Rabdomanzia, Radioestesia e Geobiologia
Siamo tutti rabdomanti e radioestesisti naturali: questo libro ci insegna come svelare il nostro potere e contattare la parte percettiva di noi stessi.
Gli antichi cinesi, nella loro saggezza e conoscenza, hanno sempre definito l’uomo come un’antenna tra la terra e il cielo. Partendo da questo concetto dell’uomo come antenna, ricevente ed emittente, possiamo comprenderne il funzionamento come rabdomante e radioestesista.
Tiziano Guerzoni ci illustra come tutti siamo radioestesisti e rabdomanti naturali, occorre solo allenare alcune caratteristiche insite in noi stessi. È, questo, anche un libro di geobiologia, che ci insegna a conoscere le influenze del terreno sugli edifici e sugli abitanti, e illustra la Rete e i Piani di Benker (oltre alle più conosciute di Hartmann e Curry) come elemento di novità nel panorama dei libri che trattano l’argomento.
Questa vera e propria guida illustra dettagliatamente i metodi di ricerca, gli strumenti usati, le tecniche per il loro utilizzo, le soluzioni ai problemi. È anche un manuale di autoconoscenza, per scoprire e imparare ad usare quella parte di noi, percettiva e poco conosciuta, che ci fa entrare in contatto in modo più dinamico con il mondo che ci circonda.
Il libro fornisce anche 11 quadranti per l’indagine radioestetica ed è corredato di numerose immagini, grafici e tabelle.
Nuova edizione
CAPITOLO 2 – Rabdomanzia: un po’ di storia
CAPITOLO 3 – Alcuni elementi di idrogeologia
CAPITOLO 4 – Strumenti usati
CAPITOLO 5 – Metodo di ricerca
CAPITOLO 6 – Geobiologia
CAPITOLO 7 – Geobiologia: fattori di disturbo
CAPITOLO 8 – Effetti delle geopatie
CAPITOLO 9 – Tecniche ed esempi di rilievo
CAPITOLO 10 – Soluzioni
CAPITOLO 11 – Cosa si può fare con la radioestesia?
CAPITOLO 12 – Strumenti utilizzati per la radioestesia e loro uso
CAPITOLO 13 – La pratica della radioestesia con test diretti
CAPITOLO 14 – Il testimonio
CAPITOLO 15 – Lavoro sui quadranti
CAPITOLO 16 – L’energia dei luoghi e la sua misurazione
CAPITOLO 17 – Luoghi sacri
CAPITOLO 18 – Quadranti
Bibliografia
ANTENNA UOMO
Gli antichi Cinesi nella loro saggezza e conoscenza, hanno sempre definito l’uomo come un’antenna tra la terra e il cielo, tanto da creare il simbolo sotto indicato.
Schema dell’equilibrio secondo la visione cinese
L’uomo, le piante, gli animali, i minerali, tutto il vivente emette vibrazioni elettromagnetiche in tutte le direzioni.
L’uomo quindi è un’antenna che emette e che riceve, ed è in costante interazione con l’universo che lo circonda.
Partendo dal concetto di antenna uomo (come antenna ricevente ed emittente) possiamo comprendere il funzionamento di quest’ultimo come rabdomante o radioestesista.
È evidente comprendere quanto questa antenna debba essere ben calibrata per poter svolgere bene il suo compito. Tenete presente che le apparecchiature per i rilievi elettromagnetici vanno tarate una volta l’anno. E potete certo immaginare quanto sia più complessa l’antenna uomo.
È da questo presupposto che ritengo importante in questa premessa porre l’attenzione sulla calibratura dell’antenna uomo, con particolare attenzione ad alcuni aspetti quali:
– condizioni e stile di vita
– equilibrio emotivo
– alimentazione
– sonno
Chiunque desideri cimentarsi con la radioestesia e la rabdomanzia deve sapere che non potrà ottenere buoni risultati se non è in buone condizioni fisiche ed emotive, e questo vale anche per le persone più esperte. Personalmente ho spostato degli appuntamenti quando non ero in condizione di salute ottimale.
