Quanti articoli ho letto sul tumore prima di ammalarmi.
Quante abitudini ho abbandonato ed ho adottato per evitare di ammalarmi. Niente di tutto ciò ha funzionato. Pensavo di essere immune fino a quando ho avuto una crisi epilettica e dopo il ricovero in ospedale e la successiva risonanza magnetica mi è stato diagnosticato un “bel” tumore al cervello!
A 20 anni, con le mie amiche dicevo sempre che nella mia testa viveva una pulce di nome Hermann e che saltellando di qua e di là mi faceva fare, dire, scrivere cose da “folli”. Alle mie amiche piacevo così: un po’ sopra le righe. Alternavo momenti goliardici a momenti di assoluto silenzio e solitudine.
Una di queste mie amiche, Lara, dopo l’operazione per l’asportazione del tumore, mi ha detto:”Hai sfrattato Hermann!”. “Hermann ha messo su famiglia, non ti preoccupare”, le ho risposto io.
Quello che mi lascia basita sono gli innumerevoli articoli che compaiono su internet o sui giornali, di come curare il tumore. C’è chi suggerisce quel dato ingrediente, chi di sottoporsi a quella specifica dieta, o chi dice di eliminare quell’altra cosa.
Non sono un medico, né una scienziata, né una psicologa, sono una malata, purtroppo come tanti. La mia cura, oltre quella prescrittami dalla mia oncologa, è di riflettere su quello che mi ha portata a questa situazione.
Ho tenuto un diario prima di ammalarmi, lo sto rileggendo. Con gli occhi del “poi” capisco tante cose e mi stupisco di non essermene resa conto prima che mi stavo ammalando, che ogni giorno morivo piano piano.
Forse un giorno troverò il coraggio di condividerlo con Voi o forse, come altri miei racconti, favole, poesie, rimarrà chiuso in un cassetto e a leggerlo sarà mia figlia o saranno i miei nipoti.
Scrivere rimane, per me, una valida terapia. Quando sono stanca per pensare o per passeggiare, trascrivo un libro o frasi su cartoncini da regalare agli amici. Mi sto cimentando in bella grafia e in disegno. Così trascorro le giornate seduta al tavolo del soggiorno. Ogni tanto alzo gli occhi e vedo il Monte Rosa, una volpe passare, un pettirosso prendere i semini che lascio sul davanzale o uno scoiattolo saltare da un ramo all’altro.
Così la mia anima guarisce e se guarisce la mia anima ho molte probabilità di guarire anche il mio corpo.
(Non so se a scrivere questo articolo sono stata io o Hermann!!!)
Buona giornata a tutti, buona vita a tutti!