Riscopri l’antica Dea che è in te
“Le donne sono per natura sciamane, e finalmente si stanno risvegliando”
Gli archeologi e gli antropologi moderni hanno trovato innumerevoli reperti che dimostrano come da 25.000 fino a 5.000 anni fa esistesse una società pacifica, matriarcale e matrilineare, che venerava una Dea. Alle donne era permesso esprimere se stesse, occupavano posizioni di rilievo nella società e avevano la completa gestione del proprio corpo e della propria sessualità. Nessun ruolo le schiacciava e le confinava in alienanti gabbie sociali: non esisteva il concetto di coppia, né il matrimonio, né il possesso dell’altro, né, di conseguenza, l’adulterio e le relative penalizzazioni.
Cos’è successo? Come si è potuti arrivare a una società in cui gli uomini dettano legge, una legge fatta di sessismo, sopraffazione e guerra? Giovanna Lombardi ci accompagna in questo viaggio di scoperta del culto della Dea Madre, dei suoi misteri e delle sue verità.
Con 16 pagine di inserti fotografici.
Prefazione di Lucia Giovannini
Introduzione
1. L’origine del documentario
2. La Dea
Chi ha trasformato la Dea in Dio
All’origine dell’Islam anche una donna
Le relazioni tra uomo e donna e il sesso sacro
all’epoca della Dea
Il tentativo di difesa: le Amazzoni
L’origine della Dea e le sue rappresentazioni
La Dea Madre e la Vergine con il bambino
3. Le radici dello Sciamanesimo e il ciclo mestruale
Perché il ciclo mestruale è importante dal punto
di vista sciamanico?
Le fiabe e l’iniziazione mestruale
Il serpente e la Dea
4. Il Risveglio
La notte buia dell’anima
False personalità e connessione
Dalla distruzione del Sé alla nuova creazione
5. Il Corpo
Lo stato di trance
La danza
La musica e il tamburo
Il tarantismo
La voce e l’acqua
6. La Magia
Lo sciamanesimo contemporaneo
La sincronicità
Il sogno
Giorni e luoghi che facilitano la connessione con
il mondo dello Spirito
La meditazione
Il pensiero crea la realtà
Piccola ricetta quotidiana
La magia delle donne risvegliate
7. Il Cerchio delle Donne
I cerchi di donne
Il Cerchio Planetario delle Donne
Le Tredici nonne indigene
Le Tende Rosse
8. Le Donne oggi. Come i media addormentano la Dea
La bambina
La giovane donna
La donna matura
Appendice
Decalogo della donna che si risveglia
Intervista a Devana
Intervista a Morena Luciani Russo
Intervista a Lorella Zanardo
Bibliografia
Siti web utili
di Lucia Giovannini
Ultimamente si parla spesso del ritorno dell’energia femminile. Ma l’energia femminile non è qualcosa che magicamente scende su di noi. Siamo noi ad aver bisogno di imparare a svilupparla da dentro, riconoscerla, nutrirla e soprattutto eliminare i condizionamenti che
la soffocano.
Il potere femminile esiste da sempre. Ma forse siamo proprio noi donne che dobbiamo ancora abituarci ad esso. Abbiamo ancora bisogno di risvegliarci completamente. Sia in azienda che in famiglia sembra che a un certo punto ci sia un collo di bottiglia che si restringe, un setaccio dove l’energia femminile resta impigliata.
C’è infatti un netto divario tra il potenziale che abbiamo e la nostra capacità di usarlo nella vita, sia a livello personale che sociale. Per questo, quando Giovanna e la sua casa editrice mi hanno chiesto di scrivere la prefazione per questo libro ho accettato con gioia.
Sciamane, donne che si risvegliano è un grande aiuto in questa direzione perché oltre ad una analisi approfondita della condizione femminile nella storia, offre sia esempi pratici di donne che hanno risvegliato il proprio potere femminile, sia insegnamenti antichi, ma
sempre attuali, per riconnetterci col nostro corpo e i suoi ritmi naturali e con la sacra energia della Dea.
Quando affronto questi argomenti nei miei corsi, sia in Europa che in Asia, spesso mi viene chiesto se di questi temi non se ne sia già parlato abbastanza. Se non sia il caso di cambiare argomento.
Ed è vero che la condizione femminile, negli ultimi anni, è indubbiamente migliorata. Rispetto alla generazione che ci ha precedute, come donne oggi abbiamo più facilmente accesso agli studi universitari, migliori opportunità di lavoro, e finalmente il potere di decidere della nostra vita.
