La festa degli innamorati

Camilla ViscusiRiflessioniLascia un Commento

Chissà come ci si poteva sentire, anni e anni fa in quel tempo in cui l’uomo e la donna veneravano le stelle, le pietre, gli animali, le piante e loro stessi. Chissà come ci si poteva sentire nel percepire la terra prepararsi per divenire fertile, cominciare a smuovere le energie per le prime gemme, con pazienza e piena fiducia nell’avvento della primavera. Quando la Natura tutta, su un piano invisibile vibrava così intensamente da scuotere il suolo e sollevare nell’aria una potenza sottile, per cui il vento iniziava a parlare d’Amore.

L’uomo, in quei tempi, seguiva il ciclo della Madre e con Essa entrava in connessione. Così pregava, così partecipava a quel lieto evento come si partecipa ad una nuova nascita. Il Grembo della Terra si preparava ad ospitare il seme del Padre Sole per concepire la Primavera.

Chissà come ci si poteva sentire nel centro di quel cosmico amplesso, figlio, dell’eterno innamoramento. Sole e Terra, nei mesi precedenti, si erano salutati, alle loro morti non si erano sottratti, della loro rinascita mai avevano dubitato e alla promessa del loro nuovo incontro si erano donati. Sapendo che sempre si sarebbero trovati.

Così l’uomo, in quei tempi, seguiva la loro storia, (come noi oggi seguiamo le vicende amorose dei protagonisti delle nostre serie tv preferite) ma ancora di più che seguirli, li accompagnava, celebrando ogni fase del loro ciclo: nel periodo della loro morte, li sosteneva con i canti, le danze e le offerte; e allo stesso modo nei giorni della loro rinascita era presente, per dargli il bentornati, incoraggiarli a crescere, attraverso il fuoco, la poesia e le feste. E poi di nuovo seguiva il loro acconciarsi, abbellirsi e improfumarsi nell’attesa del giorno del loro eterno primo appuntamento. Così Febbraio era il mese dell’innamoramento.

Sole e Terra, per primi, solo esistendo danno l’esempio, danzando la danza della vita, svelandone i ritmi e i movimenti, esprimendo l’Amore per se stessi e per l’altro, mostrano la Morte per riaffermare la Vita. Sono Amanti coraggiosi, e Genitori audaci, amorevoli e impietosi. Ogni creatura è da Essi che impara ad essere amata, ad amarsi e ad amare, ogni creatura … uomo, compreso.

L’essere umano però, ad un certo punto, ha perso di vista l’insegnamento per diventare scienziato e maestro. Ha smesso di guardare, prende senza chiedere e senza dare. Ogni gesto si è trasformato in un sacrilegio ed è divenuto profanatore del suo stesso Tempio.
Per quanto ancora, potrà durare?

Feste come quelle di San Valentino, dovrebbero far ricordare proprio questo. Quale è l’origine di questa festa, come veniva onorata e come è cambiata nel tempo? Queste cose parlano di noi, degli uomini e del loro Pianeta. Ed è impressa nelle nostre cellule la magia e i gesti ‘rituali’ di celebrazione, di restituzione, di rispetto, di connessione, di accompagnamento. Chissà se per il Sole e la Terra è sempre facile morire? Donarsi alla vita? Che ne possiamo sapere? Forse il nostro sostegno, antico quanto gli oceani, per Loro è vitale, attraverso una danza, una preghiera, l’accensione di una candela, un canto, una carezza, un inchino alla montagna, noi possiamo amarli e sostenerli, come Loro sempre fanno con noi.

La festa di San Valentino, era per i Celti, la festa dell’Amore Universale il che vuol dire che era estesa all’intero Universo, e andava a toccare le cellule di ogni pianta, albero, animale, sasso, …. Uomo. Ogni nostra cellula ci ama, vive per questo, per amare e allora pensate se si riuscisse a percepire l’amore che si muove dentro di noi e che arriva da ogni nostra cellula, quanto, quanto Amore potrebbe travolgerci? E quanto avremmo la voglia di condividerlo per espanderlo ancora di più e gioire e godere di tutta quanta l’esistenza? Non è una favola, è la realtà.

Se non avete qualcuno con cui festeggiare, non siate tristi, perché non è vero! Avete un Universo, una Terra intera, un Corpo intero, che vi ama e che non aspetta altro che festeggiare con voi. Se avete qualcuno con cui festeggiare, sappiate che quel ‘qualcuno’ è la manifestazione dell’Amore che avete dentro, perciò onoratelo, celebrate il vostro ‘qualcuno’ ma non vi dimenticate di voi, festeggiate insieme voi stessi e l’altro e senza dimenticarvi la Terra e il Sole.

I cicli della Vita passano per delle fasi e date simboliche, ed è importante ricordare che in questi passaggi non siamo mai soli, li condividiamo con il Creato intero e il Creato intero non è mai da solo perché li condivide con noi, anche se sembra che lo abbiamo dimenticato.

Questo mese il Sole e la Terra sono in fibrillazione perché sanno che stanno per rincontrarsi, dopo essersi separati, dopo essere morti, dopo essere rinati, adesso, finalmente sono pronti per fare l’Amore di nuovo e ancora. E noi siamo con loro, nel loro tumulto, nel loro incontro, nella loro promessa, nel loro coraggio, nel loro Amore che è anche il nostro Amore, nella loro storia che è anche la nostra storia. In ogni nostra cellula c’è un piccolo Sole e una piccola Terra, anche loro si stanno ritrovando, anche loro si stanno amando. Sentiamoci parte di tutto questo, almeno tentiamo.

Festeggiamo con i nostri amanti e con i nostri amici o solo con i nostri amanti e solo con i nostri amici e poi prendiamoci un momento per festeggiare noi stessi, il nostro corpo che si ama, la nostra anima che si ama, noi che ci amiamo, proviamo a sentirlo il nostro amore e nel frattempo ricordiamoci della Terra e del Sole. Auguriamogli ciò che vogliamo, benediciamo il loro cercarsi, semplicemente ringraziamoli. Compriamo un fiore e lasciamolo su una roccia, intrecciamo una treccia con fili colorati e lasciamola su un albero, diamo da mangiare a un animale, stiamo per un po’ a sentire che sensazione fa tenere le foglie in mano, scriviamo una poesia … e diciamo -Ti Amo-.

Queste sono cose che possiamo fare ogni giorno, ma ci sono dei momenti in cui le fasi del ciclo si intensificano e allora si può percepire in maniera differente l’atto sacro e simbolico, così possiamo ‘approfittare’ della festa di San Valentino per cominciare a manifestare qualcosa di nuovo, esprimere la nostra appartenenza attraverso la riscoperta del ‘rituale’ dentro e fuori noi o se già lo facciamo, per continuare a farlo, rinnovare la nostra promessa e le infinite forme d’Amore.

Chissà come ci si poteva sentire ad avere come Maestri di Vita, di Morte e di Unione la Terra e il Sole.
Chissà come ci si poteva sentire a essere i Figli del Padre e della Madre.
Chissà come ci si poteva sentire a essere Sacerdoti e Sacerdotesse di questo immenso Amore!

Chissà che non sia proprio questo il tempo, di ri-tornare a sentire.

Buona festa degli Innamorati e che il Dio -il Sole- e la Dea -la Terra- possano ritrovarsi, riconoscersi ed amarsi dentro il Cuore di ognuno di noi.

Siamo protetti e amati. Mai soli e in eterno, accompagnati.

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