(in collaborazione con Franco Rovelli, Ruggero Cazzaniga, Giusy Messina)
«Con la PNEI, per la prima volta nella Storia, la Scienza Medica sottopone l’uomo alla necessità di una profonda Rivoluzione spirituale scientificamente fondata. In definitiva, la PNEI costituisce la sintesi della Sapienza di intere generazioni, che sacrificarono se stesse per un nuovo Mondo.» – Paolo Lissoni
Il termine “Psico-Neuro-Endocrino-Immunologia” (PNEI) può apparire complesso, in realtà indica semplicemente l’esistenza nel vivente di una unità inseparabile fra sistema endocrino, nervoso ed immunitario, dal cui armonico funzionamento dipende lo stato di salute di una persona. Pertanto la PNEI viene a confermare su base scientifica ciò che l’umanità aveva intuito da sempre rispetto all’influenza dello stato d’animo sulla condizione di salute o di malattia. Rispetto alla ormai storicamente superata Psico-Somatica, la quale riteneva che la vita psicologica potesse influire sul corpo biologico solo attraverso il sistema nervoso, la PNEI identifica nel sistema immunitario il principale mediatore dell’influenza delle emozioni e degli stati di coscienza sullo stato di salute. Più nei dettagli, mentre il sistema nervoso è in rapporto con la vita psicologica, il sistema immunitario è influenzato soprattutto dagli stati di coscienza, quindi dalla vita spirituale. La PNEI costituisce ad oggi il solo Sapere in grado di realizzare la tanto sognata unità fra Medicina, Psicologia, Filosofia e Teologia.
Un libro per medici, psicologi, nutrizionisti e naturopati.
Introduzione
La nascita della PNEI
Le cause della incomprensione della PNEI
Il tema del piacere in filosofia ed il contributo di Nietzsche all’evoluzione delle scienze medico-psicologiche
Neurochimica cerebrale e principi di fisiologia dello spirito
La Neurotrasmissione
La Neuro-modulazione
La Psico-Neuro-Modulazione
Il sistema endocrino
L’asse ipotalamico-ipofisario
Le ghiandole endocrine periferiche
Il sistema immunitario
Le cellule immunitarie
Il network citochinico
La ghiandola pineale
Interazioni fra citochine e sistema neuro-endocrino
Differenze cerebrali fra uomo e donna
Regolazione psico-neurochimica
dell’eccitazione sessuale e dell’appetito
L’enigma dello Stress
Patogenesi PNEI delle malattie sistemiche umane
Patogenesi PNEI del cancro
Patogenesi PNEI delle malattie auto-immuni
Patogenesi PNEI delle allergie
Cura PNEI delle patologie umane sistemiche
Terapia PNEI del cancro
Terapia PNEI delle malattie auto-immuni
Terapia PNEI delle allergie
La prevenzione secondo la PNEI
La Cannabis quale simbolo della terapia PNEI
La diagnostica PNEI
Personalizzazione ed universalità della cura
Riflessioni conclusive
Bibliografia
Introduzione
La Psico-Neuro-Endocrino-Immunologia (PNEI) è la disciplina medica che studia la mediazione psico-neuro-endocrina delle emozioni e degli stati di coscienza e la loro influenza sul corpo biologico attraverso il sistema immunitario. Mentre la regolazione biologica mediata dal sistema nervoso richiede l’innervazione di un dato organo, quella svolta dal sistema immunitario può avvenire per via ematica diretta anche in assenza di una innervazione nervosa. Le cellule immunitarie hanno infatti recettori di membrana per diverse molecole provviste di attività endocrina o neurochimica, per cui è la stessa composizione chimica del sangue, espressione a sua volta dello stato metabolico e neuro-psico-endocrino di un individuo, a modulare le risposte immunitarie, stimolandole o inibendole, pur esistendo anche una innervazione dei linfonodi di tipo preferenzialmente noradrenergico, la cui attivazione determina una soppressione delle reazioni immunitarie. All’opposto la risposta immunitaria si associa ad un calo del contenuto in noradrenalina a livello intra-linfonodale. La PNEI afferma essenzialmente l’inseparabilità interattiva fra i tre principali sistemi biologici coinvolti nella regolazione dell’intera vita biologica, vale a dire sistema nervoso, sistema endocrino e sistema immuno-emopoietico.
