Sono cresciuto in un piccolo villaggio in Groenlandia, gli uomini era cacciatori e pescatori. Vivevamo grazie ai doni della natura. Infatti, non c’era altro che quello che Madre Terra ci offriva.
Era una vita difficile, in condizioni durissime. Quando mio padre andava a caccia, non sapevamo mai se l’avremmo rivisto.
Eppure ci sentivamo ricchi, fiduciosi e protetti, perché eravamo cresciuti con l’insegnamento fondamentale dei nostri antenati: che la vita in se stessa è una cerimonia e degna di essere vissuta come una cerimonia. Senza cerimonie – che vuole dire senza consapevolezza e amore – la vita diventa dura e fredda, e questo è successo nel mondo moderno. Gli uomini hanno perso la loro dignità, la gioia e leggerezza di vivere. Ma possiamo ritornare a una vita semplice e significativa. Di questo e altro vi parlerò nella prossima settimana a Milano. Vieni a celebrare la nostra vita!
In unione,
Angaangaq
L’uomo che assomiglia a suo zio
Angaangaq Angakkorsuaq, Anziano e sciamano, viene dall’unico Paese del mondo abitato dall’uomo dove non c’è mai stata guerra: la Groenlandia. Gli insegnamenti di Angaangaq sono profondamente radicati nelle tradizioni del suo popolo. Angaangaq supera i confini tra culture e religioni e tra le generazioni, impegnandosi per portare un cambio climatico spirituale. Il suo lavoro per l’ambiente, i temi indigeni e la guarigione finora lo ha portato in 70 Paesi.
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