La prima biografia ufficiale italiana di Neville
Contiene testi inediti in Italia
Chi è Neville Goddard? Un mistico, un visionario?
Neville ha rivoluzionato il concetto di realtà e dell’uomo stesso. Il suo pensiero ha influenzato e ispirato una miriade di scrittori da Israel Regardie ad Aleister Crowley fino a Carlos Castaneda. Per non parlare di scrittori più moderni come Wayne Dyer, Joe Vitale, Rhonda Byrne e Gregg Braden. Anche Eckhart Tolle ha applicato i principi di Neville per realizzare il suo capolavoro, Il Potere di Adesso.
L’autore, che ha recuperato e tradotto l’intera opera di Neville, in questo saggio ci consegna tutta la saggezza di questo grande uomo, condensata in principi semplici ed estremamente potenti.
Parte 1 – VITA
L’inizio
Ecce Homo
La Legge e la Promessa
Le origini ermetiche
Abdullah
Gli eredi di Neville
L’affaire Castaneda
La scienza di Neville
Parte 2 – INSEGNAMENTI
Eikasia
Il segreto dell’immaginazione
Come utilizzare l’Immaginazione
Lo stato ipnagogico
IL POTERE DELLA CONSAPEVOLEZZA
Il segreto più grande
Io Sono Dio
Sii calmo e sappi: Io Sono Dio
LA LEGGE DI ASSUNZIONE
Oltre la Legge di Attrazione
Desiderare, Volere, Intendere e Assumere
Assumere la realtà desiderata
La formula
Vivere dalla fine
Il Potere del Dialogo interiore
LA SCIENZA PERDUTA DELLA PREGHIERA
Il perduto modo di pregare
La Preghiera è sentire
I 10 aspetti di una corretta preghiera
PERDONO E REVISIONE
Non c’è niente da perdonare
Revisione
Le cesoie della Revisione
INFINITE POSSIBILITÀ
Il grande precursore
Molti Mondi
LA PROMESSA
Resurrezione
POSTFAZIONE
Perché io?
Scusi, ma chi è quel signore?
Broadway, New York City, 1948, 49th Street. Un mercoledì sera qualunque, ore 19:45. Fuori dall’Old Actor’s Church, un capannello di persone.
Incuriositi vi avvicinate e sentite che sta per iniziare la conferenza di un tipo davvero strano che viene dalle isole Barbados.
La gente inizia ad entrare e vi accodate a loro. Prendete posto in fondo alla sala. Alcuni armeggiano con qualche registratore portatile, altri prendono carta e penna e qualcuno bisbiglia che sarà uno spettacolo divertente.
Le luci si abbassano e vedete salire sul palco un uomo distinto in abito grigio gessato, alto, magro e posato. Da lontano sembra Cary Grant. Il suo sguardo abbraccia l’intera sala strapiena di gente. È un miracolo che siate riusciti a trovare un posto.
Dopo i saluti l’uomo si presenta:
«Buona sera a tutti e grazie per essere qui. Per chi viene per la prima volta, io sono Neville Goddard. Posso dire che lo scopo di tutto il mio lavoro sia di insegnare come l’immaginazione crei la realtà. E questo è anche, esattamente, l’argomento di stasera.
«La scienza progredisce attraverso ipotesi che vengono sperimentate e successivamente accettate o rifiutate in base ai dati dell’esperienza. L’affermare che l’immaginazione crea la realtà non ha bisogno di ulteriori prove di quante non ne richieda la sperimentazione diretta. Come ogni legge si dimostra in termini di risultati. Il mondo in cui viviamo è un mondo di immaginazione. In effetti, la vita stessa è un’attività di immaginazione. Riferendosi al poeta e visionario William Blake, così scrive il professor Morrison dell’Università di St. Andrews: “Per Blake il mondo ha origine in un’attività divina identica a ciò che noi stessi conosciamo come attività dell’immaginazione. Il suo compito è quello di aprire gli occhi immortali dell’uomo verso l’interno, nei mondi del pensiero, nell’eternità, in continua espansione nel seno di Dio: l’immaginazione umana”.
«Nulla appare o continua a esistere in base a una forza propria. Gli eventi accadono perché le attività immaginali relativamente stabili le hanno create e continuano a esistere solo fino a quando ricevono un tale supporto. Come scrive il metafisico Edward Douglas Fawcett: “Il segreto dell’immaginazione è il più grande di tutti gli interrogativi alla cui soluzione il mistico aspira. Il potere supremo, la saggezza suprema, la gioia suprema si trovano nella soluzione di questo mistero”.
