La Mente e la Luna

Angelo Delle CaveSpiritualità6 Commenti

Il 17 febbraio 2015 è stato Maha Shivaratri, ovvero la “Grande notte di Shiva”, una festività indù che si celebra nella quattordicesima notte di luna nuova del mese lunare di febbraio-marzo (Phalgun).

Nello stesso mese lunare si è celebrato Holi nel Phalgun Purnima (o Pooranmashi, Luna piena nel mese di Phalgun) secondo il Calendario Hindu, che nel 2015 è iniziata Venerdì 6 Marzo ed è continuata per 2 giorni fino a Sabato 7, in cui tutti si riempiono di colori completamente celebrando la Luce (Dio) e le sue molteplici forme (i colori).

L’azione ciclica della Creazione è la protagonista di questo mese Hindu. Ogni anno durante questa Luna, al suo nascere (Luna Nera) si crea simbolicamente l’Universo e durante il suo apice (Luna Piena) si festeggia il suo splendore, la sua Gloria come Luce.

Durante la Notte di Maha Shivaratri gli Hindu praticano il digiuno ed invocano Dio nella Sua forma creatrice e distruttrice “Shiva”. Nella tradizione vedica rinforzata dal Neo-Hinduismo la celebrazione si tiene al cospetto del Guru, che è colui che disperde l’oscurità dell’ignoranza con la luce della Verità, e il Maestro, che per i suoi devoti incarna Dio stesso, in quel giorno assume la forma di Shiva e crea simbolicamente l’Universo nel suo ventre (come dicono le Upanishad) facendolo poi emergere dalla bocca sotto forma di Lingam.

Il Lingam è un uovo di diversi materiali, spesso di pietre dure, dal marmo al cristallo di quarzo, giada o alabastro, ma quando si manifesta quello d’oro è chiamato Hiranyagarba. L’uovo è la rappresentazione simbolica di Dio e della sua manifestazione che è l’Universo, infatti geometricamente è individuabile come due sfere perfette (Dio e la Sua creazione) unite in una sola forma.

Secondo la scienza moderna all’origine della creazione è stato individuato un Big Bang, la grande esplosione ancora in atto dalla quale si sono originate le stelle, le galassie, i pianeti e tutto ciò che c’è nell’universo. Ma nell’attimo precedente tutto era condensato in una forma: l’Hiranyagarba secondo i Veda.

Baghawan Sri Satya Sai Baba materializzava facendolo emergere dalla bocca l'”Uovo d’Oro” durante la lunga notte di canti a Prashanti Nilayam nel suo Ashram a Puttaparti (India del Sud), a volte davanti a tutti e a volte in privato, per risparmiare ai suoi devoti la sofferenza, quasi da partoriente, precedente il “Miracolo”.

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Ancora oggi Sri Swami Vishwananda a Sree Peetha Nilayam nel suo ashram a Springen (Germania), materializza il Lingam per i suoi devoti.

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Io ero lì quando nel 2007 alla conferenza mondiale degli educatori Sai Baba ha materializzato eccezionalmente quel lingam Hiranyagarba davanti ai nostri occhi e la stessa sensazione l’ho provata anche da Vishwananda quest’anno a Shivaratri quando ha manifestato fra i 12 lingam anche quello d’oro.

Contemplare l’Hiranyagarba fa girare la testa, non si riesce a guardare che Quella Forma fra le tante che vi sono attorno, tutto passa in secondo piano, nessuno può manifestarlo e nessuno può toccarlo se non un Avatar e rimane su questo piano solo per un tempo determinato per poi ritornare da dove è venuto, tranne in alcuni casi (come per quello della foto che è stato donato da Baba a Goldstein, un Suo fervente devoto).

Un Avatar è una incarnazione del Senza Forma che compare sulla Terra per ristabilire il Dharma ossia la retta azione e per la protezione dei devoti di Dio (Bhagavad Ghita). La tradizione Hindu ne conta 10 di cui gli ultimi 2 erano purnavatar (Rama e Krishna) ossia plenipotenziari come lo è anche Sai Baba, in quanto Kalki Avatar ultimo della serie degli Avatara di Vishnu.

Per chiarire meglio l’Incarnazione di Sai Baba c’è da dire che è una triplice incarnazione, perché il tempo dato ad un solo corpo per vivere non bastava per compiere la Sua missione in questa Era del Ferro (Kali Yuga), la più buia delle quattro (Oro, Argento, Bronzo e Ferro). Nell”800 è stato Sai Baba di Shirdi, poi nel ‘900 Sri Sathya Sai Baba, e ora nel 2000 è ritornato come Prema Sai Baba, di cui si sa che è già nato.

Ma esistono anche altri Avatara citati dalle scritture e presenti ancora oggi sulla Terra. Per esempio Babaji che è un Mahavatar (Grande Incarnazione) che accompagna l’umanità nelle Ere per mostrarle la retta via prendendo un corpo quando ne ha bisogno, e manifestandosi ai pochi fortunati che possono incontrarlo, solitamente sulle alte vette dell’Himalaya, ma non solo.

Un altro Avatar presente oggi in carne ed ossa fra di noi è Sri Swami Vishwananda che è un Premavatar ossia una Incarnazione dell’Amore Universale Cosmico, la Sua missione è aprire i cuori degli uomini a questo Amore.

Ci sono anche altri Avatar che incarnano dei Deva (Angeli o Divinità) come Swami Amriranada Giri che è l’incarnazione di un’Anima elevata (Deva o come li chiamiamo in occidente extraterrestri) che viene dalle Pleiadi e porta il messaggio di risveglio spirituale dettatogli dai Deva.

Ho fatto un po’ di analisi dei diversi Avatara non per fare distinzioni ma per comprendere a fondo che non c’è differenza fra di loro. Essi lavorano insieme perché consapevoli e mossi dall’Unico Principio Divino che risiede nella caverna del nostro Cuore. Le distinzioni le fanno i “devoti”, ma gli Avatar e i Guru sono venuti proprio a distruggere queste barriere e per mostrarci la divinità insita in noi e in tutti gli esseri.

Le distinzioni sono nella mente e questo mese con i suoi rituali ci ricorda di distruggere la mente (Shivaratri) che separa e di vedere la Luce (Holi) e la diversità dei colori con cui si manifesta come una ricchezza!

Immagine di copertina Bhakti Marga.

6 Commenti su “La Mente e la Luna”

  1. Imma Maddaloni

    Ti ringrazio per la spiegazione dettagliata e profonda sull’argomento. È interessante ed importante poter avere una visione completa di questi Avatar. Questo articolo mi ha chiarito molti concetti nn sempre semplici da comprendere.

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