«Questo non è un libro di spiritualità, almeno non come la si intende normalmente.
La spiritualità è ciò che ci permette di vivere pienamente questa realtà con amore, responsabilità e significato. Non c’è niente di più pratico della spiritualità,
niente di più materiale e allo stesso tempo più elevato.»
– Francesco Giacovazzo
Che cos’è il risveglio? Che cos’è l’illuminazione? Sono la stessa cosa? Cos’è l’anima? Esiste un percorso di illuminazione o è la stessa ricerca a impedire la sua realizzazione? Perché certe dottrine spirituali sembrano contraddirsi tra di loro? Gurdjieff diceva che bisognava costruirsi un’anima, Krishnamurti sosteneva che l’anima è solo un prodotto del pensiero. Gesù diceva di cercare il regno di Dio, Buddha diceva che Dio non esiste. Chi ha ragione? La risposta è: “entrambi”. La differenza sta nel fatto che ognuno di loro si rivolgeva a persone con diversi livelli di consapevolezza. Il processo alchemico di risveglio è composto da quattro fasi (Nigredo, Albedo, Citrinitas e Rubedo) che corrispondono a quattro differenti livelli di comprensione della realtà, e sono: la Vittima, il Guerriero, il Mago e il Saggio. Ogni livello è uno stato di coscienza con una propria sintassi, le proprie regole, le proprie iniziazioni e le proprie acquisizioni. Più precisamente, il Guerriero sviluppa la Volontà, il Mago l’Intento e il Saggio l’Ispirazione. Sono queste tre qualità a rendere un essere umano completo. In questo libro sono contenute tutte le indicazioni per superare le varie iniziazioni, conquistare le tre grandi facoltà dell’anima e soprattutto raggiungere quella che i saggi chiamavano la Libertà Totale.
Prologo
Premessa
0 – Introduzione
Aquile, polli, leoni e pecore
Che cos’è il Risveglio
Illuminazione: effetti collaterali
Illuminazione: effetti desiderati
Che cosa cercavano veramente gli alchimisti
L’Anima
I quattro stadi del Risveglio
Risveglio e Illuminazione
Neo Advaita Club
La fine della Ricerca
I STADIO – La Vittima
Vittime di un incantesimo
La superstizione della realtà
«Io non mi lamento»
II STADIO – Il Guerriero
La via del Guerriero
Lo specchio del mondo
La vera responsabilità
La volontà del guerriero
Una questione di energia
Gli accordi di potere
Il giudizio non esiste
La disciplina del Guerriero
III STADIO – Il Mago
Il Mago
Il Mondo è dentro di me
Le sette leggi ermetiche dell’Universo
La legge d’attrazione è una bufala
Dharma e Karma
La legge di Risonanza
L’Emissione Portante
La realtà infinita
La Regola d’oro, ossia il segreto per cambiare la nostra emissione portante
Una forza incommensurabile
Afferrarsi alla maniglia del tram
Dove si trova l’Intenzione
Volontà e Intenzione
Accordare la mente all’Intento
Le Regole dell’Anima
Connettersi, permettere
I desideri e l’intenzione pura
Come creare un’intenzione pura
Il Volo dell’Intento (La Tecnica dell’Intenzione pura)
Meditare un nuovo te stesso
La regola del mago
IV STADIO – Il Saggio
La fine del viaggio
Da autista a passeggero
Non esiste causa e non esiste effetto
Non esiste il libero arbitrio
Il saggio non fa nulla e cambia il mondo
L’Ispirazione
Le tre menti
Intuizione e Ispirazione
I due segreti dell’Ispirazione
Il Potere dell’Ispirazione
L’abbondanza
La soluzione è ciò che è
Nessun desiderio e nessuna aspettativa
L’Ultima Regola
Illuminazione
Tu sei il mondo
L’Ultimo Dan
Epilogo
Premessa
Il libro che tieni tra le mani è una mappa, un principio d’evasione, concepito moltissimo tempo fa da quei primi esseri umani che riuscirono a liberare il loro spirito dalla trappola della percezione.
Non ho concepito io questo piano di fuga, l’ho solo scoperto – anzi l’ho riconosciuto – celato nelle parole e negli indizi che questi antichi Liberati ci hanno lasciato in bella vista affinché tutti noi potessimo beneficiarne.
Siamo in un periodo storico che coincide con il centro di un labirinto e intorno a noi si aprono diverse vie che promettono l’uscita. Ogni strada è lusingante, lastricata di buoni propositi, ma la maggior parte di esse gira in tondo e alla fine ci riporta al punto di partenza: al centro. Che fare allora?
Se sei consapevole di trovarti in questa situazione e di aver girato a vuoto in tutti questi anni tra corsi, percorsi, tecniche, iniziazioni e insegnamenti, questo libro è per te.
