Un libro che parte dal cancro ma non parla di cancro. Parla di te!
Con prefazione del Dottor Ivano Hammarberg Ferri
L’esperienza del mio primo cancro in giovane età – a soli 18 anni – mi ha insegnato che nei momenti difficili della vita, anche se spesso siamo circondati da tante persone, in realtà siamo soli. Mi ha insegnato che se si vuole ottenere qualcosa o anche “solo” vivere meglio, bisogna rimboccarsi le maniche e darsi da fare. Il mio secondo cancro – esattamente 20 anni dopo – inoltre mi ha insegnato che non si finisce mai di imparare e che a volte bisogna arrivare al fondo, per poter risalire e rinascere nuovamente. Il mio percorso di crescita personale mi ha portata alla consapevolezza che cambiare, o anche semplicemente migliorare, si può, partendo da piccoli passi quotidiani, che porteranno inevitabilmente a grandi conquiste future. Questo libro è il frutto dei miei studi e della mia conoscenza in campo olistico/umano, parla dei 23 punti di forza, che ogni essere umano, senza distinzione di età, sesso o razza, ha e invita con semplici ma efficaci esercizi pratici a prendersi la responsabilità della propria vita, soprattutto in un momento difficile, come quello della malattia. Un libro pratico-teorico, in realtà, utile a tutti coloro che credono che il cambiamento non è solo una fase naturale dell’esistenza, ma un atteggiamento costruttivo della propria evoluzione. Perché il cancro non è un punto di arrivo, ma la linea di partenza per la tua rinascita!
Libro tutto a colori con immagini.
Per saperne di più, ascolta l’intervista a Mara Mussoni.
Introduzione
- I 23 punti di forza
Creatività
Curiosità
Capacità di giudizio
Amore per l’apprendimento
Lungimiranza
Coraggio
Perseveranza
Onestà
Amore
Gentilezza
Empatia
Lavoro di squadra
Equità
Leadership
Perdono
Umiltà
Prudenza
Autodisciplina
Bellezza
Gratitudine
Speranza
Umorismo
Spiritualità - Il cambiamento
- Pensa ai tuoi obiettivi e fai progetti
- I lati positivi della sofferenza
- Usa la mente ma portati dietro il corpo
- Come gestire il tempo con il cancro
Testimonianza
Introduzione
Ti sei mai trovato in un momento in cui sentivi di voler cambiare qualcosa della tua vita ma non sapevi cosa fare?
Ho imparato prima di tutto su me stessa che è possibile migliorare la qualità della vita con un percorso di crescita personale. La mia esperienza col cancro e la mia formazione come coach mi hanno spinta a voler mettere a disposizione la mia conoscenza per aiutare chi ha voglia di migliorarsi e cambiare, ma non sa come farlo. Così ho costruito un percorso che, passo per passo, ti permetterà di potenziare le qualità umane che tutti possediamo.
Questo percorso nasce dai miei studi sulle ricerche del VIA Institute e del Dottor Seligman (padre della Psicologia Positiva), che ha coinvolto oltre 5.000.000 di persone in tutto il mondo, dimostrando scientificamente come un percorso di crescita personale come quello che troverai in questo libro, sia utile a tutti, indipendentemente dalla malattia, ma tanto più se ci si trova dentro, in ogni campo della vita: in famiglia, sul lavoro e nelle relazioni.
Prima di partire però vorrei chiarire chi è e cosa fa un coach, figura professionale emergente negli ultimi dieci anni in Italia e a volte anche fin troppo discussa. Infatti molto spesso si ha l’idea di colui/colei che dall’alto di un palco, con frasi e atteggiamenti motivazionali, dà stimoli alle persone che stanno cercando un aiuto o una spinta per evolvere nella loro vita. È vero, un coach può fare anche questo, ma in realtà anche qui, come in ogni altro ambito, ci sono coach e coach e la differenza la fa sempre la nostra unicità. Ognuno di noi alla fine interpreta, utilizza e trasmette le proprie conoscenze ed il proprio modo di essere a seconda di come è e del proprio vissuto, quindi ciò che posso fare è darti una visione più completa e reale possibile di ciò che faccio e di chi sono.
Il coaching è un metodo di sviluppo personale che, mediante il dialogo e specifici esercizi di analisi personale, ti permette di acquisire consapevolezza di ciò che non va nella tua vita e di come poterlo cambiare concretamente.
