“Il tempo per il cambiamento è maturo” (L.Giovannini)
Ci sono libri, che ti sorprendono perché sono loro a sceglierti.
“Sciamane” è stato un forte richiamo all’energia femminile, a quel meraviglioso potere, arcaico, profondo che se accolto, ascoltato e compreso, permette ad ogni donna di accedere ad una sapienza superiore e a una realizzazione piena di se stessa.
“Prima di nascere scegliamo gli ostacoli e i traumi della nostra vita, sapendo che costituiranno occasioni decisive per andare avanti nel nostro percorso evolutivo, o, in caso contrario, per rimanere fermi al punto di partenza e rimandare tale faticoso lavoro a un’altra incarnazione”
Questo modo costruttivo di intendere le sfide che la vita ci sottopone è illuminante. Come donna, che ha imparato a scegliere autonomamente, che desidera crescere ed evolvere, che non accetta ruoli stereotipati a cui si è spesso sottoposte o abitudini e consuetudini che rischiano di alienarti e allinearti ad una vita preconfezionata che non è la tua, mi domando che cosa significhi, coltivare la Dea?
Ecco che allora, nel testo, un excursus nella storia antica ci permette di scardinare credenze che nel corso dei secoli si sono sedimentate in profondità e che ancora oggi rendono difficile vivere la propria femminilità.
L’archeologia e l’antropologia, nel corso dei loro studi, hanno dimostrato che in epoca preistorica e in quella storica, esistevano culti che veneravano una creatrice femminile “La Dea: origine di tutte le cose, l’utero immenso che ci ha partorito”. Questo è avvenuto da 25.000 anni prima di Cristo, fino al 500 d.c.; poi si è assistito alla prevalenza della religione maschile su quella femminile, fino alla repressione del culto della Dea. Sono comparse divinità femminili con dei ruoli minori, di accompagnamento e sottomissione a quella maschile. Si sono sviluppate convinzioni e tabù sulla sessualità, sulla donna come rappresentante del peccato.
“Credo che ogni donna debba essere consapevole delle ingiustizie messe per iscritto nei testi sacri delle religioni “patriarcali”, e che debba concretamente dissociarsi. Con certe convinzioni noi donne occidentali ci siamo nate; certe storie, come il mito di Adamo ed Eva, le abbiamo sentite raccontare dalle nonne, dai genitori, dai catechisti, dalle insegnanti, dalla televisione …. Dovremmo invece riconciliarci con l’Eva reale, quella che trasgredisce le regole che un Dio terrorista vuole imporle, perché non vuole andare contro la sua natura di Dea, di donna depositaria della conoscenza, di donna sciamana che viaggia tra i mondi per natura, senza la necessità di alcuna autorizzazione divina. Ogni giorno dovremmo guardarci allo specchio e ripetere: Sono figlia di Eva, non ho commesso alcun peccato, La Dea è dentro di me e sarò libera per sempre”.
Ci si sente più leggere, nell’autorizzarsi ad essere semplicemente se stesse, ad accettare la Dea che si possiede, a trasformarsi senza temere la sofferenza, a non cristallizzarsi, ma a favorire il cambiamento per sentire tutta la capacità di “generare” che è peculiarità della donna.
Il passaggio spesso avviene attraverso quello che l’autrice definisce “notte buia dell’anima”, un episodio traumatico che ha la funzione di scuotere dalla vita ordinaria per portare ad una dimensione nuova, dove maggiori saranno le capacità di sentire e percepire.
Il Risveglio è un rinnovamento, un cambiamento cellulare: si comincia a nutrirsi meglio, a fare scelte più ecologiche e consapevoli, si sente la necessità di muoversi, di meditare, osservare e osservarsi. Svuotarsi da ogni condizionamento culturale e sociale e aprire il “terzo occhio”.
Al Risveglio seguono sempre decisioni importanti: la fine di una relazione sentimentale, un cambio lavorativo, uno spostamento in un’altra città. Come ogni trasformazione, sono spesso momenti dolorosi, eppure allo stesso modo ci si sente sostenuti da una forza nuova, sconosciuta, l’energia cosmica alla quale ci sentiamo finalmente connessi.
Il corpo femminile, è abituato al cambiamento, alla rigenerazione, basti pensare al ciclo mestruale che accompagna una donna per almeno trent’ anni, con una cadenza mensile, che a sua volta è suddiviso in quattro fasi: preovulatoria, ovulatoria, premestruale, mestruale. In ognuno di essi, si presentano molteplici variazioni, molti dei quali avvengono senza neppure che se ne renda conto. Inoltre, è strettamente connesso alle quattro fasi del ciclo lunare.
La fase preovulatoria o della “Vergine”, rinnovamento e ispirazione, la luna è crescente.