Prima dell’avvento simil-messianico della PNEI, la Scienza medica riteneva che il sistema nervoso avesse solo effetti nervosi, quello endocrino effetti solo endocrini e quello immunitario solo effetti immunologici. Le scoperte della PNEI hanno invece dimostrato che le cellule immunitarie hanno recettori per i vari ormoni e neuro-mediatori e le cellule endocrine e nervose hanno recettori per le varie molecole immunitarie di natura proteica prodotte dalle cellule immunitarie, le cosiddette “citochine” (le più note delle quali sono le interleuchine, siglate con il simbolo “IL” seguito da un numero fin oltre a 35), che le citochine immunitarie hanno effetti anche endocrini, metabolici e psico-neurologici e specularmente i vari ormoni e neuro-mediatori hanno effetti immunitari, ed infine che le cellule immunitarie possono produrre ormoni e neuro-mediatori così come le cellule nervose ed endocrine possono produrre citochine. Ora, da questo punto di vista, le cellule immunitarie, in particolare i linfociti, appaiono essere vere e proprie micro-ghiandole endocrine circolanti. Da un punto di vista sintetico, la vita psico-animica di un individuo è mediata soprattutto dal sistema nervoso centrale e periferico, mentre gli stati di coscienza spirituale agiscono preferenzialmente attraverso il sangue, influenzandone la composizione chimica.
La PNEI può essere compresa nella sua unicità cognitiva solo se non viene confusa né con la Psico-somatica, né con le Neuro-Scienze, né con la Programmazione Neuro-Linguistica (PNL), né infine con teorie psicologiche quali quella dei conflitti di Hammer, pur presentando delle affinità con ognuna di queste concezioni mediche o para-mediche. La PNEI differisce dalla vecchia Psico-somatica per il fatto di identificare non solo nel sistema nervoso neuro-vegetativo, ma anche ed innanzitutto nel sistema immunitario il principale mediatore dello stato di salute o di malattia sul corpo fisico biologico: la Psico-somatica non considera il ruolo centrale svolto dal sistema immunitario anche a causa del fatto che una conoscenza adeguata della sua funzionalità è stata raggiunta solo recentemente, rappresentando, assieme a quella della genetica, una delle principali scoperte mediche degli ultimi decenni. La PNEI differisce anche dalle Neuro-Scienze per il fatto di non limitarsi a studiare il rapporto fra le varie aree cerebrali con i loro nuclei neuronali e la vita emozionale e mentale dell’individuo, come di fatto avviene con la disciplina delle Neuro-Scienze, ma, ed innanzitutto, i mediatori psico-neuro-chimici dei vari nuclei neuronali cerebrali coinvolti nel vissuto psichico e spirituale di una persona, anche perché a livello terapeutico è possibile agire solo dopo avere individuato quale sia il mediatore neuro-chimico coinvolto in un dato vissuto psico-mentale. Differisce dalla PNL per il fatto che questa, fondata sul riconoscimento di una mappa mentale alla base del comportamento e delle concezioni mentali degli individui, ha compreso solo recentemente l’importanza svolta dal sistema immunitario non solo in termini di difesa da agenti patogeni, ma anche come modulatore della stessa vita psichica attraverso la liberazione di citochine provviste di effetti psico-neuro-endocrini oltre che immunologici, senza tuttavia conoscerne la dinamica immuno-chimica coinvolta nelle diverse risposte immunitarie, né tanto meno la sua regolazione neuro-endocrina. Infine differisce da teorie quali quella di Hammer – che identifica in un ipotetico conflitto nei confronti di figure parentali la causa di tante patologie umane, in particolare lo stesso cancro, conflitto che in qualche modo si renderebbe visibile radiologicamente a livello cerebrale con differenze a seconda dell’organo interessato dal processo patologico – sulla base di almeno quattro parametri:
1) la mancanza assoluta di ogni riferimento allo stato immunitario nella teoria di Hammer, che è invece fondamentale nella PNEI;
2) la esteriorizzazione del conflitto su figure parentali quali il padre e la madre, quando invece secondo l’ottica della PNEI il conflitto è intra-psichico fra la madre e la femmina interiori nella singola donna e fra il padre ed il maschio interiori in ogni singolo uomo;
3) la non chiara definizione sul tipo di conflitto nella teoria di Hammer, quando invece la PNEI identifica nell’antitesi fra spiritualità e sessualità il conflitto intra-psichico che sta all’origine di ogni altro conflitto;
4) la non riproducibilità delle immagini cerebrali riferite da Hammer come visibili alla TAC encefalo.
