Il contatto con dimensioni sottili, il canto dell’anima, la trance del cuore, l’apertura dei cancelli del sé, l’attenzione ai messaggi del cosmo, la percezione dell’impalpabile, la fiducia in un disegno superiore, scrivono il codice dell’eternità dell’Amore contro ogni logica razionale. L’autrice, mettendosi in gioco, offre ai lettori la possibilità di identificarsi con il suo vissuto, la sapienza dei personaggi in cui si è imbattuta e le storie di quanti, conoscendo la sofferenza, possono svelare come tradurre il dolore di una perdita in forza creativa per ritrovare l’unità con chi si è allontanato.
Il volume, incentrato inoltre sulla ricerca dell’altra metà del cielo, dimostra come l’essere predestinato sia uno soltanto ed indica gli esercizi spirituali per attrarre l’anima gemella, svelando il segreto che unisce nei secoli una coppia di amanti cosmici e suggerendo possibili vie di guarigione per i recidivi sentimentali, vittime di uno sterile copione ripetitivo che frustra ogni aspettativa.
“Quale che sia il vostro stato d’animo, ricordate che siamo tutti a scuola sulla Terra per imparare ad amare. Quali che siano i vostri turbamenti, non disperate… perché l’amore non muore”. Questa, come sottolinea Anna Mirabile nell’introduzione, è l’idea-guida del libro.
Un brano tratto dal Libro
Un uomo eccezionale, di Anna Mirabile
Il dottor Spyros C. è un medico chirurgo ellenico, parapsicologo, dotato di straordinarie doti di chiaroveggenza che lo rendevano molto particolare. Il servizio che dovevo realizzare riguardava il valore di forme di ricerca alternative da affiancare alle indagini tradizionali della polizia nei casi di persone disperse. Il professore aveva lavorato in America su alcuni casi molto difficili con risultati brillanti. Dopo esserci presentati, ci sedemmo su una panchina fra le rose, nella sua casa di Juan les Pins. A distanza di anni ricordo ancora il profumo dei fiori, la luce cangiante e la magia del primo incontro con un uomo eccezionale che nel tempo divenne uno dei più significativi punti di riferimento della mia costellazione spirituale. Il dottor Spyros mi chiese un oggetto come induttore e stringendolo tra le mani svelò ogni piega della mia esistenza. Ne rimasi sconvolta e gli domandai come potesse conoscermi così a fondo.
“Siamo famiglie di anime – mi rispose – e tu appartieni al mio gruppo. Avverto i tuoi pensieri, conosco il tuo passato, respiro i tuoi stati d’animo, so cosa possa arrecarti gioia o macerazione, e vedo il futuro. In questo stesso modo posso risalire ad abitudini, segreti, rifugi di persone sparite o sequestrate. E’ un lavoro delicato, impalpabile, l’energia ha un suo colore e io la seguo, talvolta con risultati sorprendenti. Allo stesso modo posso affiancare, da medico, a strumenti scientifici per le diagnosi, mezzi di percezione sottile per avere un quadro più chiaro delle malattie.”
“Cos’è per lei l’amore, dottor Spyros?”
“Un faro – mi rispose – una luce che non può spegnersi né rafreddarsi… né può cessare di alimentarsi, racchiude un concetto di eternità. Quando qualcuno soffre a causa dell’amore, non sta amando, vuole possedere, controllare o essere nutrito. Il bisogno frustrato d’amore può produrre malessere, l’amore no, basta a sé stesso, l’amore non è di chi lo riceve, ma di chi lo prova.”
Cercai di sintetizzare il discorso aggiungendo ciò che mi pareva trapelasse dalle sue parole.
“Dottor Spyros… se amiamo qualcuno e iniziamo a non accontentarci di quello che può darci o a stare male, se cadiamo nella disperazione, o trasformiamo il rapporto in dipendenza, esiste il rischio che l’energia di lava prodotta dalla sofferenza, buchi l’aura dell’oggetto d’amore?”
Mi disse che la descrizione gli appariva calzante e mi spiegò subito dopo che la frustrazione di uno dei due partners si proietta sull’altro incendiandolo e mettendolo in fuga. Compresi così che soltanto la serenità poteva attivare un avvicinamento.
Rimasi incantata. La profondità delle sue parole si era scolpita nella mia mente, avrei potuto persino evitare di registrare l’intervista, giacché bevvi ogni sua spiegazione, interiorizzandola, facendola mia.
Ascoltandolo, avevo la sensazione di navigare con una gondola nei canali della psiche. Ogni parola infrangeva polverosi dubbi per aprirmi all’avventura di nuove possibilità. Fui scossa da un fremito, constatando con quanta semplicità si inerpicasse in questioni tanto complesse, attestando una consuetudine esistenziale in comunicazione con l’invisibile.
“Che tipo di rapporti instaura con i suoi pazienti, dottore?” formulando la frase lo fissai per entrare in profondo contatto con la sua essenza.
“La malattia è il sintomo di un disagio spirituale. Tutto ciò che ignoriamo dentro di noi può tradursi in disturbo o in patologia, ma è soprattutto quanto produciamo con le onde del pensiero che realizza gli eventi. Le facoltà intellettive devono essere educate e distolte dai pensieri negativi che plasmano la realtà. Ogni volta che un’idea sgradevole affiora va dirottata con escamotages che la annientino. Vale a dire che il pessimismo va banalizzato e orientato su questioni insignificanti della quotidianità.”
“Mi faccia un esempio” lo esortai molto incuriosita da quel discorso che mi appariva illuminante.
Egli aggiunse: “Se temi qualcosa scaccia quel pensiero e sostituiscilo con uno altrettanto negativo che però riguardi una questione meno importante come dove parcheggiare l’auto o la pessima gestione dei mezzi pubblici o un vicino di casa maleducato, allontana la paura dalla vicenda a cui tieni, sfoga il dubbio o la rabbia su fatti di secondaria importanza. La ragione non distingue fra verità o fantasia negativa, poiché ciò che viene immaginato per il cervello è reale. Saperlo consente di scoprire che la mente ha il potere di gestirci fin quando non impariamo a condurla noi. Non lasciarle campo, guidarla, è un imperativo.
……
L’intervista che trasmisi in radio ebbe una grande risonanza… Spyros è un elegante interprete della speranza, una sorgente di virtù terapeutiche che affrancano dalla prigionia della paura. Un tramite di verità e di Amore. Sì, lo vedo così, come una spiga di grano che trasmette il calore del sole. Un magnete spirituale che annienta il raggio scuro delle tenebre. Un maestro di vita e di cielo che come un grande albero accoglie sempre tutti sotto le sue immense fronde……
Tratto da “Amore che non muore” di Anna Mirabile
Un Commento su ““Amore che non muore””
Sono parole vere quelle pronunciate dal signor Spyros. L’amore e’ come un “faro,” una luce che non puo’spegnersi ne raffreddarsi.
La frustrazione nella coppia porta inevitabilmente alla fuga di uno dei due; solo la serenita’portera’ ad un’avvicinamento.
Dobbiamo educare la nostra mente; se un pensiero ci disturba negativamente dobbiamo scacciarlo e sostituirlo con un’altro negativo ma meno importante.
Affermo che tutto cio’ e’capitato anche a me.
Ora sono diventata piu’ forte anche se ho le mie paure, ma riesco a gestirle.
grazie.