È quindi necessario avere uno stile di vita equilibrato con il giusto rapporto di ore di riposo, una buona qualità del sonno e una dieta alimentare bilanciata e corretta. È indispensabile praticare esercizi di rilassamento e di meditazione per avere un miglior equilibrio emotivo. È anche importante, in particolare prima di iniziare una ricerca, lavorare sul respiro ed imparare a respirare con la respirazione completa.
Vorrei ora suggerire una tecnica per il rilassamento e la meditazione, ovviamente per coloro che non ne praticano già una, molto semplice ma efficace.
Tecnica SO HAM o tecnica di osservazione del respiro
La meditazione dovrebbe diventare una pratica quotidiana al mattino e alla sera. Gli orari più adatti sono alle ore 6,00 e alle 18,00.
È bene meditare sempre nello stesso posto, creando un piccolo angolo per la meditazione.
• Si inizia trovando una posizione comoda. Per chi è abituato, seduto su un cuscino in posizione yoga a gambe incrociate, per chi non è abituato va bene anche seduto su una sedia. Se ci si siede su una sedia sarebbe bene non appoggiare la schiena allo schienale e posare le mani sull’attaccatura delle cosce, tenendo il palmo rivolto verso l’alto.
• È importante mantenere la schiena diritta.
• Rilassate il corpo. Un buon esercizio è quello di eseguire una doppia inspirazione, tendere tutto il corpo, tenere la tensione per alcuni secondi ed espirare con una doppia espirazione; si ripete per alcune volte. Cercate di rilassare le spalle, il collo, le mascelle.
• Chiudete gli occhi.
• Ascoltate il respiro, lasciando che sia naturale. Si deve sentire il fresco dell’aria nelle narici quando si inspira, e il caldo quando si espira.
• Dopo alcuni minuti di ascolto del respiro, vi accorgerete che ogni tanto la mente vi sfugge dall’ascolto (è normale che questo accada). Tornate a concentrarvi sul respiro, poi iniziate ad associare mentalmente il suono SO all’inspirazione e il suono HAM all’espirazione, e continuate per almeno 10-15 minuti. Se ogni tanto la mente vi sfugge dall’ascolto e dal suono (è normale che questo accada) tornate a concentrarvi.
SO HAM è un mantra molto potente utilizzato dagli asceti erranti e significa “Io sono Lui”.
Se questa tecnica diventa una pratica quotidiana, vi può aiutare molto a rimanere più in equilibrio e più sereni. Risulta utile anche durante la giornata quando si è particolarmente stressati. Se riuscite a praticarla anche 30 minuti, l’effetto sarà indubbiamente maggiore.
Un altro aspetto molto importante da tenere in considerazione è l’equilibrio tra i due emisferi del nostro cervello, la parte razionale (parte sinistra) e la parte intuitiva (parte destra). Per poter bene operare in radioestesia e in rabdomanzia è necessario avere un buon equilibrio tra i due emisferi. Noi siamo generalmente focalizzati sul nostro cervello sinistro (razionale).
Vi indico un buon esercizio che utilizzo spesso.
MANI: entrambe
DESCRIZIONE: appoggiare il pollice sull’unghia dell’anulare e del mignolo
DURATA: 4 minuti, 6 volte al giorno, ad intervalli di almeno 17 minuti
La riunificazione dei due emisferi del cervello costituisce già di per sé un riequilibrio fondamentale.
L’integrazione nel cervello non riguarda solo facoltà come l’apprendere o riuscire ad esprimersi bene nella vita, ma produce anche un influsso fondamentale sulla salute.
Ogni malattia ha una dominanza cerebrale. Ciò significa che la comparsa di una malattia è registrata in un emisfero del cervello. Quando godiamo di buona salute, i due emisferi del nostro cervello funzionano correttamente. La posizione “Integrazione nel cervello” è molto utile per tutte le guarigioni e per il riequilibrio.
CAPITOLO 2
RABDOMANZIA: UN PO’ DI STORIA
La pratica della rabdomanzia ha radici antichissime. Da sempre l’uomo ha avuto la necessità di trovare l’acqua ed è probabile che le popolazioni primitive abbiano avuto i loro rabdomanti.