Non esiste pertanto comprensione della PNEI senza prima averne compreso la assoluta unicità e singolarità all’interno delle diverse discipline mediche e psicologiche. Questo per quanto riguarda la relazione fra la PNEI ed altri orientamenti medico-psicologici apparentemente simili ad essa, ma in realtà solo a livello vagamente ideale e teoretico nel riconoscimento dell’esistenza di un influsso della vita psicologica e spirituale sullo stato di salute del corpo, dal momento che la conoscenza dei meccanismi neuro-immuno-chimici attraverso i quali un dato vissuto emozionale o mentale viene a condizionare la biologia del corpo fisico è di fatto nota solamente alla PNEI ed a nessuna altra disciplina. Non solo: all’interno della stessa disciplina della PNEI si sono venuti delineando orientamenti e linee di pensiero diversi o a volte addirittura opposti fra loro sulla base di quattro criteri fondamentali:
1) una PNEI del solo stress, del dolore, della depressione, in definitiva una PNEI della sola vita inconscia dell’individuo o una PNEI che indaghi anche le dinamiche del Piacere e dell’espansione spirituale della coscienza, quindi una PNEI della dimensione psichedelica dell’essere umano;
2) una PNEI quale disciplina esclusivamente sperimentale di laboratorio o una PNEI clinica, in grado di modificare non solo la cura delle malattie umane, ma anche la conoscenza stessa della loro fisiopatologia, reinterpretando le malattie sistemiche umane, dovute ad alterazioni nella funzionalità immunitaria – vale a dire le malattie tumorali, le malattie auto-immuni e le patologie neuro-psichiatriche degenerative – come patologie dovute ad alterato controllo psico-neuro-endocrino delle risposte immunitarie piuttosto che ad un danno primario dello stesso sistema immunitario. Storicamente, ad oggi la PNEI è diventata Scienza medica clinica e non solo laboratoristica unicamente nel Nord dell’Italia. E questo in virtù del contributo dato in modo progressivo e sistematico da diversi centri di ricerca, in particolare Torino, Milano, Monza e Modena;
3) una PNEI che riconosca nella ghiandola pineale il centro fondamentale dell’integrazione psico-neuro-endocrino-immunologica o una PNEI che al pari di ogni altra disciplina medica attuale escluda di fatto l’indagine della funzionalità pinealica, persistendo pertanto nel considerare ancora la ghiandola pineale, allo stesso modo di quanto avveniva nei decenni passati, come un organo non più funzionante nelle specie viventi più evolute, quando invece diverse patologie, la comprensione della cui fisiopatologia e della cui cura è ancora lontana, potrebbero rivelarsi essere dovute almeno in parte ad una alterata funzionalità pinealica, con conseguente progressiva perdita delle fisiologiche interazioni fra sistema neuro-endocrino ed immunitario;
4) una PNEI astorica priva di ogni fondamento antropologico, filosofico ed epistemologico o una PNEI che, sulla base delle sue scoperte, reinterpreti non solo l’intera Medicina in se stessa e nelle sue relazioni con la Psicologia, ma l’intera cultura umana, differenziando ciò che è ontologicamente vero e bene da ciò che è stato interpretato come vero e come bene solo sulla base di pre-giudizi mentali e morali consci o inconsci. Date le ovvie ed inevitabili implicazioni rivoluzionarie che la PNEI viene ad avere nei confronti di ogni sapere umano, una PNEI che voglia davvero essere tale deve di necessità identificare nelle differenti linee di pensiero psicologico e di visione antropologica dell’essere umano le concezioni psicologiche ed antropologico-spirituali più affini ai dati sperimentali inerenti la realtà biologica nella sua dinamica psico-endocrino-immunologica, emersa appunto dalle ricerche stesse di questa disciplina.
