Le parole.
Om Namah Shivaia, un mantra antico carico di significato. Un po’ come dire “lascia che sia” o “sia fatta la tua volontà”.
Le parole.
Non sono vuote, hanno una vibrazione.
Fantozzi scrisse nel cielo: “Il Megapresidente è uno stronzo!”
La parola è solo un insieme casuale di lettere che nel corso del tempo ha però acquistato una sua valenza energetica.
Solo Fantozzi poteva cancellarla, perché lui l’aveva scritta.
Om Namah Shivaia, un mantra che vibra all’unisono con la sua storia millenaria.
Le parole sono importanti, sono come armi che vanno usate con cautela.
Gridare ad alta voce parole cariche di positività riempie lo spazio di vibrazioni celesti, urlare al mondo parole tetre, cattive, cariche di tristezza oscura i cieli dell’anima.
Come tradire, tradire una persona, un contratto, una promessa. E’ tradire se stessi e l’idea che ci siamo costruiti nella mente.
Gioco beffardo in un percorso ricoperto di specchi. Perdiamo la coscienza di noi stessi e pensiamo di renderci liberi.
Le parole sono balsamo che guarisce, come un abbraccio.
Abbracciare qualcuno, dirgli parole affettuose, riempie ogni cosa e rivela l’onestà dell’essere.
Tutto il resto è un cadere, sbucciarsi e doversi rialzare.
Non tradire te stesso, parla chiaro!
Allora sì che sarai salvo.
E il cielo, come quello di Fantozzi, potrà risplendere di parole cariche di pioggia.
Che lava, pulisce e disseta.
Om Namah Shivaia.