«Quando l’uomo risolverà il mistero dell’immaginazione, avrà scoperto il segreto della causalità, e cioè che l’immaginazione crea la realtà. Pertanto, colui che è a conoscenza di ciò che sta immaginando sa cosa sta creando; realizza sempre di più che il teatro della vita è immaginario, non fisico. Tutta l’attività dell’esistenza è, nella sua essenza, immaginativa.
«Una immaginazione risvegliata lavora sempre con uno scopo. Crea e conserva il desiderabile, e trasforma o distrugge l’indesiderabile.
«L’immaginazione divina e l’immaginazione umana non sono affatto due poteri distinti, quanto piuttosto uno solo. La valida distinzione che esiste tra i due apparenti poteri distinti non consiste nella sostanza con cui operano ma nel grado di intensità con cui operano. Agendo al livello più elevato, divino, un atto immaginario è immediatamente un fatto oggettivo. Agendo a un livello più basso, quello umano, un atto immaginario si realizza in un processo temporale. Ma benché l’immaginazione possa essere usata al più alto dei livelli o a livelli via via più bassi, ciò non toglie che ogni cosa proviene dalla Realtà Ultima, senza forma, non oggettiva: è da lì che si formano gli oggetti, nascono le forme, si plasma ogni realtà oggettiva, che essenzialmente non è che la manifestazione dell’immaginazione.
«Nessun oggetto è indipendente dall’immaginare a un qualche livello. Tutto nel mondo deve il suo carattere all’immaginazione su uno dei suoi vari livelli. Scrive a questo proposito il filosofo Johann Gottlieb Fichte: “La realtà oggettiva è prodotta esclusivamente attraverso l’immaginazione”.
«Gli oggetti appaiono così indipendenti dalla nostra percezione di essi che tendiamo a dimenticare che essi devono la loro origine all’immaginazione. Il mondo in cui viviamo è un mondo di immaginazione e l’uomo – attraverso le sue attività immaginative – crea la realtà e le circostanze della sua vita; può farlo consapevolmente o inconsapevolmente.
«Gli esseri umani prestano troppo poca attenzione a questo dono inestimabile – l’Immaginazione Umana – e un tale dono, per la sua natura, è praticamente inesistente a meno che non vi sia un possesso consapevole di esso e conoscenza e competenza per usarlo. Tutti gli uomini e tutte le donne, indistintamente, possiedono il potere di creare la realtà, ma questo potere dorme come se fosse inerte quando non viene esercitato consapevolmente. Tutti gli uomini e tutte le donne, indistintamente, vivono nel cuore della creazione – l’Immaginazione Umana – eppure non sono ancora sufficientemente risvegliati in merito a questo inestimabile dono, e non riescono a rendersi conto di una verità così fondamentale per la loro vita: che il loro futuro non sarà mai sostanzialmente diverso dalle loro attività immaginarie; pertanto, l’individuo che è capace di evocare a proprio piacimento qualunque attività immaginaria egli desideri e che si convince fino in fondo che le visioni della sua immaginazione sono reali come le forme della natura, è padrone del suo destino.
«Il futuro è l’azione immaginativa dell’uomo nella sua marcia creativa. Immaginare è il potere creativo non solo del poeta, dell’artista, dell’attore e dell’oratore, ma dello scienziato, dell’inventore, del commerciante, dell’artigiano, dello studente e della casalinga. Il suo involontario abuso nella creazione delle immagini sfavorevoli è noto; ma l’abuso nella sua repressione genera effetti negativi altrettanto deplorevoli, e finisce per generare una sterilità che ruba all’uomo e alla donna le ricchezze della vita. Immaginare nuove soluzioni sempre più elaborate ai problemi che si pongono è inoltre un esercizio ben più nobile che scappare davanti ai problemi. La vita è la continua ricerca di soluzione a continui nuovi problemi. Più avanzi, più il livello di vita aumenta, più aumenta il livello di complessità dei tuoi problemi. È la natura della vita. E i problemi li risolvi solo con l’uso dell’immaginazione. Perché l’immaginazione crea sempre nuovi eventi. Il mondo, creato dall’immaginazione umana, non può mai essere un sistema fermo, statico. Non può esserlo per la sua stessa natura di creazione. La creazione è movimento, così come il mondo, che ne è un effetto; e la creazione nasce dal movimento dell’immaginazione. L’immaginazione si muove sempre nel mondo e “muove” sempre il mondo, nel senso che lo plasma, lo modella, lo precisa, lo migliora. Gli eventi di oggi sono destinati a disturbare l’ordine stabilito di ieri. Uomini e donne immaginativi invariabilmente turbano la tranquillità preesistente.
