Al contrario di ciò che molto superficialmente si conosce, lo Yoga viene spesso associato ad un culto religioso, a qualcosa di mistico, e che puntualmente viene mimato dal presunto esperto in un modo ridicolo, unendo pollici e indici quando va bene, e intonando un OM a bocca spalancata. Capiterà primo o poi a qualcuno di loro d’ingoiare una mosca!
Lo Yoga è una disciplina che comprende una pratica sia fisica che interiore, dalla quale non si può escludere l’aspetto teorico, ovvero le indicazioni di un metodo, che arrivano successivamente ad estendersi nella filosofia della disciplina stessa; ma questo è un altro discorso.
Essendo qualcosa che può essere messo in pratica, oggi parliamo di utilizzo dello Yoga, in particolare come strumento di difesa, per cui sono implicite alcune teoriche indicazioni di un metodo. Tuttavia è fondamentale premettere un ultima cosa: parlando di difesa, non si deve confondere il suo significato con la necessità di risolvere eventuali disturbi fisici o emotivi. In questo senso, la costanza di una pratica guidata da un esperto arriverà a dare i suoi benefici, ed ecco, da quel momento lo Yoga può diventare uno strumento di difesa, come in questo preciso momento potrebbe difenderci da possibili problemi di qualsiasi natura.
Se ho un problema, so almeno su cosa lavorare, ma se non sappiamo cosa aspettarci, come possiamo prendere in considerazione l’idea di mettere in pratica un metodo! Fare delle supposizioni equivale ad andare sul personale, e ognuno di noi in base a ciò che sta vivendo o in relazione ai suoi progetti può fare delle supposizioni, che per un’altra persona non avrebbero però nessun significato. Ma in ogni caso, e a questo si riferisce il metodo, lo svolgimento degli eventi segue sempre un percorso identico su cui invece è possibile teorizzare degli aspetti comuni.
La difesa deve avvenire a questo livello, perchè è ciò che succede all’interno che provoca i danni maggiori. Lasciamo perdere per un attimo le difficoltà giornaliere, i problemi sul lavoro, la cervicale, questi rientrano negli aspetti personali della vita. Sono situazioni evidenti, e ognuno ha davanti le sue, non serve nessun metodo per riconoscerle, non serve una comunicazione speciale per rendersene conto. Invece serve decodificare i segnali del proprio corpo, e partendo da un ascolto interiore possiamo mettere in pratica un metodo difensivo.
Se i problemi esteriori non sono la causa peggiore, allora da cosa dobbiamo difenderci!
Facciamo un esempio. A tutti è accaduto di soffrire per amore, e in questo caso dovevamo forse difenderci dalla persona che abbiamo incontrato? Per quanto casuale, non può essere considerato l’incontro con una persona la cosa inaspettata da cui difendersi! Le persone s’incontrano tutti i giorni, non è nulla d’insolito. Ma stando all’esempio, quando avviene quel “tipo d’incontro”, qualcosa ci spiazza all’interno, avviene qualcosa solo dentro di noi, però, poi, in seguito alle circostanze siamo sempre e solo capaci di puntare il dito all’esterno.
In ogni qualsiasi circostanza emotiva, dentro di noi si attivano dei processi a livello energetico, che in prima istanza possono essere percepiti attraverso le sensazioni. E non è tanto difficile sentirle, quanto invece lo è capire queste sensazioni. In questo si risolve la comunicazione, anche quando parliamo con qualcuno, non basta ascoltare le parole, serve capire cosa una persona ci vuole comunicare. E in entrambi i casi, non dico che succeda sempre, però possiamo fraintenderle. Possiamo fraintendere le intenzioni di una persona, quanto possiamo fraintendere le sensazioni sviluppate dai processi interiori, che poi sono l’argomento che ora mi preme.
Nessuno di noi può considerarsi nato pronto, tanto meno quando si parla di sensazioni. Le viviamo, ci condizionano, ma noi non sappiamo identificare i processi interiori, e quando si innescano in un certo modo e qualcosa ci va male, anche tutto il resto poi va male. Come al contrario, quando ci va bene una cosa, stranamente anche tutto il resto sta andando bene. Nonostante magari che la nostra vita non sia cambiata di una virgola. Eppure i problemi sono finiti.
