Metodo Adamski. La tua guida alla longevità
Nuova edizione aggiornata
con un esempio di menu settimanale della dieta Adamski
Una dieta la cui efficacia viene confermata da medici, nutrizionisti e, soprattutto, pazienti soddisfatti. Una vera e propria “educazione alimentare” spiegata da uno dei più grandi specialisti di digestione da oltre 30 anni. Digerire bene per vivere più sani, più in forma, più a lungo.
«Per vivere più a lungo e in una forma migliore bisogna avere il tubo digerente pulito» ripete da più di quindici anni Frank Laporte-Adamski, naturopata, osteopata, “Heilpraktiker”, creatore di una regolazione alimentare che fa funzionare meglio l’organismo migliorando la salute e la forma fisica.
Qual è il principio alla base del Metodo Adamski? Alimentarsi tenendo separati cibi a caduta veloce (30 minuti) e cibi a caduta lenta (4-5 ore). È assolutamente da evitare l’abbinamento di alimenti lenti e veloci: se questi vengono mescolati, i tempi di digestione aumentano mostruosamente, l’apparato digerente non riesce a eliminare del tutto i residui e le tossine in accumulo vanno a danneggiare gli altri organi.
La rivoluzione alimentare è un libro importante, frutto di molti anni di pratica e di centinaia di casi risolti, destinato a tutti coloro che hanno a cuore il proprio benessere psico-fisico e che vogliono dare una spiegazione e una risposta concreta a tanti problemi come il mal di schiena, il mal di testa, l’insonnia, la stanchezza, la pesantezza alle gambe, le infezioni, i problemi della pelle, di circolazione e così via.
Vuoi saperne di più? Ascolta l’intervista a Frank Laporte-Adamski.
Introduzione
Nascita di un concetto semplice
1. Cercare il colpevole
La signora C.
Un altro caso significativo
Terzo caso
Il cervello è anzitutto un organo
2. Digestione e salute
Ruolo del tubo digerente
Gli effetti di una cattiva digestione
3. Cos’è che “maltratta” il tubo digerente?
Gli errori di igiene alimentare
Lo stress
La mancanza di esercizio fisico
4. L’igiene del tubo digerente
Regolare l’alimentazione
La Riviera e la Toscana
Perdere peso
Regolamentare i pasti
Menu “acidi” Adamski
Menu Adamski
Merenda “acida” Adamski
5. Risposte alle domande che mi vengono rivolte frequentemente
6. Il trattamento Adamski
L’aromaterapia
Il trattamento
Le fasi necessarie per “disincrostare” l’organismo
Fine del trattamento Adamski
Tisane
Almeno 120 anni…
Frutta veloce
Ortaggi lenti
Appendice – Il programma della dieta Adamski
Esempio di menu settimanale della dieta Adamski
Introduzione
Nascita di un concetto semplice
È indubbio che non sarei mai diventato un “operatore di benessere” se non avessi molto amato lo sport. Tutto è incominciato verso l’adolescenza, in un periodo durante il quale mi dedicavo con passione a discipline che richiedevano condizioni fisiche perfette: il nuoto, l’equitazione e le arti marziali.
Ero molto dotato o, comunque, assai motivato, e mi prospettavo un avvenire da atleta di alto livello competitivo. Questo, il mio sogno.
Un sogno, destinato però a infrangersi quando, a diciassette anni, ho cominciato ad avvertire con regolarità un dolore alla schiena. Una serie di esami hanno permesso di formulare la diagnosi: ero affetto da una sindrome diffusa, di cui soffre un francese su tre, la “malattia di Scheuermenn” (ossia una cattiva mineralizzazione delle vertebre).
Una malattia che non incide molto sullo stato di salute e sullo svolgersi della vita quotidiana, ma che è – a giudizio dei medici – incompatibile con una intensa attività sportiva. Per me, ciò è equivalso alla fine del mondo, tanto da sentirmi per un certo periodo molto infelice. Ho continuato a fare ugualmente dello sport, ma adattandomi a ritmi più blandi. Cercavo di non
superare i limiti dovuti al mio leggero handicap, spingendomi però il più lontano possibile. Questa volontà di individuare i miei limiti, di “arrangiarmi” con il potenziale di cui disponevo, mi ha ovviamente indotto a conoscere un po’ meglio il mio corpo, questa struttura che mi aveva tradito. Di conseguenza, alla fine degli studi secondari, ho deciso di diventare Kinesiterapista ed è chiaro che ad attirare il mio interesse sono stati soprattutto i problemi riguardanti il dorso.
Alcuni anni più tardi, dopo avere seguito un corso formativo, mi sono quindi specializzato in Kinesiterapia.
Ho insegnato ai miei primi pazienti il modo di non sollecitare eccessivamente – grazie a una ginnastica di base – la loro schiena delicata, pur conducendo una vita pressoché normale.
Questa ginnastica, che ho messo a punto pian piano, presenta inoltre un vantaggio enorme: soddisfa il corpo e lo spirito di quanti si vedono interdetta l’attività da una ragione di carattere medico. Mi sono imbattuto spesso in pazienti che, privati inaspettatamente dello sport, si sentivano sminuiti, depressi. Per loro, questa ginnastica – che ricorda il “gesto” atletico perché fa muovere il corpo – diviene un surrogato ideale.
Ho così potuto insegnare loro il modo di valorizzare al massimo un “capitale salute”, intaccato da un problema lombare. Abbastanza rapidamente sono però arrivato a scoprire che tale ginnastica era insufficiente. Se è vero infatti che consentiva di fronteggiare l’handicap, è altrettanto vero che non si occupava del problema di fondo.
