè poi se il gioco diventa troppo evidente la gente se ne accorge ed inizia a ribellarsi, com’è già accaduto. Ma questa volta è davvero sporca, ora vogliono metterci gli uni contro gli altri, ed hanno bisogno di dividerci e isolarci per riuscire a convincerci con la paura, attraverso un nemico invisibile di dubbia provenienza e che comunque non giustifica le azioni messe in campo, se non a sostegno della mia tesi: l’evidenza di un piano, di un cambio di regime. Non è detto che gli riesca, perché dipenderà molto da quanto tutti noi saremo predisposti e lucidi a non accettarlo.
Mi chiedo: per quanto ancora saremo disposti a non assistere le persone che amiamo e a nasconderci dietro le mascherine? Ci stanno togliendo il sorriso, la prima forma di empatia e di comunicazione verso il prossimo. Lo fanno solo per confonderci, come se non esistesse più nessun luogo sicuro, perché adesso il campo di battaglia non è più New York, la Corea, gli investimenti o le automobili, il campo siamo diventati noi stessi. Per questo motivo non è ancora detta l’ultima parola, se davvero vogliamo cambiare in meglio per vivere in pace.