Viviamo puntualmente questi alti e bassi, che in buona sostanza prendono origine al nostro interno, e arrivano ad esprimersi all’esterno a partire da dei processi, che possono essere monitorati ancora più in profondità delle sensazioni. A questo punto lo Yoga diventa uno strumento, ed è a quel livello che deve mirare il metodo difensivo. Equilibrare gli eccessi, anche quelli che inizialmente possono sembrare positivi, senza adottare dei comportamenti proibitivi negandosi le esperienze, ma inserire nella propria pratica un metodo preciso, può consentirci di vivere l’emozione di un evento casuale senza che questo stravolga tutto il resto.
Non abbiamo questa libertà, anche se continuiamo a prendercela, e questo ci fa accumulare tensioni che sopportiamo e basta, ma quando la misura e colma, trasportati da un preciso processo interiore, troveremo assolutamente normale e giustificato lasciar tracimare tutto… e povero colui che avremo di fronte.
Ognuno di noi possiede una propria soglia di sopportazione, che funge da indicatore quando ne raggiungiamo il limite massimo. I limiti sono diversi da persona a persona, lo sono anche da periodo a periodo. Le stesse situazioni a volte ci permettono di vivere serenamente, altre volte ci fanno sentire imprigionati, così tutto si trasforma in una lotta inutile perchè non possiamo più ignorare la realtà dei fatti quando è troppo tardi.
Dobbiamo invece poter monitorare l’indicatore quando è il momento, ed esistono diversi metodi per farlo: uno di questi è operare attraverso il proprio corpo. Esiste una comunicazione interna che non sappiamo decodificare, la quale ci avverte prima della perdita del controllo.
Consiglio a chiunque intenda avvicinarsi a questa disciplina, soprattutto all’inizio, è necessario ricevere le indicazioni di una guida esperta perché un conto sarà imparare eseguire i movimenti (Asana), un’altro è il percorso interiore che di fatto produce l’esperienza. E di quella esperienza che abbiamo bisogno, per iniziare a comprendere il linguaggio del nostro corpo. Sarà anche la stessa che verrà via con noi quando termineremo di eseguire le Asana, in poche parole ciò equivale “al vestito che non fa il monaco”.
Tuttavia è importante iniziare da qualche parte, imparare ad eseguire le Asana è la prima cosa, e non bisogna perdersi d’animo perché non sarà mai facile per nessuno, perché anche la pratica seguirà lo stesso percorso di alti e bassi della nostra vita. La capacità di riuscire in un esercizio e non in un’altro, quella sarà lo sviluppo di una comunicazione interiore che dovremo imparare ad accettare. E questo dovrà essere fatto con sufficiente distacco, altrimenti correremo dietro alle sensazioni, ai giudizi, alle giustificazioni.
Non c’è un altro modo per dirlo. Credo che un praticante di Yoga possa intuire meglio, ma capisco se al termine di queste parole, rimarrà la sensazione che manchi una chiara risposta sull’argomento. Anche io che scrivo sento di non essere riuscito a dire tutto, ma sono certo di aver detto quanto basta. Ora, l’ultima cosa che serve è provare per credere! Io un significato l’ho trovato sull’importanza di sviluppare una comunicazione interna, che mi aiuti e mi difenda dalla perdita di equilibrio. Ma è una cosa che ho raggiunto attraverso le mie esperienze, è so bene che ognuno di noi deve arrivarci attraverso le sue.
Infine, come dicevo, lo svolgimento degli eventi segue sempre un percorso identico, per cui è possibile a tutti utilizzare un metodo comune, una disciplina come lo Yoga capace di creare quel prezioso distacco, che metterà in evidenza e ci insegnerà: da una parte il nostro corpo fisico e come prendercene cura, dall’altra il nostro mondo interiore e di come gestirlo. Se ne potrà quindi parlare e parlare, ma senza sperimentare e senza precise indicazioni, sarà alquanto improbabile ad una persona da sola di fare la giusta esperienza. Ma nulla è impossibile!
di Donato Torreggiani
Istrutt. SHAKTI asd
3 Commenti su “Y O G A D E F E N C E”
Il signor Donato Torregiani ci porta a capire il linguaggio del corpo.
Lo yoga e’una disciplina che fa bene al corpo,postura, respiro e spiritualita’.
Serve per conoscersi, valutare se e i propri limiti, ma soprattutto lasciarsi andare, sentirsi liberi di scoprire nuovi orizzonti”.
Lo yoga e’ l’unione con se stessi e con il resto, attraverso una pratica specifica rivolta al miglioramento delle proprie condizioni.
Grazie.
Ciao Maria Grazia, grazie a te per la tua condivisione!
grazie a lei signora Daria Bonacini.