«Non inchinarti davanti alla dittatura dei fatti e non accettare la vita sulla base del mondo così come è. Pensa sempre a come migliorarlo, a come trasformarlo. Metti sempre in movimento la tua immaginazione. Afferma la supremazia dei tuoi atti immaginativi sui fatti della realtà attuale e afferma la sottomissione della realtà all’immaginazione. Mantieni il tuo ideale fermo nella tua immaginazione. Niente può sconfiggerti se non tu stesso, quando cessi di persistere nell’immaginare l’ideale realizzato. Immagina solo quelle condizioni e quelle realtà realizzate che ti sono utili per il tuo scopo e che ti portano unicamente bene. Questo è il semplice segreto.
«Cercare di cambiare le circostanze prima di cambiare la tua attività immaginativa significa andare contro natura, lottare cioè contro la natura stessa delle cose. Non ci può essere alcun cambiamento esterno fino a quando non c’è prima un cambiamento immaginario. Tutto ciò che fai, se non è accompagnato da un cambiamento immaginario, non è che un inutile rattoppo superficiale. Immaginare il desiderio realizzato produce l’unione con quello stato e durante quell’unione ti comporti in armonia con il tuo immaginario. Questo ti mostra che un cambiamento immaginario comporterà sempre e necessariamente un cambiamento di comportamento, che produrrà un cambiamento di realtà.
«Fai bene attenzione alla distinzione tra attività immaginativa consapevole e attività immaginativa ordinaria inconsapevole. Non dimenticare che l’immaginazione è l’attività essenziale dell’essere umano, perciò è sempre in azione, che tu ne sia consapevole oppure no. Quando non ne sei consapevole, l’azione involontaria dell’immaginazione crea continue alterazioni, che si traducono in quel “rumorio di pensiero” o in quel susseguirsi di immagini che si verifica quando ci “perdiamo” nei nostri pensieri. Questa attività è movimento, certo, ma è movimento o dannoso o comunque inutile. Queste alterazioni dell’immaginazione involontaria producono continui cambiamenti che però non conducono alla trasformazione della realtà semplicemente perché questi cambiamenti si succedono in modo troppo rapido perché tu possa organizzarli in modo coordinato, e inoltre non vanno in un’unica direzione, la direzione che vuoi tu, ma vanno di qua e di là, in tutte le direzioni. L’immaginazione consapevole, quella che crea la realtà che vuoi sfruttando fino in fondo il cuore della creazione di ogni realtà – l’Immaginazione Umana – avviene soltanto ogni volta che uno stato immaginativo diventa così stabile da diventare la tua realtà immaginaria predominante, il tuo stato d’animo predominate, la tua sensazione emotiva predominante, e si rafforza conseguentemente in modo tale da plasmare il tuo carattere e far diventare la realtà immaginata il tuo modo abituale di pensare e di vivere. Quando il nuovo stato, lo stato di vivere dentro la tua realtà immaginata come se fosse già la tua realtà materializzata, diventa il tuo stato abituale e plasma il tuo carattere, ecco che allora avviene la vera trasformazione, ed ecco che allora, e soltanto allora, l’attività immaginativa sfrutta fino in fondo il suo potere reale di creare la realtà. Bene, ora andiamo nel silenzio.»
Siete completamente disorientati. Stiamo per entrare negli anni ’50 e fuori si sentono ancora i rimbombi di una guerra sanguinosa e orribile che ha cambiato per sempre i connotati del mondo intero. Davanti all’uscita trovate un banchetto con dei libricini di questo oratore. Ne acquistate qualcuno.
Prendete il tram e nel percorso verso casa sfogliate qualche pagina. Leggete alcune frasi come: «Che cos’è Dio? È l’uomo, è la mente, è l’umore». Oppure: «Ogni uomo è destinato a scoprire che la Bibbia è la sua autobiografia».
Durante la serata Neville (così lo chiamavano tutti), dopo il silenzio, ha lasciato spazio alle domande rispondendo con un’autorevolezza pacata e amorevole; parlava di Dio come se in quel momento fosse proprio lì accanto a lui e citava la Bibbia come se l’avesse scritta di suo pugno.