Però quanto ci sentiamo davvero libere di essere noi stesse, di fare scelte che esprimano pienamente la nostra volontà, di assecondare i nostri desideri e non ciò che gli altri si aspettano da noi, di essere finanziariamente indipendenti? Quanto ci sentiamo al sicuro quando camminiamo da sole la notte per strada? Quanto siamo a nostro agio nel sostenere la nostra opinione anche se contrasta con quella della maggioranza dei nostri colleghi, del nostro partner o della nostra famiglia? O se significa togliere del tempo ai nostri figli? Quanto ci sentiamo libere di seguire la voce della nostra anima?
L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) stima che tra i cento e i centoquaranta milioni di donne nel mondo abbiano subìto l’infibulazione e che, ogni anno nella sola Africa, altri tre milioni di bambine siano vittime di questa pratica, che peraltro avviene tuttora, di nascosto, anche in numerose altre nazioni. Sulla Terra ogni minuto una donna muore di parto.
Quindi no, non è ancora il momento di lasciare questo argomento. Quando una donna migliora la sua vita, l’intera famiglia ne è positivamente influenzata. E non solo. Liberare i condizionamenti sulle donne vuole dire liberare il femminile e finalmente potere fare pace con quella parte dentro di sé.
E questo vale sia per gli uomini che per le donne. Uomini e donne infatti dovrebbero essere liberi di esprimere la propria sensibilità e vulnerabilità così come di vivere la propria forza. Solo così potremo essere una versione più vera e completa di noi stessi. Questo fa sì che tutti (donne e uomini) siamo messi nelle migliori condizioni di vivere e lavorare insieme, sviluppare i nostri talenti, diversi e unici, e dare così il nostro contributo.
Riequlibrando la relazione tra maschile e femminile nella società, nelle famiglie, nelle aziende, apriamo nuove possibilità dentro di noi. Bilanciando il maschile e il femminile dentro di noi, portiamo più
equilibrio nel mondo.
Il ritorno dell’energia femminile infatti significa anche più rispetto di ogni forma di vita sul pianeta, maggiore sviluppo dell’intelligenza emozionale, più cura per le persone, creazione di relazioni di collaborazione al posto della vecchia mentalità di competizione. Ma per creare questo cambiamento a livello personale e sociale servono sempre più voci nel mondo, sempre più gemme preziose come questo libro.
Attraverso le sue riflessioni e la condivisione di alcune storie, sia personali che di altre donne, Giovanna Lombardi accompagna la lettrice in un viaggio dentro di sé. Un viaggio appunto verso il risveglio. Ed è un viaggio che purtroppo nella nostra cultura non avviene in automatico. La nostra natura femminile infatti ci ha abituato a dedicare molta attenzione all’esterno, a preoccuparci delle necessità altrui. Ma per ritrovare il nostro potere e creare la vita che vogliamo, occorre imparare a dirigerla all’interno.
È solo in questo modo che ristabiliamo una connessione con la nostra forza vitale. È un viaggio che ognuna di noi deve fare, non solo per se stessa ma per il bene di Madre Terra. Come sostiene Marianne Willliamson, una caratteristica antropologica di tutti i mammiferi “avanzati” è che la specie sopravvive grazie al fiero comportamento della femmina adulta quando sente minacciati i propri piccoli. Pensate alle leonesse e a come difendono la specie.
Nel mondo attualmente diciassettemila bambini muoiono di fame ogni giorno (uno ogni cinque secondi). Una specie animale si estingue per colpa degli esseri umani ogni venti minuti. Se continuiamo così, entro il 2050 saranno distrutti oltre ottocento milioni di ettari di bosco con un effetto disastroso sull’ambiente e sul Pianeta.
L’archetipo del femminile è colei che si prende cura della casa, dei propri figli. Ma l’intero Pianeta è la nostra casa. Tutti i figli sono nostri figli, di ogni razza e colore, di ogni specie, umana e animale. Dov’è la nostra voce e il nostro comportamento fiero di fronte a tutto ciò? Dov’è il nostro istinto di protezione rispetto al degrado del Pianeta e alla inutile ed evitabile sofferenza di esseri di ogni specie, umani, animali e vegetali?
Non sto dicendo che se questo accade la responsabilità è nostra, ma è uno dei tanti segnali che indicano una chiamata all’azione. Non possiamo più nasconderci dentro casa o dietro il “non sono abbastanza brava…”, o “se agisco mi criticheranno”. Non possiamo non fare sentire la nostra voce! Dobbiamo liberare la nostra energia femminile, darle voce e usarla nella società. Il tempo per il cambiamento è maturo.
