Dalle Apuane a Tiahuanaco
Una ricerca mistica e pura sulle origini dell’uomo. Un fil rouge che lega studiosi italiani a ricercatori come George Hunt Williamson e Zecharia Sitchin, e affonda le sue radici nel mistero, tessendo un dialogo che attraversa i decenni per arrivare fino a noi, con la completa esposizione di un punto di vista “non terrestre”.
Le Alpi Apuane, l’Ansedonia, Marcahuasi, Tiahuanaco, Agarthi, Atlantide, l’origine degli Etruschi, le città sommerse, le città sotterranee, le faglie, le radiazioni secche, l’energia elettromagnetica, le macchie solari, le sculture rupestri, un nuovo pianeta nel nostro sistema solare, l’origine della vita, Daniel Ruzo, George Hunt Williamson, i dischi volanti, i Fratelli dello spazio…
Le lettere che il comandante Costantino Cattoi scrisse al padre dell’autore fra il 21 agosto 1958 e il 10 aprile 1960 riguardano l’origine della nostra vita: «Io starei per proporle di documentare Williamson nelle escursioni all’Argentario, all’Ansedonia, all’Amiata, perché sono questi i tre caposaldi toscani che dimostreranno il centro da dove sono partiti i “Messaggeri divini” per portare in Egitto, in Asia e al Perù le lettere sacre, le nozioni di agricoltura, scienza e arte. Williamson ha controllato esatta la mia tesi: che la misteriosa civiltà di Tiahuanaco è di origine Italica-Tirrenide-Atlantide».
Lungo il cammino della conoscenza, questi “Cercatori di verità” si imbatterono in realtà scomode, difficili da accettare per il pensiero comune, che li portarono ad avanzare l’ipotesi di un intervento “non terrestre”.
Introduzione
Costantino Cattoi 1894-1975
Cattoi e Maria Mataloni a Capri
Filippo Martinelli 1925-1991
George Hunt Williamson (1926-1959, dopo Michel d’Obrenovic)
Michel D’Obrenovic (1959-1986, prima George Hunt Williamson)
Sculture rupestri e giganti
Un punto di vista non terrestre
Le lettere
Appendice – Planet X, Nibiru, Apu-An
Ringraziamenti
Introduzione
Le Alpi Apuane, l’Ansedonia, Marcahuasi, Tiahuanaco, Agarthi, Atlantide, l’origine degli Etruschi, le città sommerse, le città sotterranee, le faglie, le radiazioni secche, l’energia elettromagnetica, le macchie solari, le sculture rupestri, un nuovo pianeta all’interno del nostro sistema solare, l’origine della vita, Daniel Ruzo, George Hunt Williamson, i dischi volanti, i Fratelli dello spazio.
Le lettere che il comandante Costantino Cattoi scrisse a mio padre Filippo fra il 21 agosto 1958 e il 10 aprile 1960 contengono tematiche e informazioni talmente ampie e variegate che il cervello deve pazientemente attendere di poterle assimilare, addirittura le “cellulette grigie” dovrebbero “ruminarle”, digerirle. Scorrendo le lettere – affascinante la carta che ha ben resistito all’usura degli anni, con la scrittura in blu e le figure colorate – tornano alla mente le parole: «Leggere questo libro è cavalcare una cometa», dall’introduzione di Sergio Solmi al Mattino dei maghi.
Nelle lettere vengono citate numerose persone, per lo più sconosciute alla maggioranza dell’opinione pubblica attuale; fra esse spicca il dottor George Hunt Williamson, protagonista sin dalla prima pagina:
[…] Ma io starei per proporle una premessa al documentario: cioè documentare Williamson nelle escursioni che dureranno 3 giorni, credo da sabato a domenica prossima, all’Argentario, all’Ansedonia, all’Amiata, perché sono questi i 3 caposaldi toscani che dimostreranno il centro da dove sono partiti i “Messaggeri Divini” per portare in Egitto, in Asia e al Perù le lettere sacre, le nozioni di agricoltura, scienza e arte. È per queste constatazioni che W. è partito dal Perù per l’Italia. […] W. ha controllato esatta la mia tesi: che la misteriosa civiltà di Tiahuanaco è di
origine Italica-Tirrenide-Atlantide.