La figura professionale del Cancer Coach nasce in Nord America, dove l’approccio alla cura e alla guarigione è molto più pratico e orientato a raggiungere risultati efficaci in breve tempo, proprio come avviene in ambito sportivo. Ed è da qui che infatti deriva il concetto di “coach”, ovvero di un allenatore che guida e prepara con esercizi concreti ad affrontare le prove che si trova di fronte un malato di cancro o chi gli sta vicino (familiari, partner e caregivers in generale). Non a caso quindi i miei primi insegnamenti di Cancer Coaching li ho avuti da una scuola che ha sede in Canada, la IAPCC (International Association of Professional Cancer Coaches). L’Associazione Internazionale di Cancer Coach Professionisti conta già molti coach “survivor”, ovvero liberi professionisti che supportano e aiutano altri pazienti, grazie alla formazione multidisciplinare arricchita da un plus incomparabile: quello di aver già superato loro stessi la malattia. Il coaching allena i pensieri, gli atteggiamenti e i comportamenti rendendoli più efficaci per migliorare il modo in cui reagisci a ciò che ti capita, gestendo al meglio gli stati d’animo e la relazione con te stesso e con gli altri. La relazione tra mente e corpo, ormai largamente dimostrata, convalida il fatto che reazioni ed emozioni sono la chiave con cui interpretiamo la realtà che viviamo: cambiando la nostra attitudine mentale grazie al coaching, possiamo agire sulle nostre reazioni e gestire meglio le emozioni in modo da viverle appieno senza esserne sopraffatti.
Dalla diagnosi il cancer coach ti aiuta a reagire allo shock, a reagire alle ansie e paure causate dall’incertezza della guarigione e a trovare la tua strada verso le cure, passando da uno stato vittimista a uno stato pro-attivo in cui il malato diventa artefice della propria salute. Le sedute di cancer coaching sono utili anche ai caregivers: allenano le persone vicine al malato ad essergli di supporto nel modo migliore, ma anche a gestire le ansie, le emozioni, lo stress che loro stessi vivono e che passano in secondo piano rispetto al malato.
Durante la terapia, il cancer coaching ti permette di vivere il più serenamente possibile esami e cure, ma soprattutto ti aiuta a mantenere un atteggiamento positivo per supportare efficacemente le cure e trovarti preparato agli effetti collaterali. È scientificamente dimostrato che le cure funzionano di più con chi ha un atteggiamento positivo! Diversi medici, non solo oncologi, affermano quanto sia più semplice consigliare terapie ed ottenere un buon risultato con una persona mentalmente ed emotivamente equilibrata. Ecco perché è importante lavorare su questi aspetti con un cancer coach se da solo non riesci a mantenere un buon equilibrio.
Dopo le cure il cancer coach ti stimola a focalizzarti su te stesso e sul tuo benessere a 360 gradi, ti insegna ad amarti, a mantenere un contatto tra corpo e mente, ti aiuta a riprendere la vita “normale” uscendo dallo stato mentale di “malato”. Dopo le terapie e la guarigione ci si può sentire disorientati e “abbandonati”, ma con un cancer coach non si è mai soli, perché è sempre al tuo fianco per supportarti e stimolarti, aiutandoti a trovare le risorse nascoste in te. Nel mio percorso di formazione, oltre al diploma in Coaching, ho studiato psiconcologia, medicina olistica, medicina omeopatica, psicosomatica, fitoterapia, nutrizione in oncologia, reiki, e fatto tanti corsi esperienziali. Questo non significa che sono un medico o una professionista in queste discipline, ma che, a differenza di un semplice coach, ho delle competenze specialistiche per integrare la mia attività in modo interdisciplinare a quella degli altri professionisti coinvolti nel tuo percorso, come oncologi, psicologi, nutrizionisti, ecc. Ci tengo sempre a precisare che non sono un medico, non sono una psicologa, non sono una nutrizionista, non posso e non voglio sostituirmi a queste figure, quello che faccio è costruire con la persona un percorso di “allenamento” delle sue risorse nascoste per supportarla e guidarla ad affrontare al meglio la diagnosi, le terapie, il post-terapie, le ripercussioni del cancro nella coppia e nella famiglia. Detto questo mi auguro che questi spunti ti abbiano creato la giusta curiosità per iniziare questo percorso. Per sfruttarlo al meglio e mettere in pratica ciò che seguirà, ti consiglio due strade:
1. Leggi il libro e i 23 punti di forza tutti d’un fiato poi fermati a riflettere su quali ritieni che ti appartengano di più e quali meno. Parti da quelli, che secondo te, sono da allenare e… buon inizio!
2. Individua già dall’indice quali sono i tuoi punti di forza da allenare e inizia partendo dal primo. Considera che per ottenere risultati tangibili e concreti, ad ogni punto di forza devi dedicare almeno 3 settimane (21 giorni). Alterna gli esercizi e goditi il risultato! Buon Viaggio!

Mara Mussoni mamma di due bellissime gemelle, ha affrontato due cancri a testa alta, con la consapevolezza che la forza l’avrebbe trovata e generata dentro se stessa. Sognatrice, ma al tempo stesso molto pragmatica, ha trovato nel coaching la sua strada. Si è formata in Cancer Coaching presso la scuola IAPCC in Canada (International Association of Professional Cancer Coaches). L’Associazione Internazionale di Cancer Coach Professionisti conta già molti coach “survivor”, ovvero liberi professionisti che supportano e aiutano altri pazienti. Da oltre un anno collabora con il dottor Ivano Hammarberg Ferri, affiancando le donne in un percorso a 360 gradi.