La fase ovulatoria o della “Madre”, in cui ci si concentra sull’altro fuori da sé, la luna è piena.
La fase premestruale o dell’ “Incantatrice”, in cui si sperimenta il proprio lato interiore, la luna è calante.
La fase mestruale o della “Strega”, periodo introspettivo, in cui si può rallentare il ritmo, la luna è nuova.
Questa stretta correlazione tra ciclo mestruale e ciclo lunare, non può che condurre alla definizione dello sciamano chuckchee “la donna è per natura una sciamana”.
Riconoscere il potere “creativo” e l’importanza del vivere appieno le diverse fasi del ciclo mestruale, regala energia nuova e maggiore consapevolezza nel proprio essere “Dea”.
Se pensiamo a quanto nel lessico, le mestruazioni, siano un vero e proprio “tabù” : ho le mie cose, sono indisposta, è il mio periodo, è uno di quei giorni. Quasi a vergognarsi di una manifestazione del nostro corpo che è creatore, che si rinnova puntualmente ogni 28 giorni, che si apre al nuovo, al rinnovamento, a energie forti.
“Essere donna porta con sé un dono che si riceve, che cambia la vita, che va onorato e saputo usare”.
Con il corpo, la donna manifesta la sua potenza creatrice, attraverso di esso, riesce ad avvicinarsi al “Divino” e a fare salti evolutivi importanti per l’intera umanità. Nello sciamanesimo, attraverso la danza e la musica si possono accedere a nuovi stati di coscienza, abbandonando l’uso della guida limitata, che è la ragione, possiamo addentrarci con tutti i nostri sensi in uno stato “altro”. Le danze sciamaniche permettono di ridurre, depotenziare, sciogliere conflitti o emozioni negative che altrimenti si sedimenterebbero nel cervello, costringendo il corpo a manifestare il malessere attraverso una malattia fisica.
Danzare, sblocca tutti i movimenti educati della nostra cultura occidentale, per lasciarsi andare a movimenti primordiali, che liberano energie ancestrali.
E allora, si avvera la magia, di sentirsi autentiche e pronte ad assecondare fluidamente il cambiamento, come in un meccanismo di perfetta sincronicità, in cui “nulla accade per caso”. Così la donna sciamana “ha la capacità di riconoscere e saper utilizzare le sincronicità, cioè le coincidenze significative tra il mondo interiore e quello esteriore … quando è in atto una sincronicità, assistiamo alla realizzazione di ciò che era stato pensato, immaginato o sognato, poiché il mondo fisico e quello psichico sono intimamente connessi e perché, il nostro pensiero e le nostre emozioni creano la realtà …. deve imparare a lasciarsi guidare dalle viscere, deve spostare l’attenzione dalla testa al ventre, dalla mente al corpo, deve imparare a fidarsi dei segnali e interpretarli”.
Anche attraverso il sogno, si possono aprire dei canali importanti di comunicazione, l’inconscio è libero di esprimersi e se vi prestiamo maggiore attenzione possiamo ottenere chiarimenti, illuminazioni, risposte.
La consapevolezza delle Donne Risvegliate, è una maggiore capacità di vivere con più autenticità la propria esistenza, senza paura di sentirsi giudicate o etichettate, “provare a sentirci ciò che ci piacerebbe essere, e pensare a parlare e agire come se lo fossimo già.”
Una sciamana, è una donna risvegliata che ha imparato a fidarsi del suo intuito, che vive in armonia con il proprio corpo, che conosce, rispetta ed ama il passare del tempo, acquistando sempre più consapevolezza del suo essere portatrice del potente potere generativo. La rivoluzione a cui si auspica è di tipo culturale, che parta dalle donne, che legittimi la sua forza aldilà dei ruoli e degli stereotipi ancora così discriminanti, imposti dalla società di cui esse stesse fanno parte.
All’inizio ho scritto che spesso i libri ci scelgono, lo confermo, “Sciamane” è arrivato quando la personale “notte buia dell’anima” l’avevo già attraversata, quando sentivo che dentro di me una forza nuova di risveglio prendeva forma e forza. “Sciamane” è il completamento di un ciclo, di un percorso diverso, lontano da quello che ci si aspetterebbe per condizionamenti culturali, eppure proprio per questo magico, rivelatore di un mistero naturale, di un potere creativo e generativo che mi fa sentire parte di un tutto ancora più grande.
“Voglio sapere, e insegnare ai miei figli, cosa significa essere una donna e cosa significa essere un uomo. Voglio vivere in un mondo che dà valore a entrambi, senza opprimere né l’uno né l’altra. Voglio onorare la dea che è dentro di me, ricordando chi sono e recuperando il mio antico potere”