A questo punto, nell’era della rete Internet, delle informazioni globali, della conoscenza a disposizione di tutti, il lettore che intendesse documentarsi, cercasse di comprendere, di capire, di analizzare i protagonisti delle lettere, incontrerebbe un inspiegabile vuoto, una totale assenza di dati. Infatti il tenente colonnello Costantino Cattoi risulta un illustre sconosciuto, magari un eccentrico sognatore di improbabili “giganti” che vissero nel lontano passato.
E come mai non esiste nemmeno una biografia di George Hunt Williamson, praticamente il primo ricercatore, a parte Desmond Leslie, a iniziare a studiare in maniera comparata le leggende delle civiltà del passato in vari libri?
Leggendo e rileggendo innumerevoli volte le lettere che trovai fra le carte di mio padre – purtroppo non ho rinvenuto quelle scritte da lui a Cattoi – mi sono accorto che quegli uomini avevano intrapreso una via conoscitiva che li aveva portati in un terreno “ai confini della realtà”, per cui essi hanno deciso di dedicare la loro personale esistenza a uno scopo ben preciso: ricercare l’origine della nostra vita.
Lungo il cammino della conoscenza, tali “Cercatori di verità” si imbatterono in verità scomode, difficili da accettare per il pensiero comune, per cui dovettero cercare di esprimere un punto di vista “non terrestre”.
Allo scopo di colmare le lacune informative sui personaggi del carteggio, ho predisposto brevi profili dei due protagonisti delle lettere: lo scrivente, il comandante Cattoi, e il ricevente, dottor Martinelli. Ho quindi provato a tratteggiare un ritratto del dottor George Hunt Williamson, ricavandolo dai suoi libri e dalle poche testimonianze scritte rintracciate sinora. Ho poi fatto parlare di sé lo stesso Williamson come Michel D’Obrenovic, poiché egli mutò legalmente il suo nome ufficiale sin dalla fine degli anni Cinquanta, utilizzando le note personali scritte da lui per la sua autobiografia mai pubblicata.
Per quanto riguarda la presentazione del contenuto delle lettere, ho pensato di far cosa gradita predisponendo una semplice scheda introduttiva per ciascuna di esse, lasciando al lettore il piacere di recepire i temi che meglio gli si addicono.
Nel capitolo sulle sculture rupestri e i giganti ho mostrato come le intuizioni di Cattoi, Martinelli e Williamson siano state riscontrate negli studi effettuati negli ultimi anni da ricercatori indipendenti.
Ho infine iniziato a fornire alcuni spunti propedeutici a uno studio sul punto di vista “non terrestre”, presentando alcuni esempi di concetti differenti, non necessariamente condivisibili, ma che prevedono un’apertura mentale necessaria a comprendere le nostre vere origini.
Ho aggiunto nell’Appendice la storia delle recenti ricerche su un ulteriore pianeta che si troverebbe all’interno del nostro sistema solare, denominato Planet X, assieme a un’analisi comparata della reale governance del pianeta Terra secondo gli ultimi studi di una disciplina chiamata esopolitica.
Infine il titolo del presente saggio, Apu-An: il ritorno del Sole alato, mette in evidenza uno dei temi chiave dei nostri tempi: il ritorno al proprio perielio e anche perigeo del pianeta – il cui simbolo, sin dalla prima civilizzazione post-diluvio, quella sumera, è il globo o sole alato – che ha portato la vita sulla Terra, come il dottor Sitchin ha contribuito in maniera determinante a far conoscere all’Homo Sapiens Sapiens.
Maurizio Martinelli
Carrara, estate 2011
alcuni anni fa decise di riprendere le ricerche del padre Filippo, partendo dalla sua corrispondenza con il colonnello Cattoi e dai propri studi su Zecharia Sitchin.
Dopo aver scritto articoli per riviste italiane ed estere, ne ha ampliato i temi nel presente volume, in cui descrive la formazione di una prospettiva “non-terrestre” durante gli anni cinquanta del ventesimo secolo.