• Nell’antica Cina risulta che la rabdomanzia fosse praticata già nel 2000 a.C.
• Nell’antico Egitto sono state ritrovate delle bacchette e si pensa servissero per la ricerca dell’acqua.
• Se ne trovano tracce nella Grecia antica.
• È stato rinvenuto un manoscritto del XII secolo che descrive l’assimilazione della rabdomanzia alla stregoneria.
• Vi è uno scritto datato 1521 del monaco benedettino Basile Valentin che parla di bacchette (o verghe) usate dai minatori austriaci per scoprire filoni di carbone.
• Nel 1546 nell’opera “De re metallica” di Agricola, si parla della rabdomanzia.
• Nel 1678 si trovano immagini di rabdomanti al lavoro nel testo di Marco Antonio della Fratta.
• Durante la conquista dell’Etiopia anche l’esercito italiano fece uso di rabdomanti.
• I Marines americani nella guerra del Vietnam utilizzarono i rabdomanti per cercare le gallerie sotterranee.
Esistono alcuni rabdomanti che sono entrati nella leggenda. È il caso del francese Jacques Aymar, il quale con l’utilizzo della bacchetta da rabdomante andò sul posto ove era stato commesso un delitto. Secondo le indicazioni della bacchetta iniziò a seguire un percorso che era quello dell’assassino. Dopo diversi inseguimenti, affidandosi sempre alle indicazioni della bacchetta, ed il passaggio attraverso diversi paesi, giunse fino al ritrovamento dell’assassino. Durante l’intera ricerca Aymar fu sempre seguito dai poliziotti e quindi la sua è una storia ben documentata e testimoniata in diretta.
Nella storia vi furono molti valenti rabdomanti e radioestesisti tra i religiosi come ad esempio l’Abate di Vallemont, l’abate Bouly e l’abate Mermet.
La rabdomanzia è sempre stata vista in modo molto scettico dalla scienza, anche se in alcuni casi ha suscitato grande curiosità. Voglio ricordare almeno due importanti studi effettuati sulla rabdomanzia.
RICERCA DEL PROFESSOR BETZ PRESSO L’UNIVERSITÀ DI MONACO
Le ricerche del Professor Betz (e del suo staff) dell’Università di Monaco sono iniziate nel 1985 circa. L’obiettivo della ricerca era di esaminare soggetti particolarmente sensibili come i rabdomanti e di verificare se essi avessero la capacità di avere con regolarità reazioni fisiche che dipendono soltanto dal luogo in esame e che non sono spiegabili con le normali percezioni dei sensi.
L’interesse del governo tedesco per questo progetto scientifico, lungo e dispendioso, partiva da motivazioni umanitarie. Se la ricerca avesse dimostrato in tali soggetti reali capacità sensitive, essi avrebbero potuto dare un contributo determinante alle difficili ricerche idriche nei paesi in via di sviluppo.
Per realizzare questo progetto, solo nella fase preliminare furono effettuati circa 10.000 esperimenti con 500 rabdomanti su 50 diversi percorsi per un periodo di 160 giorni.
La preselezione dimostrò che solo il 10-15% di essi era in grado di fornire risultati significativi.
In quel periodo l’O.M.S. (Organizzazione Mondiale della Sanità) inviò alle varie nazioni un progetto volto al reperimento di acqua potabile che interessava tutto il pianeta. La Germania si occupò delle ricerche nello Sri Lanka.
Tale occasione offrì al Professor Betz la migliore opportunità per verificare le capacità dei rabdomanti selezionati.
Le ricerche da parte dei rabdomanti nello Sri Lanka ebbero un esito positivo in più del 90% dei casi, a fronte del 40% effettuate con tradizionali sistemi geofisici.
Lo studio è stato presentato in Italia nel Luglio del 1998 al Convegno “La Via del Benessere” tenutosi a Pontremoli, ed è inoltre stato pubblicato negli Stati Uniti dalla rivista scientifica dell’Università di Stanford, e da alcune riviste tedesche.