In questo periodo storico in America si sta diffondendo a macchia d’olio una nuova corrente di pensiero considerata un “misticismo pratico”, in quanto basato sul presupposto che il Regno dei Cieli non si raggiunge dopo la morte, bensì nel “qui e ora”, perché si trova dentro ciascuno di noi.
L’uomo, dunque, ha il compito di creare in Terra il suo paradiso, fatto non solo di cose “spirituali”, ma anche di cose “materiali”, come la salute e la ricchezza, che non sono distinte dalla vera spiritualità, ma anzi ne costituiscono l’espressione tangibile.
In questa nuova versione del cristianesimo si riconciliano, dunque, termini generalmente considerati opposti come spiritualità e materia, ma anche religione e scienza.
Non a caso, i rami più importanti del “New Thought” sono rappresentati da Chiese chiamate Christian Science, Science of Mind, Divine Science, Religious Science, e la Unity Church of Christianity, fondata da Charles Fillmore (1854-1948) di cui Neville si dichiara un estimatore.
Molte chiese del Nuovo Pensiero si considerano parti integranti del cristianesimo ma hanno un approccio più eclettico e pratico, e pur basandosi largamente sugli insegnamenti di Gesù Cristo non escludono in linea di principio altre tradizioni e dottrine: credono che ogni religione del mondo possieda una parte di verità e quindi sia meritevole di rispetto e di essere oggetto di studio e riflessione.
Le idee chiave del Nuovo Pensiero riguardano la visione di Dio come Infinita Intelligenza, onnipotente, onnisciente e, soprattutto, onnipresente. Di conseguenza anche l’essenza dell’uomo non può che essere divina. Il pensiero è una forza potente perché è il punto di contatto con Dio e la maggior parte delle malattie e delle disgrazie ha origine nella mente; dunque la preghiera affermativa e il pensiero positivo sono gli strumenti per creare la propria nuova realtà.
Sebbene il Nuovo Pensiero non sia né totalitario né dottrinario, in generale, i moderni aderenti al Nuovo Pensiero condividono alcune convinzioni fondamentali:
– Dio, o Intelligenza Infinita, è “supremo, universale ed eterno”;
– la divinità dimora in ogni persona e tutte le persone sono esseri spirituali;
– il più alto principio spirituale è l’amore;
– i nostri stati mentali si manifestano e diventano la nostra esperienza nella vita quotidiana.
William James usò il termine “Nuovo Pensiero” come sinonimo di “Movimento per la cura della mente”, in cui includeva molte sette con origini diverse, come l’idealismo e l’induismo. Come scrisse in The Varieties of Religious Experience nel 1902:
la caratteristica più caratteristica del Movimento per la cura della mente è un’ispirazione molto più diretta. I leader di questa fede hanno avuto una convinzione intuitiva nel potere salvifico degli atteggiamenti sani di mente in quanto tali, nell’efficacia conquistatrice del coraggio, della speranza e della fiducia, e in un correlato disprezzo per il dubbio, la paura, la preoccupazione e tutto il nervosismo e gli stati d’animo precauzionali. La loro fede è stata in generale corroborata dall’esperienza pratica dei loro discepoli; e questa esperienza forma oggi una massa imponente.
Uno dei maestri più importanti di questa corrente è proprio Neville Goddard e non uso il termine maestro a caso: Neville ha vissuto in prima persona tutto quello che poi ha insegnato. La sua stessa vita è la prima testimonianza della veridicità del suo sapere. Neville era un mistico e un visionario che osò vivere seguendo la luce delle proprie intuizioni.
Neville rispetto ai suoi contemporanei arrivò ad affermare che l’immaginazione umana è Dio. Neville sottolinea che uno dei motivi principali per cui l’umanità è stata così lenta a cogliere il vero messaggio del cristianesimo – il vero messaggio spirituale, non religioso – è che l’uomo ha interpretato in modo errato le storie bibliche – tra cui l’immacolata concezione e la nascita verginale – come storia e biografia senza riuscire a comprendere i significati metaforici di questi racconti didattici.
«Tutto è radicato in voi, come voi siete radicati in Dio. Questo è il significato esoterico dietro le Scritture, che culmina nella crocifissione e resurrezione di Cristo e nella sua autorealizzazione della propria divinità.»