Buona vita!
Lucia Giovannini
Insegnante spirituale e autrice di best seller tra cui
Tutta un’altra vita e Il Potere del pensiero femminile.
www.luciagiovannini.com
www.blessyou.me
Introduzione
Soltanto dopo aver terminato il montaggio del documentario dal titolo Sciamane. Donne che si risvegliano, mi sono presa del tempo per studiare alcuni libri sull’argomento “sciamanesimo”, fino a quando ho sentito il bisogno irrefrenabile di scrivere e ho realizzato, in poco tempo, questo libro. Non riuscivo a fermarmi e non potevo pensare ad altro: mi sentivo come un vaso colmo fino all’orlo che aveva necessità di svuotarsi del suo contenuto. È possibile che le informazioni, le riflessioni e le intuizioni che ho trasferito in queste pagine fossero presenti in me da molto tempo. È possibile anche che fossero lì da qualche vita precedente. Non escludo che il lavoro sulla fondazione del Cerchio Planetario delle Donne abbia risvegliato in me memorie antiche che aspettavano soltanto di essere richiamate.
Il risveglio è il tema fondamentale del mio documentario e anche del mio libro. Nel primo, ho raccolto le testimonianze di diciotto donne che si sono risvegliate alla loro natura sciamanica; nel secondo, ho cercato di spiegare cos’è l’attitudine sciamanica, perché essa sia dormiente in tutte le donne e come possano risvegliarla. “Le donne sono per natura sciamane”, rivela uno sciamano siberiano a un famoso antropologo russo. È vero. Essere sciamani significa muoversi in stati di coscienza non ordinari, vuol dire vivere e percepire più dimensioni.
In questo percorso le donne sono facilitate dalla loro natura ciclica. Ogni mese, grazie alle mestruazioni – che sono peraltro in stretto collegamento con le fasi lunari – sperimentano quattro momenti diversi, quattro energie che si alternano e si ripetono ciclicamente, anno dopo anno. Le donne “dormienti” non “ascoltano” il proprio ciclo: lo nascondono, lo disprezzano, lo ignorano e a causa di esso si sentono sporche, menomate, inferiori agli uomini.
Quest’allontanamento della donna dalla propria natura – e, con essa, dalla natura tutta – è il prodotto della cultura patriarcale degli ultimi cinquemila anni. Gli archeologi e gli antropologi moderni, come la lituana Marija Gimbutas, hanno trovato innumerevoli reperti che dimostrano come da 25.000 fino a 5.000 anni fa esistesse una società pacifica, matriarcale e matrilineare, che venerava una Dea. Alle donne era permesso esprimere se stesse, occupavano posizioni di rilievo nella società e avevano la completa gestione del proprio corpo e della propria sessualità. Nessun ruolo le schiacciava e le confinava in alienanti gabbie sociali: non esisteva il concetto di coppia, né il matrimonio, né il possesso dell’altro, né, di conseguenza, l’adulterio e le relative penalizzazioni (quelle che nella nostra società occidentale vedono spesso solo le donne e mai gli uomini pagare con la vita, con una brutalità e una follia legalizzate dagli uomini stessi). I figli nascevano spontaneamente e tutta la comunità si faceva carico della loro educazione. In particolare, uomini e donne veneravano la Dea, una sorta di utero primordiale da cui tutto si è originato e che in ogni singola donna s’incarna. Si riteneva che la donna fosse il legame tra il microcosmo e il macrocosmo, si rispettava e si onorava come espressione della Dea.
Cos’è successo? Come si è potuti arrivare a una società in cui gli uomini dettano legge, una legge fatta di sessismo, sopraffazione e guerra? Ci hanno fatto credere che l’unica responsabile della “caduta” sia stata una donna, Eva, che ha osato cogliere il frutto proibito della Conoscenza. Dalle più recenti ricerche emerge invece che i responsabili del cambio di paradigma sono stati proprio quegli uomini che hanno inventato la storia di Adamo ed Eva!
Circa 7.000 anni fa, a più ondate, sono arrivati nel Mediterraneo gli Indoeuropei, popoli che vivevano nell’Asia settentrionale e che veneravano un Dio maschio, conquistatore e guerriero. Per circa duemila anni la religione della Dea ha tentato di resistere e di convivere a fianco del nuovo pantheon maschile.