BIOMAGNETISMO DEL PROFESSOR ROCARD
Yves Rocard, fisico e matematico francese, ha diretto per 28 anni il laboratorio di fisica della Scuola Normale Superiore di Parigi. È membro del comitato per l’energia atomica e fa parte del CNRS. Dal 1957 si è dedicato allo studio scientifico della sensibilità rabdomantica, pubblicando tre libri divulgativi sull’argomento, tra i quali troviamo tradotto in italiano La scienza e i rabdomanti, Ed. Longanesi & C.
Yves Rocard ha dimostrato che non sono gli strumenti a percepire l’anomalia magnetica (acqua o faglie) ma è l’uomo ad essere sensibile alle diversità locali del campo magnetico, e ha chiamato ciò biomagnetismo.
Rocard aveva lanciato l’ipotesi che il corpo umano contenesse magnetite ovvero cristalli naturali di calamita. Nel 1983 il biologo inglese Robin Backer localizzò cristalli di magnetite nel corpo umano. Sono questi cristalli di magnetite, secondo Rocard, che consentono di percepire le improvvise variazioni di campo magnetico anche se molto lievi.
CENTRO EUROPEO PER LA MEDICINA DELL’AMBIENTE
È un progetto dell’Accademia regionale della bassa Austria, che dal 2001 è impegnata nella ricerca in branche della medicina attualmente ancora marginali come la radioestesia, la geomanzia e l’elettrosmog.
Il Centro si avvale del sostegno economico del governo regionale della bassa Austria, delle assicurazioni sanitarie e dell’ordine dei medici della bassa Austria.
I progetti di ricerca sono programmati e attuati in intesa con il comitato consultivo scientifico al quale appartengono professori universitari e altri illustri scienziati. Tra questi troviamo il Professor Bergsmann che ha gestito lo studio denominato “Risiko Factor” (ne parleremo in seguito).
Responsabile dei progetti è il Dott. Dechant medico generico e olistico che da anni si occupa della ricerca biofisica di base.
I lavori di ricerca sono stati suddivisi in quattro gruppi.
1. Il progetto dei pozzi
2. Il progetto cancro
3. Aiuto in caso di onde terrestri
4. Controllo di qualità dei rabdomanti
Il progetto dei pozzi
Alle persone interessate a scavare un pozzo sul proprio terreno I’EZU (Centro europeo per la medicina dell’ambiente) mette a disposizione un rabdomante. Quest’ultimo deve, immediatamente dopo l’avvenuta determinazione del pozzo, inviare al Centro la relazione e l’esito relativo.
Nella relazione devono essere tenuti in considerazione i seguenti aspetti:
– un’accurata descrizione del punto dove il pozzo dovrà essere scavato
– la sua profondità
– la quantità di acqua estraibile.
Tutte le relazioni pervenute verranno poi depositate presso un avvocato prima dell’inizio della trivellazione. A trivellazione avvenuta i risultati verranno messi a confronto.
Primo bilancio intermedio: 97% di concordanza
Finora sono stati eseguiti scavi presso 30 persone dopo che era avvenuta la concessione. L’esito non ha sorpreso soltanto i critici poiché il 97% dei casi presentava una esatta corrispondenza con i risultati della trivellazione.
Un’unica trivellazione è rimasta senza esito perché l’addetto allo scavo del pozzo non l’ha eseguita nel modo proposto dal rabdomante, bensì tramite trivellazione.
Tiziano Guerzoni è geometra, e si è avvicinato alla Radioestesia con il corso di Radioestesia della “Associazione Culturale Tecnici di Radiestesia e Radionica” di Ravenna.
Nel 1996 ha iniziato ad occuparsi di Architettura Bioecologica e da anni è docente INBAR ( Istituto Nazionale di Bioarchitettura ).
È consulente di imprese e studi professionali di Modena, Bologna, Firenze.
Da anni, oltre la attività professionale di Geometra, esegue rilievi geobiologici e rilievi di campi ionizzanti e non ionizzanti su siti edificabili, esegue rilievi in abitazioni, collabora con alcuni medici omeopati, esegue come rabdomante ricerche idriche.