Il Rifugio: una storia da “Cenerentola”

Wm. Paul YoungArticoli, SpiritualitàLascia un Commento

di Tyler Ward

Quest’articolo è stato scritto da Jordan E. Rosenfeld e originariamente pubblicato su writersdigest.com

All’inizio degli anni ’90, l’avventura spirituale auto-pubblicata La profezia di Celestino di James Redfield sconvolse il mondo del libro vendendo millioni di copie attraverso il passaparola. Ora, un altro libro che esplora le grandi questioni di Dio e dell’Amore l’ha fatto di nuovo. In appena un anno, il romanzo Il Rifugio di William Paul Young ha venduto oltre 3,8 milioni di copie.

Nel 2005, il padre di sei figli che vive nell’Oregon ha portato Il Rifugio – una parabola spirituale sulla tragica perdita di un giovane figlio da parte di una famiglia – all’Office Depot per fare delle copie da regalare a Natale. Ne fece 15, e le regalò alla famiglia e agli amici, senza pensarci più di tanto.

“Io sono uno scrittore per caso”, dice Young. “Ho sempre scritto, ma le mie creazioni erano dei regali. Non ho nessuna educazione accademica nella scrittura. Non ha mai attraversato la mia mente l’idea di essere pubblicato.”

E così, fino a quando Young non iniziò a ricevere email da persone che non conosceva, in cui gli scrivevano che adoravano il suo libro. I suoi amici avevano dato le loro copie a loro amici, diffondendo sempre più la storia, in una spirale crescente.

“Le reazioni erano degne di nota per quanto riguarda l’impatto che il manoscritto stava avendo sulle vite delle persone”, dice Young.

Curioso e sorpreso, inviò il libro all’unico scrittore che conosceva, l’autore ed ex pastore Wayne Jacobsen, per un’opinione “da esterno”, imparziale.

“Ancora non stavo pensando di pubblicare” dice Young. “Mi chiedevo semplicemente se lui gli avrebbe dato un’occhiata.” Quando Jacobsen lo chiamò appena tre giorni più tardi per dirsi entusiasta del manoscritto, Young rimase scioccato. “Mi disse che lui raramente si era imbattuto in libri che voleva passare ai suoi amici, ma che il mio era uno di quelli”, dice Young.
Jacobsen lo condivise con due amici, Bobby Downes e Brad Cummings. Da quel momento in poi l’entusiasmo crebbe sempre più. I tre uomini erano così innamorati della storia di Young che lo spinsero a pensare di fare qualcosa con esso nella speranza di poterlo adattare in una sceneggiatura.

Con nessuna esperienza editoriale, Young seguì i consigli di Jacobsen per adattare il testo a romanzo e cercare di pubblicarlo.

“E’ stata un’esperienza di collaborazione molto intensa” dice Young. “Tutti noi avevamo i nostri lavori normali, ma nel mentre stavamo mandando il manoscritto ai nostri amici e lo stavamo riscrivendo.”

Quando sentirono che il libro era pronto, lo inviarono a 26 case editrici tradizionali che si occupavano di spiritualità. “Gli editori che si occupavano di spiritualità dissero che, per quanto lo apprezzassero, non avevano una nicchia per esso; era troppo provocatorio e avrebbe turbato i loro lettori” dice Young. “Le case editrici che non si occupavano di spiritualità dissero più o meno la stessa cosa, aggiungendo il fatto che si parlava ‘troppo di Gesù’”.
Jacobsen e Cummings, comunque, erano così sicuri del fatto che il libro fosse vendibile, che fecero a Young una “proposta indecente”: di pubblicare il libro loro stessi. Misero insieme i loro soldi e crearono una casa editrice chiamata “Windblown Media” con un unico titolo – Il Rifugio.

Stamparono 11.000 copie che furono consegnate nel garage di Cummings in California, fecero un sito web e sperarono nel meglio.

Il loro obiettivo era quello di vendere quelle copie in due anni, e prendere slancio per arrivare a creare una sceneggiatura dal libro dopo aver venduto 100.000 copie in cinque anni.

Vendettero in prevendita 1.000 copie in 10 giorni, principalmente a sottoscrittori del famoso podcast di Jacobsen e Cummings “The God Journey”. In quattro mesi vendettero tutte le 11.000 copie stampate. Ne vendettero altre 22.000 in 60 giorni e 33.000 in 30 giorni, tutte attraverso il passaparola. Da allora il libro ha venduto più di 3.8 milioni di copie, solo con 300 dollari iniziali spesi in marketing. Come ciliegina sulla torta, Il Rifugio comparì al n. 1 della lista di bestseller del “New York Times”, dove rimase per settimane.

Il gruppo Hachette comprò Windblown poco dopo, e ora tenta di pubblicare titoli che seguono la mission di “fornire letteratura creativa e intellettualmente onesta per coloro che cercano un rinnovamento dell’amore e della fede”.

“Tutti quelli che l’hanno vissuta dall’interno sono sorpresi” dice Young. “Vorremmo sederci e riderne perché è talmente al di là di ogni nostra aspettativa. Mi sento come in un ‘Truman Show’. Ora parlo a migliaia di persone, e un anno fa a nessuno interessava ciò che avevo da dire.”