Non sei tu che l’hai trovato, è questo libro che ha trovato te, come ha trovato me. Io ho avuto solo l’ardore di metterlo per iscritto e l’ho fatto innanzitutto per me stesso. Quando mi sono trovato per l’ennesima volta al centro del labirinto, sono crollato a terra e ho mollato tutto, non volevo neppure più uscirne. Mi avevano detto che il labirinto è un’illusione e l’unico ad esserne uscito si era fabbricato delle ali che si era attaccato alle spalle con della cera. Io però continuavo a percepire quelle pareti che mi soffocavano come reali e, per quanto mi sforzassi di saltare per spiccare il volo, ricadevo rovinosamente e ripetutamente a terra.
Fino a quando non lo vidi.
Era mimetizzato nella fanghiglia, un quaderno sgualcito pieno di segni, simboli e un indovinello in prima pagina:
«Se un uomo mette un pulcino d’oca in una bottiglia e lo nutre finché non è cresciuto, come potrà far uscire l’oca senza ucciderla o senza rompere la bottiglia?»
In tutta risposta c’era un disegno infantile di un’oca con le ali slanciate.
E la bottiglia?
Ci misi un po’ di tempo per scoprire che fine avesse fatto la bottiglia e sul quaderno trovai disegnato uno schema che non era la mappa del labirinto, come mi sembrava all’inizio, ma le istruzioni per costruire un paio d’ali che in codice venivano chiamate “Corpo di Gloria”.
Una volta compreso questo codice non fu così difficile fabbricare le mie ali e, in un battito di ciglia… l’oca era fuori!
O meglio, non c’era mai stata nessuna bottiglia: questa realizzazione non è una comprensione intellettuale ma un vero e proprio cambiamento di coscienza che avviene nonostante tutti i tuoi sforzi per farlo accadere.
Non possiamo provocare questa illuminazione mediante lo sforzo o la volontà esattamente come non possiamo provocare intenzionalmente il sonno (che esempio zen!) o un’erezione, ma possiamo predisporci affinché il corpo non ostacoli questo processo naturale.
Il sonno giunge spontaneamente quando il corpo e la mente si abbandonano e questo abbandono non può essere artificialmente provocato.
Questo non è un libro di spiritualità, almeno non come la si intende normalmente.
Il primo ostacolo sul cammino di liberazione sta proprio in questa parola: spiritualità. Che significa?
In genere la spiritualità è considerata come una dimensione altra dalla realtà che si contrappone alla volgare materialità e al piacere dei sensi.
Chi percorre un sentiero spirituale lo fa soprattutto perché è stanco del mondo che considera un luogo peccaminoso, una prigione psichica e ricettacolo di dolore e depravazione. La figura del saggio è altresì associata all’eremita che si ritira su di una montagna lontano dalle provocazioni libidinose dei sensi a cui resiste attraverso un’ardua disciplina.
Ma vedi, proprio in questa visione si nasconde il primo inghippo alla liberazione dal labirinto.
Considerando la spiritualità come una realtà a sé, separata dalla illusoria mondanità, andiamo ad infrangere il primo e forse unico principio di non dualità che considera la realtà come un’unità.
Se “Tutto è Uno” allora tutto, ma proprio tutto, è una manifestazione di questa Singolarità impercepibile e, per quanto ci si provi, indefinibile.
Urge quindi trovare una nuova definizione di spiritualità che ci metta tutti d’accordo prima di iniziare questo viaggio, perché le parole sono importanti e dovremmo stare attenti a come le utilizziamo.
Ogni parola ha un suo preciso significato e non dovrebbe essere facilmente intercambiabile con un’altra: molti ancora oggi utilizzano le parole Anima e Spirito come sinonimi così come Risveglio ed Illuminazione, senza considerare la confusione babilonica che creano nelle loro già bistrattate menti.
Ma torniamo al termine spiritualità e vediamo se riusciamo a trovare una definizione che sia funzionale al nostro discorso.
Tempo fa Albert Einstein codificò la composizione della realtà con la formula E=mc² equivalendo l’energia alla massa moltiplicata per il quadrato della velocità della luce.
Non disse che l’energia è superiore alla materia ma che è la sua intima essenza. Allo stesso modo, possiamo considerare la spiritualità alla stregua dell’energia e il mondo a quella della materia?
Chi si occupa di spiritualità si occupa dell’aspetto più sottile della realtà ricavandone il senso più profondo.
Puoi accettare questa visione?
Allora la spiritualità è ciò che ci permette di vivere pienamente questa realtà con amore, responsabilità e significato.
Non c’è niente di più pratico della spiritualità, niente di più materiale e allo stesso tempo più elevato. Non c’è distinzione tra spiritualità e materialità se non dal punto di vista ontologico.
Stiamo attraversando un periodo di spiritualizzazione di ogni aspetto della realtà: si parla sempre di più di soldi e spirito, di sesso e spirito, di politica e spirito come è giusto che sia, stando attenti però a non trascendere nella demagogia da quattro soldi.
Se Tutto è Uno, se Tutto è Spirito, consci di questa consapevolezza, il nostro compito sarà sempre di più riportare all’origine ogni aspetto della nostra vita per viverlo al meglio, con più gusto e più significato.
