Quante volte ho detto “non ce la farò mai!”
Oppure mi sono sentito in imbarazzo per qualcosa o inadeguato ai compiti che mi erano stati assegnati.
Nella vita di una persona i progetti nascono, si moltiplicano, falliscono, si rinnovano.
Quando con lo scorrere degli anni ci guardiamo avanti o indietro oppure di lato cercando di comprendere il successo degli altri, o quello nostro personale, spesso non troviamo le risposte adeguate. Figuriamoci se pensiamo ai fallimenti!
A volte abbiamo urlato al ladrocinio, alle amicizie giuste o alla buona sorte. Di altre persone abbiamo lodato la perseveranza o la lungimiranza.
Di altre ancora la scaltrezza e il pelo sullo stomaco, perché diciamocelo francamente, per emergere in questo mondo bisogna essere ben attrezzati!
In questo libro ci viene spiegato per linee guida generali ciò che ci può far fallire nei nostri intenti, siano essi di natura amorosa o finanziaria o sportiva… E ci spiega quali sono gli aspetti da analizzare e gli step necessari nel percorso progettuale-creativo in ogni aspetto della vita che ci interessa modificare per ottenere il massimo in termini di soddisfazione personale.
Il messaggio è in sostanza questo: per un tennista contemporaneo è impensabile raggiungere determinati livelli senza l’ausilio di un coach, questo vale per un calciatore e il suo manager, per lo scrittore e l’agenzia che lo segue e supporta, e così via.
Il life coach è qualcosa di più, è quella figura professionale nata o inventata, come si preferisce, negli Stati Uniti e in rapida diffusione su scala mondiale, è l’anello mancante tra il successo e l’idea che abbiamo di esso.
Il life coach non è uno psicologo ma se ne deve intendere, è un motivatore, una guida che accompagna il cliente a focalizzare i punti deboli e forti rispetto all’obiettivo che ci si è prefissato, a valorizzare le sue proprie potenzialità, a vivere e progredire con creatività in ogni campo dove vorrebbe emergere o migliorare.
Il life coaching insegna a trasformare anche gli insuccessi in situazioni a proprio favore.
Il life coaching in sostanza non cura, trasforma: “Il senso di auotoefficacia non riguarda il numero di abilità possedute, ma ciò che si crede di poter fare con i mezzi a propria disposizione”.
Quindi il life coaching tende a valorizzare al massimo le proprie potenzialità rispetto al contesto e all’obiettivo.
Un punto fondamentale, forse non a torto paragonabile ad insegnamenti orientali tipo scuole di buddismo o altre affini, è quello di focalizzare la propria attenzione sulle proprie performance e non sull’avversario, sia esso un pugile o il mutuo da pagare! Ovvero dentro di sé piuttosto che al di fuori di sé.
Più ci si concentra sui propri mezzi, più si è sicuri della vittoria finale.
James Joice venne rifiutato decine di volte come scrittore, Fred Astaire stroncato come ballerino!
Questo per comprendere che credere in se stessi ti porta oltre l’ostacolo e questo libro racconta come può essere più semplice la via con un life coach accanto.
Il Life coaching si rivolge a quelle persone che vogliono migliorare la loro vita affrontandola con semplicità e risolvendo i problemi o superando gli ostacoli in maniera costruttiva, trasformando e adeguando i cambiamenti naturali della vita armoniosamente.
In parole povere imparare a gestire la propria vita nel modo desiderato, niente di più niente di meno.
“Il coaching serve per saper dire di sì, ovvero a costruire una vita più positiva e felice. E’ il suo fine, ed è il mio augurio per tutti voi.”
Assolutamente consigliato! Il libro si è rivelato piacevole, leggero e molto istruttivo.
[Vai alla scheda del libro Il life coaching di Luca Stanchieri]