Ho quindi iniziato studi di Osteopatia, grazie ai quali mi sono reso conto che nella maggior parte dei casi i problemi del dorso erano aggravati da un cattivo funzionamento del tubo digerente.
E dedicandomi all’Osteopatia, ho finalmente cominciato non soltanto ad alleviare le condizioni dei miei pazienti, ma anche a correggere in maniera duratura le problematiche delle loro schiene.
Perché, ripeto, esiste una stretta correlazione fra il tubo digerente e il dorso.
La pratica mi ha quindi confermato che:
PER RIDURRE AL MINIMO I DISTURBI CHE INCIDONO SULLA SCHIENA, BISOGNA ANCHE RIDURRE AL MINIMO QUELLI CHE IL TUBO DIGERENTE TRASFERISCE SU QUESTA STESSA SCHIENA.
Qualche tempo dopo ho incontrato il naturopata Robert Masson. È lui che mi ha insegnato quale funzione di primo piano ha l’alimentazione agli effetti di un buon equilibrio dell’organismo e come certe cattive associazioni alimentari possano determinare disturbi nella digestione.
Caso vuole che all’epoca io soffrissi ormai da anni di un’affezione dermatologica, dalla quale nessun trattamento era riuscito a liberarmi: una psoriasi. Un giorno, mi sono deciso a seguire le indicazioni di Robert Masson, tra le quali figura il consiglio di non mangiare pomodori durante i pasti. Quattro giorni più tardi la mia psoriasi era scomparsa…
Da allora, ho cominciato non solo a studiare più da vicino i principi di Masson, ma soprattutto a sviluppare e ad approfondire l’idea della “regolamentazione alimentare”. Da qui, sono arrivato a stabilire un concetto globale di salute, incentrato sui problemi del tubo digerente: concetto che ho messo in pratica su numerosi pazienti, intanto che – grazie a nuove tecniche naturali – andavo perfezionando il mio metodo.
Al tempo stesso, in Germania ho acquisito una formazione complementare, che riguarda chi opera nel settore delle “medicine dolci” già sperimentate: essa non solo costituisce un efficace sostegno delle loro cognizioni, ma consente di perfezionare la diagnostica evitando gravi errori.
Con questa formazione di Heilpraktiker (alla lettera, “operatori di benessere”, che nella sola ex Repubblica federale tedesca già erano 30.000), gli operatori tedeschi imparano a lavorare in perfetto accordo con il corpo medico; a non andare oltre i limiti del loro raggio d’azione; a riconoscere i sintomi di malattie, che soltanto la medicina classica può curare efficacemente.
Dieci anni di formazione e altrettanti di pratica, esercitata su svariate centinaia di pazienti – molti dei quali, obbligati a confrontarsi con problemi assai difficili – mi hanno permesso di consolidare il metodo che qui Vi propongo. Si tratta di un principio semplice, superiore in buona misura a una teoria dalle applicazioni complesse, che richiede cure lunghe e costose, e implica privazioni come pure esercizi penosi. Tale principio – ossia il Metodo Adamski! – permette di conservare o di riacquistare la forma fisica, a volte persino senza il sostegno di un esperto.
Consente inoltre di eliminare una quantità di disturbi “funzionali” (quando un organo sano esente da alterazioni, non funziona), disturbi che non concernono la medicina classica, messa in allarme in primo luogo e con giusta ragione dalla diversa urgenza dei disturbi strutturali. Quelli cioè, di cui si individua la causa su una radiografia o attraverso un’analisi del sangue.
Naturopata e osteopata, Frank Laporte-Adamski è Heilpraktiker dal 1988, iscritto all’Association of Naturopathic Practitioners e all’Association Professionnelle des Heilpraktiker. Insegna presso la scuola HP-Formation di Ginevra e Lausanne, in Svizzera. Il suo metodo è diffuso in tutto il mondo.
3 Commenti su “La rivoluzione alimentare”
ho letto il libro, semplice e chiaro, ed ho anche provato a mettere in pratica il metodo descritto. Devo dire che ne ho avuto un gran beneficio! Per la verità non lo credevo possibile, mi sembrava troppo semplice per dare già buoni risultati in pochi giorni. Ottimo! Ora mi cercherò i prodotti!
Letto tempo fa e già sperimentato nella mia alimentazione. La sua intuizione è senz’altro legata alla corretta combinazione dei cibi, in una versione più semplificata e facile da applicare. Fermo restando che la regolazione alimentare che propone andrebbe sempre personalizzata in base alle proprie condizioni personali, indipendentemente dall’uso o meno di eventuali integratori che possono risultare utili in determinati casi. Consigliato.
Salve.
Ho avuto modo di leggere un estratto del libro; e’indubbbiamente un metodo rivoluzionario.
Il cibo e’fondamentale per il perfetto funzionamento del corpo.
Se ci sentiamo appesantiti, non seguiamo una corretta alimentazione anche il nostro corpo ne risente.
Quante volte una sbagliata alimentazione ci porta a soffrire di disturbi al cuore, all’intestino, alla pelle.
Il nuoto e’importante come lo yoga, aiuta ad alleviare le tensioni, la depressione, l’asma,l’insonnia, il mal di testa e il mal di schiena.
Una sana alimentazione unita allo sport, ci fornisce il benessere psico-fisico.
Grazie
Maria Grazia Cima