Non è così facile come sembra perché attorno a questa Essenzialità sono state erette torri di teorie e dogmi che si frappongono alla diretta percezione della bellezza e della perfezione di questa meravigliosa sinfonia chiamata realtà, dove tutto è connesso e gli opposti si abbracciano in armonica funzionalità.
Se Tutto è Spirito (energia-Dio), lo Spirito è ovunque, anche dietro uno tsunami o dietro la mano dell’assassino o del pedofilo; e qui iniziano i guai. Con questo non voglio giustificare o assolvere assolutamente nessuno ma far comprendere fino a che punto è profonda la tana del bianconiglio.
Come in una bellissima vetrata multi cromata di una cattedrale illuminata dalla luce del sole, dietro a ciascun riflesso si nasconde la stessa luce. La differenza è nella qualità del vetro e nella sua sfocatura.
Quando molti si domandano perché esista il male o l’ingiustizia se Dio è amore ed è onnipotente, onnipresente, e onnisciente, la risposta è che Dio è amore ed è ovunque e, come benzina, può essere utilizzata per far muovere un aereo o un missile.
Il problema quindi sta nella nostra sfocatura, nella nostra opacità: il saggio lo riconosce e il suo unico compito diventa pulire, pulire, pulire fino a diventare trasparente all’amore divino.
Questa sfocatura è anche alla base dell’incomprensione di certi assunti che ci sembrano contraddittori.
Gestisco da un po’ di tempo su Facebook una pagina dedicata all’essere che più di tutti ha rivoluzionato la mia vita e a cui è dedicato questo libro: Eckhart Tolle. Ho imparato di più dalle discussioni su questa pagina che da molti libri che ho letto.
Come ho imparato da Richard Bach, l’autore del bellissimo libro Il gabbiano Jonathan Livingston: «Tu insegni meglio ciò che hai più bisogno di imparare». Mi sono trovato a dover risolvere come meglio potevo quelle che all’apparenza sembravano delle contraddizioni.
Mi ricordo in particolare un episodio. Avevo postato una mattina una frase di Gesù: «Cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto» con un ritratto di Heinrich Hofmann, ricevendo tanti commenti, like e condivisioni. Alla sera, all’apice dell’entusiasmo del gruppo, pubblico un’altra frase: «Quando smetti di viaggiare arriverai. Interrompi la ricerca e troverai» di Lao Tzu, ed è successo il putiferio. Molti l’hanno presa come una mia provocazione, qualcuno come un’incoerenza e a tanti interessava sapere quale delle due esortazioni contraddittorie fosse quella “esatta”.
Questo libro è nato come risposta a questa domanda, alla comprensione che non c’è nessuna antinomia e mai ci sarà perché l’unica dissonanza è sempre dentro di noi, nella nostra sfocatura.
Esistono quattro stadi di consapevolezza che rappresentano quattro differenti comprensioni della realtà e hanno ciascuno una propria sintassi, delle proprie regole, le proprie iniziazioni e le proprie acquisizioni.
Questi quattro stadi di risveglio sono: la Vittima, il Guerriero, il Mago e il Saggio.
Hai letto bene, anche la Vittima è uno stadio della consapevolezza umana e ha, come vedremo, una sua precisa funzione. Niente nell’universo è stato creato per errore o senza uno scopo preciso.
Ogni stadio è una vera e propria iniziazione che comporta l’acquisizione di una determinata facoltà che rappresenta una particolare fioritura della consapevolezza umana. Più precisamente, il guerriero sviluppa la Volontà, il mago l’Intento e il saggio l’Ispirazione.
Questi tre poteri non sono così scontati e acquisirli è solo una possibilità che ci viene data.
La vittima, il guerriero, il mago e il saggio rappresentano quattro differenti percezioni della realtà e solo il saggio ha la visione più ampia e completa. Un saggio può essere compreso da un altro saggio e a sua volta può comprendere una vittima, un guerriero e un mago. Un guerriero può comprendere la vittima ma gli diventa più difficile comprendere un mago, se non impossibile un saggio.
Se un saggio vuol parlare ad un mago deve usare un lessico diverso da quello che userebbe con chi si sente una vittima dell’Universo e da qui nascono tutti i fraintendimenti e le apparenti contraddizioni tra i vari insegnamenti.
L’ufficiale Riko una volta chiese a Nansen di fargli luce sull’antico problema dell’oca nella bottiglia:
«Se un uomo mette un pulcino d’oca in una bottiglia e lo nutre finché non è cresciuto, come potrà far uscire l’oca senza rompere la bottiglia o senza ucciderla?»
Nansen rimase in silenzio per un po’, poi di colpo batté le mani con forza e urlò:
«Riko!»
«Sì maestro?» Rispose Riko sobbalzando per la sorpresa.
«Guarda! L’oca è fuori!» disse Nansen.
Con Verdechiaro Edizioni ha già pubblicato La Pietra degli Alchimisti (2015) e Le Regole dell’Infinito (2016).
Per contattare l’autore: www.francescogiacovazzo.it