“Rischi di star bene… se curi le intolleranze alimentari”, Massimo Citro Della Riva – recensione di Laura Naselli

Laura NaselliArticoli, RecensioniLascia un Commento

Partiamo da una frase che mi è piaciuta moltissimo.

“Ogni paziente è un mondo a sé e, più che i protocolli, serve la vostra grandezza d’animo. La ricchezza del sapere… del compatire…”

Il termine compatire nasce nel tardo latino e significa “soffrire insieme”: il Medico che soffre insieme al Malato non è un semplice (cito) “burocrate da protocolli”, ma una persona amorevole, interessata, aperta, in linea con quello che è il vero compito di chi ha scelto, in questa vita, di mettersi al servizio degli altri.

Il dr. Citro Della Riva, laureato in Medicina e Chirurgia e, si badi bene, in Lettere Classiche, forte della sua esperienza pluriennale nel campo delle intolleranze alimentari, va diritto al cuore di quello che è diventato un vero e proprio problema per il nostro mondo occidentale: la cattiva alimentazione.

Non c’è dubbio, infatti, che se un elevatissimo numero di esseri umani non riesce ad alimentarsi in modo sufficiente, un’altra imponente fetta di uomini e donne non ha problemi di sorta a reperire il cibo ma la sua alimentazione è assolutamente carente dal punto di vista qualitativo.

L’alimento non è un qualcosa da sottovalutare, costituisce i mattoni con i quali costruiamo, manteniamo, ripariamo il nostro corpo. Il singolo alimento è fonte di energia, dopo essere stato sottoposto al frazionamento nelle sue componenti più semplici.

L’Intollerante è colui che non riesce ad operare bene questo frazionamento, non utilizza in modo adeguato l’alimento. Semplice, no?
Il dr. Citro usa termini semplici per chiarirci le idee, adatti al pubblico più vasto possibile.

Ora, proviamo ad immaginare di portare a casa molta spesa, cibi vari rinchiusi nelle scatolette di metallo, ma, per qualche motivo, noi non siamo in grado di aprire queste scatolette che continuano ad accumularsi nella nostra dispensa mentre noi moriamo di fame.

All’Intollerante succede proprio questo: il cibo che non riesce ad utilizzare si accumula come spazzatura nel suo corpo, nelle sue cellule, procurando uno stato d’intossicazione cronica. All’intossicazione il corpo risponde o cercando di eliminare la spazzatura, oppure dandole fuoco con il fenomeno dell’infiammazione che può rimanere localizzata: rinite, sinusite, artrite, oppure generalizzarsi provocando malattie più serie come ad es. malattie autoimmuni e tumorali.

Il libro continua spiegando, passo dopo passo, il modo di sospettare un’intolleranza alimentare, il modo di testarla e anche il modo di curarla affidandosi a persone serie e competenti. Vengono poi presi in considerazione alcuni cibi cardine delle intolleranze alimentari come il latte, l’uovo, gli zuccheri, il famigerato glutine, il lievito di birra.

Non mancano pagine bellissime dedicate all’uso dei rimedi omeopatici, al sistema di pensiero che regge l’omeopatia, agli studi eccellenti sull’acqua, incredibile veicolo del messaggio omeopatico ed elemento naturale dalle capacità straordinarie e non ancora comprese fino in fondo come ci ricorda il citato prof. Vittorio Elia che ha dedicato una vita allo studio degli agglomerati dell’acqua e che ho avuto l’onore di conoscere personalmente.

La guarigione dalle intolleranze, ci ricorda Massimo Citro, è possibile ma richiede un cambiamento dello stile di vita che non è da intendersi come l’inconsapevole accettazione di diktat privi di senso ma passa per un’assunzione di responsabilità da parte del Malato.

Se, infatti, il Medico deve soffrire con il suo Paziente, quest’ultimo deve attivamente scegliere il percorso della guarigione e perseguirlo con fiducia.

Grazie al Collega Massimo Citro Della Riva

Laura Naselli

 

[Vai alla scheda del libro.]

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