Un rifugio pieno di demoni

Il Rifugio ritrae in profondità le esperienze religiose di Young come figlio di genitori missionari. La sua giovinezza è stata piena di confusione e dolore, fra cui la morte del suo fratello più grande in un incidente motociclistico. Ognuno dei suoi fratelli aveva un luogo diverso sul certificato di nascita, e Young frequentò diversi istituti prima di conseguire la maturità. I primi 10 anni della sua vita li trascorse in un villaggio tribale in Nuova Guinea.

“Il mio background è in un contesto fortemente religioso, ma c’è molta devastazione nella mia storia personale” dice Young. “Avevo un padre molto arrabbiato, e non ero legato alla mia famiglia. Anche l’abuso sessuale è parte della mia storia. Sono stato cresciuto in una realtà tribale, tra persone cannibali.”

Poco prima del suo decimo compleanno, Young venne strappato via dalla Nuova Guinea e portato in Canada, dopo che i suoi genitori terminarono il loro servizio come missionari nell’isola.

Il Rifugio”, dice Young, “è una metafora per il luogo dietro alla facciata religiosa in cui nascondi tutti i tuoi segreti – un luogo di vergogna.” Poi aggiunge di aver scritto il romanzo per cercare di spiegare la sua relazione con Dio ai suoi figli.

Nonostante sia una persona profondamente spirituale, Young dice di essere in conflitto con le strutture religiose, ma in un “modo molto garbato”, poiché, più di dieci anni fa, una crisi lo spinse a confrontarsi e a rivalutare le sue scelte sia personali che religiose. Nel 1994, la facciata religiosa di Young implose su se stessa.

“Ebbi una storia di tre mesi con la migliore amica di mia moglie. Dovevo decidere se uccidermi o fronteggiare mia moglie”, dice Young. “Dovetti passare attraverso la sua furia. Lei era la persona perfetta per me, perché la sua rabbia e il suo senso di essere stata tradita erano così profondi che mi colpì e colpì finché non mi resi conto di quanto il mio cuore fosse a pezzi.”

Come conseguenza, le relazioni di Young con Dio, e con sue moglie da 29 anni, Kim, da allora si trasformarono. Il Rifugio, dice, è l’espressione di questa guarigione.

“L’anno scorso Kim mi disse: ‘Non avrei mai pensato di dire una cosa del genere, ma ne è valsa davvero la pena.’ Per me questa è una benedizione immensa. Lei non sta dicendo che la ferita è stata in qualche modo giustificata, ma che è guarita.”

Una nuova discussione

Cos’è che ha fatto di una piccola parabola un tale successo? Il protagonista de Il Rifugio, Mack, si ritrova in viaggio per ritornare nel luogo sfondo della tragedia di suo figlio, che è, a tutti gli effetti, un rifugio. Là incontra Dio – o piuttosto, la Santissima Trinità cristiana.

Nella storia di Young, Gesù è un ebreo medio-orientale dalla pelle scura, che disattende le aspettative di Mack di un aitante e biondo Gesù. Dio non è una figura saggia con i capelli bianchi, ma una matrona di colore che si definisce “Papa” nel tentativo di sfidare le convinzioni precostituite di Mack. Lo Spirito Santo è una creatura trasparente di nome Sarayu che non può essere vista direttamente.

Young sente che è esattamente il suo immaginario poco ortodosso che riesce a parlare un così largo pubblico e – ammette – che gli porta tante critiche, anche se lui non gli presta molta attenzione! E’ convinto che il libro stia incoraggiando i lettori ad avere confronti onesti su tematiche off limit che questi hanno messo da parte per anni o che hanno tenuto nascosto nei loro cuori.

Alcune delle risposte che Young ha ricevuto includono email da membri di famiglie separate che si sono riconciliati l’uno con l’altro dopo aver letto il libro, e da pazienti di malattie croniche che dicono che Il Rifugio li ha aiutati in modo importante.

Young inoltre dice che il suo pubblico viene dalle più diverse tradizioni, dentro e fuori il Cristianesimo.

“Penso che le persone siano stanche della religione e di come questa divida e danneggi la gente”, dice. “Potete chiamarla come volete, Islam o Cristianesimo, ma se avete un sistema in cui Dio è distante e arrabbiato costantemente, e state cercando di soddisfarlo attraverso le giuste pratiche, non può funzionare per tutti. Le persone hanno un un reale bisogno di essere autentiche e di non doversi più nascondere.”

La vita semplice

Ora che Il Rifugio ha venduto milioni di copie, si potrebbe pensare che la vita di Young abbia preso una marcata direzione verso il lusso. Ma non è così, anche se la sua famiglia si è trasferita in una nuova città.

“Ci siamo trasferiti da Boring, Oregon, a Happy Valley”, dice sorridendo. “Niente è cambiato per me di ciò che è davvero importante, ma se tutto questo dovesse finire, per me non sarebbe un problema.”

Come amico di Paul, è buffo ricordare il successo de Il Rifugio, specialmente dal momento che lui ha fatto così poco per farne un fenomeno.
E voi cosa ne pensate? Vi è mai capitato di avere un successo nella vita, piccolo o grande, che non vi aspettavate assolutamente?

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