Ma i capi indeuropei hanno finito con imporre il proprio credo, hanno creato leggi che limitassero la libertà delle donne, con l’obiettivo principale di garantirsi il possesso, attraverso di esse, dei loro figli, dei loro beni materiali e delle loro eredità. Hanno così introdotto la monogamia e il matrimonio e hanno relegato la donna a occuparsi solo della famiglia. Sono nate le religioni monoteiste dell’Ebraismo e in seguito dell’Islamismo e del Cristianesimo, che hanno operato una mirata demonizzazione della donna.
Il culto della Dea ha provato a resistere di nascosto ma con grosse difficoltà, soprattutto nelle epoche di maggiore intolleranza della Chiesa, come dimostra il numero agghiacciante di donne uccise in Europa nel Medioevo durante la “caccia alle streghe”: nove milioni.
Anche ai giorni nostri si rilevano cifre preoccupanti relative alle ingiustizie perpetrate contro le donne: nel mondo, centoventicinque milioni di donne e bambine, la maggior parte prima dei cinque anni, subisce una mutilazione genitale (fonte: Unicef ); in India ogni anno “si perdono” un milione di bambine, la maggior parte delle quali vengono violentate e poi uccise e buttate via come fossero oggetti rotti (fonte: Unicef ); una donna su tre nel mondo è vittima di violenza fisica e/o sessuale da parte di partner o sconosciuti (fonte: OMS); in molte nazioni musulmane alle donne è vietato vestirsi come vogliono, studiare, avere la patente, cantare, persino andare in bicicletta. È indubbio che siamo di fronte a una vera e propria emergenza sociale.
Credo che si debba ripartire dalla cultura innanzitutto delle donne, affinché non siano vittime silenziose o complici passive di quanto sta succedendo. Questo mio lavoro si colloca in tale direzione, e spero sia letto anche dagli uomini.
Il libro termina con tre interviste a tre donne in apparenza molto diverse una dall’altra: una sciamana (Devana), un’antropologa (Morena Luciani Russo) e un’attivista (Lorella Zanardo). Le accomunano invece due cose importanti: la connessione con un’idea moderna di femminile, o forse con quella più antica, quella della Dea; il quotidiano e instancabile lavoro per il risveglio delle donne.
Giovanna Lombardi, trentanove anni, è giornalista, scrittrice e documentarista, da sempre appassionata di misteri e di questioni femminili. Su Newliferadio.it ha condotto per due anni il programma “Olos, libri per il cambiamento”.
Nel 2013 ha pubblicato il libro L’Uomo Nuovo. Dai creatori alieni al primo contatto (Xpublishing).
Dal 2013 tiene una pagina facebook intitolata “Donne che ballano sotto la pioggia”, dedicata alle sorelle pakistane Basra e Sheeza Noor, uccise per aver ballato sotto la pioggia ed essersi fatte riprendere.
Nel 2014 ha realizzato un documentario dal titolo “Sciamane, donne che si risvegliano”, sulla fondazione del Cerchio Planetario delle donne, sullo sciamanesimo femminile e sul culto della Dea, lavoro dal quale ha tratto origine questo libro e che si può vedere sul sito web dell’autrice: www.giovannalombardi.com.
Crede nella lotta non violenta, nella libertà sempre e comunque, nella possibilità di cambiare le cose e nella forza travolgente della comunicazione e della condivisione.
2 Commenti su “Sciamane donne che si risvegliano”
A mio avviso e’molto interessante cio’che ha scritto la signora Giovanna Lombardi.
La donna deve ritrovare la sua dimensione, la sua identita’ ha bisogno di valorizzarsi e riuscire a “tirar fuori il meglio di se”.
A volte e’ostacolata da mille difficolta’ ma devo dire che nel corso degli anni si e’ evoluta; basti pensare alla parita’ di diritti tra uomo e donna( a particolari mansioni lavorative) che a volte l’uomo non e’ neanche in grado di svolgere.
Sono convinta che l’essere umano (uomo o donna) che sia, puo’ migliorarsi sempre di piu’.
E’necessario tuttavia ritrovare l’AUTOSTIMA e la voglia di ricominciare; cadere e poi rialzarsi piu’forti di prima.
grazie
Trovo molto interessante l’argomento che ho potuto conoscere e approfondire con i libri di Joyce Lussu, in particolare “Il libro delle streghe “e “Padre Padrone Padreterno”. A distanza di decenni purtroppo ancora attuale.