Fra le tante scoperte della PNEI in grado di avere effetti rivoluzionari rispetto a tutte le concezioni antropologiche formulate nei secoli sino ad oggi, quella fondamentale è senza dubbio stata la dimostrazione della sostanziale identità fra mediazione psico-chimica del Piacere, in particolare quello della eccitazione sessuale, e psico-chimica dell’espansione spirituale psichedelica della coscienza. Questa verità ontologica viene inevitabilmente a sconvolgere ogni tipo di concezione del Mondo elaborata sino ad ora, che in Occidente è stata fondamentalmente quella caratterizzata da una antitesi più o meno implicita fra mistica spirituale e piacere sessuale, giungendo a dimostrare che la condizione neuro-chimica coinvolta nella mediazione del Piacere o dell’espansione spirituale della coscienza agisce attivando il sistema immunitario in senso anti-tumorale, mentre all’opposto la biochimica della vita inconscia, dello stress, del dolore, della depressione e dell’ansia, sopprime l’immunità anti-tumorale, operando pertanto in senso pro-tumorale. All’interno dell’infinita complessità della neuro-chimica cerebrale, la PNEI ha infatti dimostrato l’esistenza di due sistemi anatomo-funzionali regolativi psico-neuro-endocrini fondamentali in grado di svolgere una funzione modulatrice sulle varie neurotrasmissioni cerebrali: il primo connesso alla percezione del Piacere ed alla espansione spirituale della coscienza, rappresentato dall’asse funzionale costituito dal sistema cannabinergico cerebrale-ghiandola pineale-neuroni a specchio, il secondo connesso alla vita inconscia ed allo stress, costituito dall’asse funzionale rappresentato dal sistema oppioide cerebrale-ghiandola ipofisaria-surrene. Ne consegue che la visione psicologica più affine alle scoperte della PNEI non può che essere quella di Freud, avendo egli intuito l’esistenza di due sistemi psichici fondamentali, quello dell’Eros, cioè dell’Amore e del Piacere, e quello della Thanatos, della morte animica e dell’auto-distruzione inconscia. Sotto certi aspetti, la PNEI viene a confermare scientificamente a livello psico-chimico la visione freudiana della vita psichica come fondata sui due principi dell’Eros e della Thanatos, in definitiva della Vita e della Morte, in analogia con la concezione biblica deuteronomica delle due Vie cui è sottoposta la creatura umana, la Via della Vita o la Via della Morte, dal momento che la psicochimica dell’Eros agisce in senso anti-tumorale mentre quella della Thanatos ne stimola la progressione. La sola aggiunta che la PNEI viene a portare rispetto alla visione di Freud è quella della identità e della pariteticità all’interno dell’Eros fra Piacere sessuale e Mistica spirituale, contrapposti invece fra loro dalle maschere religioso-deistiche delle morali d’Occidente. Ma del resto era già stato lo stesso Freud in una delle sue ultime lettere al collega Binswanger ad affermare chiaramente che il suo ruolo era stato soltanto quello di parlare dell’inconscio con le sue pulsioni, senza per questo negare la realtà dello spirito, di cui avrebbe già dovuto parlare la Storia precedente.
Per quanto, infine, riguarda la concezione antropologica più affine alle conoscenze della PNEI, avendo questa dimostrato la chiara differenza fra vita psichica, con una sua ben definita mediazione neuro-chimica, e coscienza spirituale in tutti i suoi infiniti livelli di consapevolezza, l’unica concezione antropologica compatibile con le scoperte della PNEI non può essere rappresentata che dall’idea di essere umano quale unità di una trinità, costituita da corpo fisico, psiche o anima e spirito o auto-coscienza, storicamente formulata per la prima volta dall’apostolo Paolo nel primo testo del Nuovo Testamento, la prima Lettera ai Tessalonicesi, ribadita da Origine, il padre della Teologia cristiana, nel iii secolo d.C., ed andata progressivamente a perdersi sino di fatto a scomparire nei secoli, a tal punto che attualmente quasi a nessuno è nota l’eventuale differenza fra psiche e spirito, confuso il più delle volte con la semplice mente razionale o con la coscienza morale, che è invece solo uno degli aspetti dello Spirito auto-cosciente. Ogni scoperta della Medicina avvenuta sino ad ora ha sempre indotto profondi cambiamenti nel divenire della Storia umana, ma di fatto solo a livello sociologico o morale-giuridico, mentre è solo con la PNEI che per la prima volta nella Storia la Scienza Medica viene a sottoporre il genere umano alla necessità di una profonda Rivoluzione spirituale scientificamente fondata e lo porta ad interrogarsi sulla propria identità e sul senso stesso dell’esistenza umana, rivalutando il Piacere quale esperienza dello Spirito e non più quale pulsione dell’Inconscio.
Paolo Lissoni nasce nel 1954 a Milano, dove risiede. Dopo gli studi classici consegue la Laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università Statale di Milano, specializzandosi in Oncologia Medica e Medicina Interna ed Endocrinologia. Ha lavorato come Medico Oncologo presso la Divisione di Oncologia dell’Ospedale San Gerardo in Monza dove sono iniziate le prime ricerche nel campo della Psicoimmunologia. È considerato il padre della PsicoNeuroImmunologia clinica, in particolare in ambito oncologico. L’autore ha saputo inoltre inquadrare gli agenti di una normale medicina all’interno di una visione spirituale del Mondo, tanto da essersi laureato anche in Teologia, presso la Facoltà Ecclesiastica di Teologia dell’Italia settentrionale.