L’insegnamento di Neville divenne non solo la punta più occulta della metafisica della mente positiva, o Nuovo Pensiero, ma anche l’espressione più intellettualmente stimolante di questa filosofia. Neville espanse in modo creativo e stimolante il principio di come ognuno di noi sia il Creatore rivestito di carne umana e assopito alla propria natura superiore. Come diceva lui, «viviamo all’interno di una rete infinita di realtà coesistenti da cui selezioniamo tra un potenziale illimitato di esperienze attraverso l’esercizio delle nostre immagini mentali, pensieri emozionali e aspettative. Gli uomini e le donne intorno a noi sono anch’essi rami del Creatore: ognuno di noi è impegnato a realizzare se stesso, a fare esperienza del più alto ideale che può concepire di sé fino alla rivelazione ultima – simbolicamente raccontata nelle Scritture come la crocifissione e la resurrezione – della nostra divinità.»
Neville ha detto agli ascoltatori e ai lettori che la Creazione si è rivestita di forma umana per dare agli uomini e alle donne la vita; l’amore del Creatore per la sua prole è così profondo e totale che è entrato volontariamente in uno stato di totale immersione e dimenticanza della sua divinità. Incarnato in questa struttura cosmica inizia il dramma mistico dell’individuo che dorme, come le principesse nelle fiabe, sperimentando una vita di gioie e tragedie, trionfi e sofferenze, e infine giungendo alla realizzazione della verità. Con ciò, la Creazione si risveglia e ritorna a se stessa.
Se tutto questo può sembrare un po’ sconcertante, state tranquilli: Neville trasmetteva le sue idee con una semplicità disarmante, accompagnate da testimonianze personali e dei suoi allievi a supporto delle sue asserzioni, il che attirava persone di diversa estrazione sociale e spirituale.
Posso dire che Neville ha completamente trasfigurato la mia mente. Le concezioni che avevo della realtà e di me stesso si sono fuse in un’unica esperienza sinestetica.
Se fino a qualche anno fa sopravviveva un’esigua differenziazione tra spirito e materia, mente e corpo, ragione e sentimento, oggi non è più così.
Neville è stato per me l’anello mancante che ha finalmente unito scienza e mistica, non dualità e dualità e infine Dio e uomo, creatore e creazione.
Se prima mi sembrava arrogante e al limite del blasfemo dire «Io sono Dio, io sono suo figlio», oggi mi sembrerebbe irresponsabile dire il contrario.
Spero di portare a compimento con questo libro il compito quasi oltraggioso che mi sono preso: divulgare tutta l’opera di Neville in Italia e farlo nel rispetto dei suoi insegnamenti, senza speculare o alterare nulla.
Dopo aver pubblicato i suoi libri e i suoi scritti inediti, con questo libro voglio chiudere un cerchio. Parlare di lui, della sua vita e soprattutto dei suoi insegnamenti in una sintesi esauriente e semplificata.
Riporterò le sue parole, i suoi pensieri e tenterò di fare un parallelismo con la scienza. Per chi non lo sapesse, Neville è un precursore della fisica quantistica e lo dimostrerò. Ma la cosa più eclatante è che la Bibbia stessa è un libro scientifico. Lo so, siete già tentati di mandarmi a quel paese, ma datemi un po’ di fiducia.
Spero di trasmettervi un grammo di quella felicità che da quando ho iniziato a tradurre e trascrivere le opere e le parole di Neville non mi lascia più. È un misto di reverenza, eccitazione, gioia, amore come quando scopri il più grande tesoro della Terra senza nessun timore di poterlo perdere perché quel tesoro ce l’hai dentro da sempre. L’unico timore che posso avere è di dimenticare dopo questa esperienza terrena ciò che ho realizzato – Neville dice di no: se vivi ciò che sai, trasformi la filosofia in saggezza e questa diventa l’impronta della tua anima – e forse questo libro è uno stratagemma per impregnare ogni cellula del mio essere.
Bene, c’è una cosa importante da fare prima di incominciare. Un’epigrafe:
A
Neville Goddard
L’uomo che scoprì di essere Dio
Francesco Giacovazzo è scrittore e studioso appassionato delle antiche tradizioni di saggezza nonché delle più moderne scoperte della scienza d’avanguardia. Si è laureato a Roma in Scienze della Comunicazione e ha continuato a studiare Psicologia e Sviluppo personale. Nei suoi libri si occupa di trasmettere i principi che regolano la realtà e che ci permettono di gestire la nostra vita diventando maestri del nostro sogno personale.
Per Verdechiaro Edizioni ha già pubblicato La Pietra degli Alchimisti (2015), Le Regole dell’Infinito (2016), I Quattro Stadi del Risveglio (2018), EIT. Come dissolvere il corpo di dolore (2019) e La Fessura tra i Mondi (2020).